Metadati
- Tipologia
- Fondo
- Data
- Data:
- 1946-2022
- Consistenza
- Consistenza (testo libero):
- 1243 fascicoli in 132 buste
- Consistenza (testo libero):
- 3310 schede documento
- Consistenza (testo libero):
- 152 schede iconografiche
- Consistenza (testo libero):
- 84 schede audio
- Storia istituzionale/Biografia
- Fondata nel 1946 come Confederazione nazionale perseguitati politici antifascisti, che univa le associazioni locali di antifascisti perseguitati dal regime fascista, l’Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti (ANPPIA) è stata fondata nel 1948 con lo scopo di riunire quanti si opposero al regime fascista, dalla sua instaurazione fino alla caduta, e di rappresentarne i valori e le istanze. L’atto costitutivo ufficiale, così come registrato dagli uffici competenti, risale al 7 novembre 1973.
Fondata dagli stessi perseguitati dal regime fascista per motivi politici, e per questo da esso reclusi, confinati, esiliati, internati e ammoniti, l’ANPPIA ha carattere unitario e apartitico ma non apolitico: legata al PCI, ma non organica ad esso, l’ANPPIA ha infatti annoverato tra i suoi dirigenti ed iscritti numerosi ed importanti esponenti anarchici, socialisti, cattolici, giellisti e semplici antifascisti. Non è un caso che tra questi vi sono state personalità come, solo per citarne alcuni, Sandro Pertini, Emilio Lussu, Francesco Fausto Nitti, Umberto Terracini, Adriano Dal Pont, Mario Venanzi, Nadia Gallico Spano ed Enrico Minio.
Come espresso anche dal proprio nome, l’ANPPIA è organizzata come un’associazione ed è strutturata su tre livelli:
- Congresso nazionale: assemblea plenaria che raccoglie i delegati di tutte le Federazioni e Sezioni e si riunisce ogni tre anni. Dà le linee di indirizzo delle attività svolte dall’ANPPIA, elegge i componenti del Consiglio Nazionale ed il presidente nazionale.
- Consiglio nazionale: si riunisce ogni anno ed è composto dai delegati individuati dalle singole Federazioni e Sezioni nel numero indicato nel Congresso. Il suo compito è impostare l’esecuzione delle linee guida stabilite in sede congressuale. Esso sceglie fra i suoi membri un presidente, un vicepresidente, un segretario generale ed altri membri che formano il Comitato esecutivo.
- Comitato esecutivo: un gruppo ristretto di dirigenti che opera per la realizzazione operativa di quanto stabilito in sede di Consiglio Nazionale e Congresso. Si riunisce a chiamata, senza seguire un particolare calendario.
Presidente dell'ANPPIA fin dalla sua fondazione fu Umberto Terracini (dal 1950 al 1983) seguirono poi Mario Venanzi (1984-1988), Paolo Bufalini (1989-1999), Giulio Spallone (2000-2009), Guido Albertelli (2010-2015), Mario Tempesta (2015-2018) e infine Spartaco Geppetti (dal 2018 a oggi).
I Presidenti dell’ANPPIA sono stati tutti coaudiuvati da vice-presidenti (Fausto Nitti, Alberto Jacometti, Mario Mammucari, Alberto Testa, Claudio Cianca, Paolo Bagnoli, Aldo Settimi, Spartaco Geppetti, Massimo Meliconi e Marco Miccoli) ed, in particolare modo, dal Segretario Generale, che svolge un'importante funzione di supporto e gestione dell’Associazione. I segretari generali sono stati, nel tempo, Lino Zocchi (dal 1954 al 1981), Adriano Dal Pont (dal 1981 al 1998), Pietro Amendola (dal 1998 al 2007), Luciana Martucci (dal 2007 al 2010), Mario Tempesta (dal 2011 al 2015), Serena Colonna (dal 2015 a oggi).
L’ANPPIA organizza annualmente le proprie campagne di tesseramento alla cui esecuzione provvedono le Federazioni e le Sezioni. Si tratta di sedi operative, distribuite in maniera non uniforme su tutto il territorio nazionale, che garantiscono lo svolgimento locale delle attività associative, ne organizzano altre e fungono da punto di riferimento per le istituzioni comunali, provinciali o regionali sui temi legati all’antifascismo, alla democrazia ed alla Costituzione. Le stesse Federazioni e Sezioni provvedono, nello stesso anno del Congresso nazionale, ad indire ed eseguire Congressi locali per rinnovare le proprie cariche.
La contabilità dell’ANPPIA è unica e vi provvede la sede nazionale in bilanci annuali. Dagli anni Settanta del XX secolo la relativa rendicontazione è presentata annualmente all’autorità vigilante (dagli anni Novanta è il Ministero dell’Interno) insieme alle attività svolte in sede locale.
