Lazio'900
Istituto romano per la storia d'Italia dal fascismo alla Resistenza (Irsifar). Archivio istituzionale
Fondo

Metadati

Tipologia
Fondo
Data
Data:
1955 - 2001
Consistenza
Consistenza (testo libero):
282 unità archivistiche.
Storia istituzionale/Biografia
Il primo statuto dell'Istituto, adottato fin dalla sua fondazione nell'aprile 1964, si compone di 18 articoli.
L'art. 1, "Istituzione", stabilisce la denominazione dell'Istituto, in origine Istituto romano per la storia del fascismo e della Resistenza e poi, dal giugno 1964, Istituto romano per la storia d'Italia dal fascismo alla resistenza.
L'art. 2, "Compiti", sancisce i fini istituzionali e le sfere di attività dell'Istituto, individuati nella raccolta di documenti sulla storia del fascismo e della resistenza e nella promozione di ricerche e iniziative dedicate al periodo storico indicato (v. in proposito il campo "Storia" della scheda istituto).
L'art. 3, "Soci", stabilisce che possono essere soci "gli studiosi del fascismo e della resistenza e quanti altri hanno interesse alla storia di quel periodo". Le domande sono rivolte al Comitato direttivo che, dopo aver deciso l'ammissione, la sottopone alla ratifica dell'Assemblea dei soci.
L'art. 4, "Soci onorari", stabilisce che la qualifica è conferita dal Comitato direttivo "a coloro che abbiano particolari benemerenze nei confronti dell'Istituto".
L'art. 5, "Attività dei soci", prevede per i soci il diritto di consultare l'archivio e la biblioteca e di partecipare alle attività promosse dall'Istituto.
Gli organi dell'Istituto, stabiliti all'art. 6, sono l'Assemblea dei soci, il Comitato direttivo, il presidente e il Collegio dei revisori dei conti.
L'assemblea è costituita di tutti i soci, si riunisce annualmente per l'approvazione del rendiconto sull'attività annuale, dei bilanci consuntivo e preventivo e per deliberare le attività previste per l'anno successivo. Gli altri argomenti all'odg devono essere richiesti da almeno dieci soci. Tutte le deliberazioni sono prese a maggioranza semplice dei votanti. Su richiesta di almeno un quinto dei soci possono essere convocate riunioni straordinarie. Per i soci assenti è prevista la delega scritta per la rappresentanza da parte di altri soci (art. 7, "Assemblea").
Il Comitato direttivo è composto di nove membri, eletti dall'Assemblea fra i soci ordinari. Durano in carica un biennio e sono rieleggibili. Il Comitato si riunisce almeno quattro volte l'anno e ogni volta che è convocato dal presidente, o da un terzo dei suoi componenti. Le riunioni sono valide se sono presenti almeno cinque membri. Le deliberazioni sono prese a maggioranza semplice dei votanti. In caso di parità prevale il voto del presidente. Il Comitato elegge un presidente, un vicepresidente, un segretario generale, un tesoriere e un delegato per la biblioteca e l'archivio. Nomina i rappresentanti dell'Istituto nel Consiglio generale dell'Insmli (artt. 8 e 9, "Comitato direttivo", "Incarichi del Comitato").
Il presidente ha la legale rappresentanza dell'Istituto, convoca e presiede l'Assemblea e il Comitato direttivo, assicura il regolare svolgimento dell'attività (art. 10, "Presidente").
Il vicepresidente sostituisce il presidente in caso di assenza o impedimento (art. 11, "Vicepresidente").
Il segretario generale redige i verbali delle riunioni degli organi collegiali e cura l'esecuzione dei deliberati. Tiene inoltre l'elenco dei soci e sovrintende al lavoro svolto dal personale addetto all'Istituto (art. 12, "Segretario generale").
L'amministrazione dei fondi spetta al tesoriere, che segue le indicazioni emerse dalle deliberazioni degli organi collegiali. E' depositario della cassa e controfirma gli impegni finanziari. Prepara infine i bilanci annuali (art. 13, "Tesoriere").
