Maria Nallino
Fondo
Metadati
- Tipologia
- Fondo
- Data
- Data:
- 1916 - 1974
- Consistenza
- Tipologia:
- fascicolo/i
- Quantità:
- 107
- Storia istituzionale/Biografia
- Figlia del grande orientalista italiano Carlo Alfonso Nallino, Maria Nallino nacque a Palermo il 23 gennaio 1908. I primi anni della sua vita furono segnati da gravi sventure quali la morte della madre Maddalena Cognetti all’età di cinque anni e quella del fratello minore all’età di dieci. Fu allevata quindi dal padre, da lei venerato ma troppo spesso lontano per la sua attività di studio e di insegnamento, e dalla zia paterna Anna Maria Nallino.
Poco dopo la morte della madre si trasferì con la famiglia a Roma, dove percorse gli studi classici fino alla laurea in Lettere e filosofia nel 1929, conseguendo poco dopo l’abilitazione all’insegnamento nelle scuole secondarie. Nel 1930 si recò al Cairo e frequentò all’Università egiziana corsi di grammatica e letteratura araba e all’Università americana lezioni di arabo parlato.
Nel 1938 l’improvvisa morte del padre segnò una drammatica svolta nella vita di Maria Nallino, che si ritrovò a dover provvedere a sé stessa e alla zia e, nelle difficoltà di quel particolare momento, intraprese la carriera universitaria. Fu docente universitaria dapprima a Roma nell'Istituto di studi orientali della Facoltà di lettere e poi nell'Università di Venezia Ca' Foscari dove divenne professore ordinario della prima cattedra di lingua e letteratura araba dell’ateneo. Proseguendo sulle orme paterne, collaborò con l’Istituto per l’Oriente in qualità di ricercatrice, traduttrice dall’arabo e redattrice della rivista «Oriente moderno» e poi, dal 1955 fino alla morte nel 1974, con la carica di direttore scientifico dell’Istituto e direttrice della rivista.
A partire dal 1939 curò la pubblicazione postuma degli Scritti editi e inediti del padre; negli anni 1942-1944 partecipò ai lavori della Commissione per la revisione del vocabolario arabo-italiano compilato da don Carlo Gatti; nel 1964 fu nominata Socio corrispondente nazionale della classe di scienze morali e lettere dall'Istituto veneto di scienze lettere ed arti; dal 1968 partecipò alla Commissione per l'edizione critica delle opere e dei carteggi di Michele Amari.
Intellettuale per la quale soltanto studio e lavoro rappresentarono motivo di soddisfazione, Maria Nallino riuscì a dare un notevole contributo all’arabistica italiana; nel 1956 ricevette la nomina a membro corrispondente dell’Accademia della lingua araba del Cairo e un decennio più tardi, per l’attività scientifica svolta nell’ambito dell’insegnamento a Venezia, le fu assegnata la medaglia d’oro al merito della scuola. Maria Nallino morì a Roma l’8 ottobre 1974.
- Storia archivistica
- Il fondo Maria Nallino è stato donato per volontà testamentaria della studiosa stessa all’Istituto per l’Oriente di Roma, insieme all’archivio e alla biblioteca del padre Carlo Alfonso Nallino, nel 1974.
Il complesso documentario fu consegnato in via provvisoria all’Istituto l’11 gennaio 1979; successivamente, adempiendo a un suo preciso dovere nel rispetto della volontà espressa da Maria Nallino nel testamento, l’Istituto cambiò denominazione in Istituto per l’Oriente Carlo Alfonso Nallino ed entrò in pieno possesso dei due archivi che furono trasferiti insieme alla biblioteca da casa Nallino, in via Ruffini 2, alla sede dell’Istituto in via Caroncini 19, dove sono attualmente conservati.
I due fondi, trattati come unico complesso archivistico, sono stati dichiarati di notevole interesse storico l’11 aprile 1978 dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio e nuovamente vincolati con decreto del 1 dicembre 2005.
Nel 1995 l’Istituto ha affidato a Anna Baldinetti il compito di redigere un inventario della documentazione conservata afferente l’attività di Carlo Alfonso e Maria Nallino, pubblicato in Carte private di Carlo Alfonso e Maria Nallino: inventario, a cura di Anna Baldinetti (Roma, 1995).
Quel lavoro ha preso in considerazione solo una porzione del complesso documentario, lasciando da parte una consistente mole di documenti inclusi invece nel lavoro attuale.
- Contenuto
- L’archivio di Maria Nallino come è emerso dal lavoro svolto per la cura di questo inventario è articolato e insieme carente: ci consegna una testimonianza lacunosa della sua attività di studiosa e di docente universitaria, non meno che dell’attività svolta in seno all’Istituto per l’Oriente e in particolare per il periodico «Oriente Moderno». Parla nel complesso di una persona schiva, che non ha posto nessuna cura particolare nella conservazione delle proprie carte, pur essendone una grande produttrice e pur avendo custodito con cura e utilizzato ampiamente l’archivio del padre.
Anche da qui proviene, probabilmente, la scelta fatta nel corso del primo lavoro di riordinamento e inventariazione svolto nel 1995 di far convergere i documenti di Maria Nallino insieme a quelli di Carlo Alfonso in un unico fondo, in cui ai primi sono dedicate due serie.