Fin dal momento della sua fondazione l’ANPPIA ha svolto come attività principale la promozione di azioni atte a garantire la tutela e l’assistenza di quanti erano stati perseguitati per motivi politici dal regime fascista. Con la promulgazione della legge n. 96 del 10 marzo 1955 e sue successive modifiche le attività dell’Associazione si sono andate massivamente orientando nell’assistenza alla presentazione della domanda per il conseguimento dei relativi benefici di legge. Non è un caso che l’ANPPIA esprima alcuni componenti di propria fiducia all’interno della commissione preposta all’esame delle domande di riconoscimento dello stato di perseguitato politico.
Oltre a tale attività assistenziale l’ANPPIA da sempre promuove e organizza progetti e iniziative di carattere istituzionale o associativo volti a diffondere la cultura dell’antifascismo e a mantenere viva la memoria delle vittime del nazifascismo. Si veda in tal senso l’organizzazione eventi, anniversari, commemorazioni, viaggi della memoria, premi, o il supporto e la promozione di progetti di musei o case della memoria. A partire dagli anni Sessanta, l’ANPPIA ha inoltre iniziato a sostenere, finanziare, o direttamente organizzare, mostre e soprattutto convegni di carattere nazionale e internazionale sui temi dell’antifascismo, della democrazia e della Costituzione, i cui atti sono stati in seguito pubblicati. Parallelamente l’ANPPIA ha avviato un’intensa attività di ricerca scientifica sui fondi archivistici.
Il principale scopo statutario di fornire tutela ed assistenza e di raccogliere la documentazione necessaria ad arricchire i dossiers di coloro che aspirano ad ottenere lo status di perseguitato politico con i relativi benefici stabiliti per legge ha portato gradualmente l’Associazione a volgersi verso il campo della ricerca storica e della raccolta documentaria. Nel corso degli anni sono state avviate vere e proprie campagne di raccolta di fonti presso l’Archivio centrale dello Stato, in particolare sul fondo del Casellario politico centrale, grazie all’incessante lavoro di Adriano Dal Pont e dei molti collaboratori, tra cui occorre citare Simonetta Carolini, assunti dall’ANPPIA attraverso contratti di ricerca sostenuti anche dal Consiglio nazionale delle ricerche e dall’Unione delle comunità ebraiche italiane. Tutta l’attività editoriale dell’ANPPIA trova supporto da questa intensa attività di ricerca su fondi archivistici.
Dagli anni Sessanta ai primi anni Novanta l’ANPPIA pubblicava soprattutto attraverso la casa editrice La Pietra di Milano, di proprietà di un iscritto alla stessa Associazione. Dagli anni Novanta l’ANPPIA diventa anch'essa casa editrice, progressivamente affiancando pubblicazioni edite in proprio a pubblicazioni edite con altre case editrici.
Dal 1954 inoltre l’ANPPIA pubblica il periodico «l'antifascista», fondato da Sandro Pertini e Umberto Terracini.
Nella sede nazionale dell’ANPPIA trova spazio non solamente l’Archivio storico ma anche la Biblioteca storica dell’ANPPIA, formalmente costituita nel 1998, i cui volumi sono stati inseriti in Opac SBN nel 2013.
- Storia archivistica
Le vicende dell’archivio sono legate alla sede dell’ANPPIA che è variata ben tre volte, pur rimanendo sempre a Roma. La prima ha avuto sede in via degli Scipioni, poi a Piazza Navona e infine nella attuale sede in Corsia Agonale, 10.
I traslochi hanno avuto ripercussioni sulla conservazione della documentazione dell’archivio e anche per ragioni di spazio non è stato sempre possibile conservare tutto il patrimonio in un’unica sede.
Dal 2021 al 2023 l'archivio è stato sottoposto a tre interventi di riordinamento archivistico.
- Contenuto
- L’Archivio contiene la documentazione relativa agli Statuti, agli atti costitutivi, ai Congressi nazionali, ai Consigli nazionali e ai Comitati esecutivi.
Sono presenti i fascicoli di contabilità e amministrazione con qualche lacuna più evidente relativa ai bilanci e rendiconti. Interessante appare la documentazione relativa ai rapporti con i dipendenti e collaboratori da cui emergono i volti e nomi delle persone che negli anni hanno dato a vario titolo il loro contributo, umano e scientifico, all’Associazione.
Nella lunga e corposa corrispondenza dell’ANPPIA si palesano tutte le relazioni con le Federazioni, con le istituzioni pubbliche e private, con le associazioni e le confederazioni di settore, con i privati, oltre alle molte attività sostenute.
Con la promulgazione della legge n. 96 del 10 marzo 1955 e le successive modifiche, diviene centrale nelle attività dell’Associazione l’assistenza ai perseguitati per motivi politici e razziali dal regime fascista ai fini della presentazione della domanda per il riconoscimento della qualifica con i relativi benefici.