Il Collegio dei revisori dei conti è composto di tre membri, eletti dall'Assemblea fra i soci ordinari. Durano in carica due anni e sono rieleggibili. Riferisce all'Assemblea gli esiti dei controlli contabili (art. 14, "Revisori dei conti").
L'art. 15, "Personale addetto all'Istituto", stabilisce che per lo svolgimento dell'attività l'Istituto possa avvalersi di personale remunerato. L'ammontare della remunerazione è stabilito dal Comitato direttivo.
L'art. 16, "Patrimonio dell'Istituto", definisce il patrimonio sociale, composto delle quote versate dai soci e dei contributi esterni, pubblici e privati.
L'art. 17, "Modifiche dello statuto", stabilisce che le modifiche debbono essere votate dall'Assemblea, riunita in seduta straordinaria, su convocazione del Comitato e di almeno un quarto dei soci. L'approvazione delle modifiche è a maggioranza di voti.
L'art. 18, "Scioglimento dell'istituto", prevede che per lo scioglimento sia necessario il voto di almeno due terzi dei soci, riuniti in assemblea straordinaria. Contestualmente l'Assemblea delibera sulla devoluzione delle attività sociali, fatte salve le disposizioni di legge relative ai diritti spettanti agli archivi di stato.
Nel 1973 l'Assemblea straordinaria dei soci delibera un aumento dei componenti del Comitato direttivo, che diventano undici.
L'Assemblea straordinaria del 29 marzo 1990, constata la "necessità di adeguare lo Statuto alla realtà sociale nella quale l'Istituto opera nonché alle nuove esigenze della attività dallo stesso svolta", delibera le seguenti modifiche statutarie:
- la denominazione dell'Istituto è stabilita in Irsifar - Istituto romano per la storia d'Italia dal fascismo alla resistenza (art. 1);
- scompare, tra i fini istituzionali, la raccolta di dati statistici sulla società italiana negli anni del fascismo e della resistenza ed è invece specificata, tra le attività scientifiche, quella rivolta alla formazione storica dei docenti e degli studenti. Nello svolgimento della sua attività l'Istituto, si legge inoltre all'art. 2, "si propone un metodo di ricerca multidisciplinare aperto agli apporti delle scienze sociali";
- l'art. 3 stabilisce che possono essere soci, oltre alle persone fisiche, anche le persone giuridiche, gli enti e le associazioni interessate all'attività dell'Istituto;
- tra gli organi dell'Istituto è istituito il Consiglio di presidenza, (art. 6);
- il Comitato direttivo è composto di tredici membri, e "può cooptare al suo interno persone giuridiche, enti e associazioni [..] in numero non superiore a quattro" (art. 8);
- è abolita la carica di segretario generale e istituita quella di direttore, eletto dal Comitato direttivo (art. 9);
- il direttore redige e conserva i verbali delle riunioni dell'Assemblea e del Comitato direttivo, cura l'esecuzione dei deliberati e tiene l'elenco dei soci (art. 12);
- il Consiglio di presidenza, formato dal presidente, dal vicepresidente, dal direttore e dal tesoriere, assiste il presidente nell'espletamento delle sue funzioni (art. 14).
- oltre al personale esterno, l'Istituto può avvalersi, nello svolgimento della sua attività, dell'opera di un amministratore, remunerato nella misura stabilita dal Comitato direttivo (art. 16, già art. 15).
Nel 1998 sono introdotte le seguenti modifiche statutarie:
- ai sensi del d.l. 460/1997 è specificata la natura non commerciale dell'ente (art. 1);
- oltre ai criteri già previsti in merito alla destinazione delle attività sociali in caso di scioglimento dell'Istituto, tra i quali è specificata l'esclusione di qualsiasi beneficio per i soci, è stabilito che i beni acquisiti dal 1997, in considerazione dei finanziamenti ricevuti dalla Regione Lazio, tornino nella disponibilità della Regione stessa. In ogni caso le attività dovranno essere devolute ad un ente senza scopo di lucro o che sia di pubblica utilità (art. 19, già art. 18).
