La biografia di Ruggero Zangrandi contenuta nel file allegato alla presente scheda descrittiva, ripercorre l'attività politica, giornalistica e di scrittore di Ruggero Zangrandi attraverso le sue carte personali e costituisce, dunque, una guida alla consultazione dell'archivio.
Oltre ai volumi dello stesso Zangrandi Il lungo viaggio. Contributo alla storia di una generazione (Torino, Einaudi, 1947) e, nella nuova stesura, Il lungo viaggio attraverso il fascismo (Milano, Feltrinelli, 1962), che rappresentano un'autobiografia degli anni giovanili, per una biografia edita di Ruggero Zangrandi si rimanda ad Aldo Grandi, Fuori dal coro. Ruggero Zangrandi. Una biografia (Milano, Baldini & Castoldi, 1998).

L'archivio è giunto all'Istituto sostanzialmente ordinato. L'organizzazione risulta in parte originale, in parte è invece frutto di interventi successivi alla morte di Ruggero Zangrandi. Tra questi, sicuramente, l'inserimento di ritagli stampa riguardanti la figura e l'opera di Ruggero Zangrandi, delle ristampe delle sue opere, (alcune in copia), tra le quali un testo del 2009 che pubblica un'opera giovanile e documenti sulle commemorazioni svoltesi fino al 1999. Si sottolinea, in proposito, che gli estremi cronologici dei fascicoli fanno riferimento all'archivio originale, fornendo le informazioni sui successivi interventi nelle "Note alla data".
L'archivio ha subito alcune dispersioni. Risultano lacunosi i documenti degli anni Trenta e Quaranta, in quanto l'archivio di Ruggero Zangrandi venne in parte sequestrato al momento dell'arresto, nel 1942. E' presente in archivio una lettera indirizzata al ministro dell'Interno, s.d., con la quale Ruggero Zangrandi intendeva chiedere un intervento che gli consentisse di recuperare le lettere e i libri sequestrati in casa sua, in conseguenza della sua decisione di procedere alla stesura de Il lungo viaggio attraverso il fascismo (v. un. n. 692). La lettera non fu poi inviata. Alcuni documenti del periodo sono dunque probabilmente acquisiti nei primi anni Sessanta, in conseguenza delle ricerca di documenti e notizie avviata tra i vecchi compagni di militanza politica, per la stesura del volume.
In una lettera del 1967 indirizzata a Giorgio Cingoli, direttore di «Paese sera», Ruggero Zangrandi, accenna inoltre ad una dispersione intervenuta nel suo archivio in occasione di un trasloco, definendo «un piccolo archivio volante» ciò che restava del «vecchio archivio» (v. un. n. 278). Non è stato possibile accertare se la nota si riferisca a parte dell'archivio «politico-giornalistico» al quale lavorava dal ritorno dalla prigionia (v. un. n. 61), i cui materiali sono contenuti nella serie X, o a carte prodotte negli anni Sessanta. Per quanto attiene a queste ultime, è possibile osservare la mancanza di alcuni documenti che in linea generale ci si aspetterebbe di trovare nell'archivio di un giornalista e storico, quali, in particolare, i dattiloscritti degli articoli pubblicati, quelli relativi alla stesura dei volumi e le bozze di stampa. Sembrano invece sostanzialmente integri i documenti raccolti in occasione delle ricerche storiche, con particolare riguardo alle testimonianze dei protagonisti delle vicende analizzate.

L'archivio contiene i documenti riguardanti l'attività politica di Ruggero Zangrandi - con riferimento sia ai gruppi giovanili fondati negli anni Trenta sia, nel dopoguerra, alla militanza nel Pci - quella giornalistica, svolta a partire dagli anni del fascismo, la pubblicazione dei volumi e gli studi storici dedicati, in particolare, alle vicende italiane in occasione dell'armistizio dell'8 settembre 1943. E' presente corrispondenza, materiali di lavoro, raccolte di ritagli stampa.
Contiene inoltre documenti relativi al periodo del carcere e della deportazione in Germania (1942-1945), tra i quali si segnalano la corrispondenza intrattenuta dal Carcere di Regina Coeli di Roma con la famiglia e i diari del periodo della detenzione.
Alcune carte sono riferibili a pratiche personali (iscrizione all'Albo dei giornalisti di Roma nel 1937 e nel 1946, al Registro dei praticanti procuratori nel 1940 e alla richiesta di pensione di guerra del 1963).
Alcuni documenti, infine, riguardano il decesso di Ruggero Zangrandi e le commemorazioni svoltesi dopo la morte.

Nel fondo Nicola Gallerano (archivio storico dell'Irsifar), un n. 77, sono conservati alcuni documenti relativi alla collaborazione dello studioso con Ruggero Zangrandi, per la stesura del volume 1943: 25 luglio - 8 settembre.
Documenti riguardanti Ruggero Zangrandi sono conservati negli archivi del Partito comunista depositati presso la Fondazione Istituto Gramsci di Roma.
Corrispondenza con Antonio e Marcello Bernieri è conservata Presso l 'Archivio di Stato di Massa Carrara.
Nel fondo Danilo Montaldi, conservato presso l'Archivio di Stato di Cremona, è presente corrispondenza con lo studioso, relativa alle pubblicazioni effettuate presso l'editore Feltrinelli.