Questa impostazione è stata ribaltata qui: la prima operazione svolta è stata infatti una ricognizione accurata dei documenti dell’uno e dell’altra, sia di quelli già descritti da Anna Baldinetti sia di quelli esclusi dalla descrizione del 1995, per ricondurli al rispettivo soggetto produttore.
Durante questa ricognizione è bensì emersa la presenza di documenti attribuibili all’uno e insieme all’altra, soprattutto scritti di Carlo Alfonso con annotazioni di Maria, e di schede e appunti di difficile attribuzione. Di queste situazioni particolari e delle scelte compiute rispetto ad esse si dà conto nel corpo dei due inventari.
L’attenzione posta nella ricognizione ha permesso di individuare con certezza gli ambiti di produzione dei documenti conservati, anche nei casi di ambiti scarsamente rappresentati, come è per i convegni.
- Strumenti di ricerca
- Inventario a cura di Cristina Saggioro e Donatella De Preta.
Il lavoro si è svolto nell'ambito di due incarichi dell'Istituto alla società di servizi archivistici Memoria srl (2017 e 2023).
- Criteri di ordinamento
- Ai diversi ambiti di produzione dei documenti conservati sono state intitolate le serie in cui si articola la struttura di ordinamento, che offre un disegno delle principali fasi del percorso biografico di Maria Nallino.
Nelle prime due serie sono conservati i documenti relativi ai suoi studi e alla sua carriera universitaria.
Le tre serie seguenti sono dedicate a specifici ambiti di studio e attività di Maria Nallino. In particolare, la serie 3 conserva la produzione documentaria relativa alla sua opera di maggior rilievo Le poesie di an-Nābiġah al-Ǧa'dī; la serie 4raccoglie i documenti preparatori di numerosi scritti prodotti nell’ambito della partecipazione a gruppi di lavoro e a progetti di ricerca sulla cultura araba; la serie 5 contiene la testimonianza documentaria dell’attività editoriale da lei svolta per la rivista «Oriente Moderno».
Nella serie 6sono state inventariate le carte raccolte e prodotte in occasione di iniziative culturali alle quali Maria Nallino partecipò o rientranti per i temi trattati nella sua sfera di interesse.
Altri materiali di supporto alla sua attività sono stati raccolti nella serie 7: si tratta principalmente di quaderni, opuscoli ed estratti bibliografici dai temi trasversali e ricorrenti in tutta la sua produzione e dunque non riconducibili a specifici lavori.
Le serie 8, 9, 10 raccolgono rispettivamente i diari dei suoi soggiorni all’estero o in Italia, la corrispondenza ricevuta, i diplomi scolastici, i titoli, le nomine accademiche e attestati relativi alla sua adesione a istituzioni sociali e benefiche.
La serie 11 conserva una interessante raccolta di cartoline illustrate, molte non utilizzate. Tra quelle ricevute, in massima parte da Maria e Anna Maria Nallino, si rileva la presenza di cartoline a firma Carlo Alfonso.
Le carte di famiglia, confluite nella serie 12, comprendono un esiguo gruppo di documenti appartenenti alla zia Anna Maria Nallino, un fascicolo di carteggi di famiglia, e una raccolta di necrologi e ricordi di Carlo Alfonso Nallino.
- Criteri di descrizione
- La scelta descrittiva ha dato spazio alla narrazione: si tratta di un percorso sperimentale, non facile, che si prefigge l’intento di produrre un inventario leggibile, una descrizione della vita e delle attività del soggetto produttore in cui trovano posto i documenti conservati; anche nell’intento di non disperdere in fase di descrizione le molte informazioni raccolte nella fase di studio e riconoscimento dei documenti. Come nella descrizione di ciascuna serie trova spazio la fase o l’ambito della vita di Maria Nallino rappresentata nei relativi documenti, così nelle descrizioni dei fascicoli questa attenzione al contesto è prevalente. Insieme, si forniscono dati puntuali sulla documentazione conservata: per ciascun fascicolo sono riportati infatti, oltre al titolo - sempre critico in assenza di fascicoli originali - le date estreme, la consistenza dei documenti e, nei casi di uno o più documenti provenienti da fascicoli già inventariati nel 1995, la segnatura di ordinamento assegnata da Anna Baldinetti. In alcune istanze, in presenza di fogli sciolti, la consistenza non è stata rilevata.
- Bibliografia
- Baldinetti Anna (a cura di), Carte private di Carlo Alfonso e Maria Nallino. Inventario, Roma, Istituto per l'Oriente Carlo Alfonso Nallino, 1995;
Castro Francesco, Ricordo di Maria Nallino, in «Annali di Ca' Foscari», XIII, 5, 1974, pp. 241-245;
Minganti Paolo, Maria Nallino (1908-1974), in «Oriente moderno», LIV, 5-6, 1974, pp. 560-563.
Relazioni
Soggetto produttoreNallino, Maria
Soggetto conservatoreIstituto per l'Oriente Carlo Alfonso Nallino
Fondo di appartenenzaMaria Nallino
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