Con il progressivo stabilizzarsi della presenza di Maria Nallino nel mondo accademico si espandono i suoi interessi culturali. Molti i contributi, prodotti nell’ambito di collaborazioni a diversi progetti di ricerca scientifica, usciti su riviste di settore o che hanno dato vita a pubblicazioni autonome. Negli ultimi anni della sua vita si intensifica, inoltre, la sua adesione a istituzioni scientifiche e culturali e la partecipazione a convegni orientalistici nazionali e internazionali. Costante fu, infine, la collaborazione con l’Istituto per l’Oriente, dapprima in qualità di traduttrice dall’arabo e dalle principali lingue europee e poi, dal 1955 fino alla morte nel 1974, con la carica di direttore scientifico.

Gli scritti prodotti da Maria Nallino a partire dagli anni ’40 sono testimonianza di interessi che spaziano dagli eventi di politica araba contemporanea allo studio dei primi orientalisti italiani, dall’edizione di alcuni documenti sulle relazioni fra Genova e il Marocco alle ricerche sull’edizione cinquecentesca del Corano. L’assunzione della cattedra veneziana nel 1962 segna una svolta nella sua attività scientifica, orientando i suoi interessi nella direzione dello studio del mondo arabo agli inizi del XVI secolo. In questo filone di studio si inseriscono le ricerche su storici e geografi arabi e in particolare lo studio dei Diarii di Marin Sanudo. Di questi studi si conservano appunti relativi a ricerche, riferimenti bibliografici, dattiloscritti, bozze di stampa. I documenti di questa serie sono costituiti in buona parte da quaderni e da gruppi di fogli, piegati insieme, con un titolo manoscritto di Maria Nallino che ne illustra il contenuto. Per la presenza all’interno di alcuni fascicoli di un’ingente quantità di fogli scompagnati, in fase di descrizione si è scelto di indicare la consistenza solo per le unità archivistiche costituite da nuclei di documenti definiti.