Una sezione fondamentale dell’archivio è costituita da uno schedario costituito da 35 cassetti ove sono conservate più di 70.000 schede ordinate alfabeticamente (dalla A alla Z) per nome del perseguitato con tutte le informazioni sulla procedura avviata per il riconoscimento. E' stato possibile schedare a oggi (ottobre 2023) 3.310 posizioni dello schedario che non sono visibili online per ragioni di riservatezza e privacy.
L’archivio testimonia anche alcune delle iniziative promosse o organizzate dall'ANPPIA a carattere istituzionale, associativo e soprattutto scientifico: eventi, progetti per l'istituzione di musei o centri per la memoria dell'antifascismo, viaggi della memoria, celebrazioni di anniversari, convegni, mostre e incontri, pubblicazioni di volumi monografici e ricerche.
È presente inoltre la documentazione relativa all'attività redazionale del periodico dell’ANPPIA «l'antifascista», con la sua corrispondenza e gli elenchi degli abbonati.
L'archivio conserva la documentazione frutto di anni di campagne di raccolta di fonti (in originale o in copia), per sostenere e alimentare studi, attività assistenziali, attività editoriali, mostre e convegni.
Un ricco apparato iconografico costituito da disegni, manifesti e locandine testimonia le numerose manifestazioni a carattere culturale, sociale e politico, organizzate dall’ANPPIA o a cui l’ANPPIA ha partecipato e l'interesse per di molti artisti a testimoniare attraverso l'arte l'antifascismo. Nelle fasi di lavoro (2021-2023) è stato arricchito il patrimonio iconografico (Serie 16) attraverso la digitalizzazione di tessere, disegni del pittore Georges De Canino, di artisti diversi e di manifesti e locandine.
Nella terza fase di lavoro (2023) è stata portata a termine la prima ricognizione e descrizione della Raccolta fotografica (Serie 17), attraverso 186 schede che riguardano 3.500 foto digitalizzate.
Infine la Sezione audio (Sezione 18) dedicata al recupero attraverso la digitalizzazione di 140 cassette il cui contenuto è descritto in 84 schede audio. Grazie a questa attività è stato possibile apprezzare un ricchissimo patrimonio documentario fatto di voci di donne e uomini che con interventi ai congressi, ai consigli, alle assemblee, nelle interviste, negli incontri e seminari realizzati dall'Associazione, hanno potuto esprimere il proprio pensiero e articolare proposte per far conoscere la vita dura della dittatura fascista, attraverso i racconti e la testimonianza di chi l'ha combattuta.
- Strumenti di ricerca
Il lavoro è a cura di Memoria srl. Hanno partecipato nella prima fase (2021) Roberta Galli (archivista) e Saverio Werther Pechar, nella seconda fase (2022) Costanza Stefanori (archivista) e Marvin Ronchi, nella terza fase (2023) Roberta Galli, Marvin Ronchi, Dario Salvan (archivista) e Fabio Fertig (digitalizzazione).
A Leonardo Musci si deve la direzione scientifica e a Nicoletta Valente il coordinamento di tutte le attività.
Fabio Ecca (ANPPIA) è il riferimento per tutte le attività dell'Archivio storico, a lui si devono i primi elenchi di consistenza e le stesure dei progetti.
Il lavoro è stato realizzato grazie a tre contributi della Direzione generale Archivi - MIC, capitolo 3121, esercizi finanziari del 2020, 2021, 2022. Ha seguito il progetto per conto della Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio Sonja Moceri per i primi due anni, per il terzo anno Maria Idria Gurgo.
- Criteri di ordinamento
Il criterio di ordinamento è prevalentemente cronologico. In alcuni casi si è scelto l'ordine alfabetico così come è stato trovato in alcune partizioni dell'archivio o per agevolare la ricerca all'interno di serie create a questo scopo specifico. La numerazione dei fascicoli nelle serie o sottoserie, là dove presenti, inizia sempre da 1. Per facilitare la consultazione, il numero delle buste è consecutivo.
- Struttura
Il Fondo è organizzato in 17 Serie e una Sezione:
Serie 1, Statuto, atto costitutivo e regolamenti
Serie 2, Congressi nazionali
Serie 3, Consigli nazionali
Serie 4, Comitati esecutivi
Serie 5, Tesseramento
Serie 6, Corrispondenza
Serie 7, Amministrazione e contabilità
Serie 8, Documenti diversi
Serie 9, Riconoscimento della qualifica di perseguitato politico e/o razziale
Serie 10, Progetti e iniziative
Serie 11, Convegni, mostre, incontri, seminari
Serie 12, Pubblicazioni
Serie 13, «l'antifascista»
Serie 14, Ricerca
Serie 15, Raccolta di materiale a stampa
Serie 16, Materiali iconografici
Serie 17. Raccolta fotografica
Sezione 18. Archivio audio
- Consultabilità
- Il fondo è consultabile, fatte salve le limitazioni previste dalla legislazione per la tutela del diritto alla riservatezza e all'identità personale.
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