Sono nominati presidenti dell'Istituto dalla fondazione:
Nino Valeri 1964-1968; Giorgio Candeloro 1968; Gaetano Arfé 1968-1971; Alberto Caracciolo 1971-1973; Claudio Pavone 1973-1975; Guido Verucci 1976-1977; Nicola Gallerano 1977-1979; Enzo Forcella 1979-1989; Nicola Gallerano 1989-1996; Antonio Parisella 1996 (apr. - set.); Francesco Piva (1996-2004). E' attualmente presidente dell'Istituto Umberto Gentiloni Silveri (2004-)
Sono nominati segretari generali:
Lamberto Mercuri (1964-1968); Leone Bortone (1970-1971), Nicola Gallerano (1971-1973); Anna Rossi Doria (1973-1980); Antonio Parisella (1980-1990). Svolge le funzioni di segretario dal luglio 1968 all'ott. 1970, anche se è formalmente investito della carica di consigliere, Giorgio Caputo.
Ricoprono la carica di direttore dell'Istituto:
Simona Lunadei (1990-1996), Annabella Gioia (1996-).
Storia archivistica
L'archivio istituzionale dell'Irsifar è stato rinvenuto ordinato solo in parte.
Presenta alcune lacune, ma sostanzialmente i documenti sono presenti dalla fondazione dell'Istituto ai nostri giorni.
Sono state selezionate per lo scarto le seguenti tipologie documentarie: copie dei verbali delle assemblee degli organi collegiali (1963-1967), Registro delle presenze del corso di aggiornamento per gli insegnanti del 1965, copie di documenti prodotti nel corso dell'attività scientifica (1965-1990), matrici dei libretti di conto corrente (1965-1977), estratti conto (1972-1989), fatture (1969-1974).
Contenuto
I documenti presenti nell'archivio istituzionale dell'Irsifar (1964-1999), anche se in parte lacunosi, consentono di conoscere la storia dell'Istituto dalla fondazione ai giorni nostri.
L'archivio conserva infatti, sostanzialmente integri, i verbali delle riunioni degli organi collegiali, la corrispondenza generale e i documenti relativi alla iscrizione dei soci.
Lacunosi risultano i documenti relativi alla gestione della biblioteca e alle pubblicazioni dell'Istituto, oltre che quelli relativi alla gestione del personale. In proposito occorre sottolineare che, fin dall'origine, il personale in forza presso l'Istituto è costituito, sulla base della l. 2 dic. 1967, n. 1213, di comandati non remunerati. I documenti originali relativi al rapporto di lavoro dei comandati, sono dunque conservati presso l'ente datore di lavoro dei comandati stessi.
Per quanto riguarda la gestione della contabilità occorre riscontrare una lacuna generale nei documenti prodotti negli anni Novanta.
Risultano particolarmente lacunosi i documenti di bilancio, che non costituiscono una serie particolare. I bilanci di esercizio sono comunque contenuti, in genere, nei fascicoli di corrispondenza generale classificati "A.13" e in quelli relativi alla rendicontazione contabile agli enti finanziatori.
Gli altri documenti contabili, presenti in archivio fino circa alla fine degli anni Ottanta, sono costituiti dagli inventari, 1964-[1988], dal giornale mastro, 1973-1985, dai mandati di pagamento, 1964-1987 (alcuni in copia) e dai libri di cassa, 1964-1988. I mandati di pagamento non sono stati oggetto di una selezione finalizzata allo scarto, sia in quanto sono presenti, tra i giustificativi, documenti originali relativi alle prestazioni dei collaboratori dell'Istituto, sia in quanto si è ritenuto che tali documenti possano in alcuni casi costituire una fonte notevole di notizie storiche sulla vita dell'Istituto stesso, evidenziando le linee di tendenza gestionali.
L'archivio conserva, infine, i documenti prodotti dalla Deputazione per l'Italia centrale dell'Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia (1955-1958), che rappresenta il primo tentativo di organizzazione, nell'Italia centrale, di un istituto appartenente alla rete degli istituti della resistenza (vd. in proposito il campo "Storia" della scheda istituto).
Si ricorda che i documenti prodotti relativamente allo svolgimento dell'attività scientifica, ad eccezione della relativa corrispondenza generale, sono conservati nel fondo Ricerche e documenti.
Strumenti di ricerca
Guido Crainz, "Guida agli archivi dell'Istituto romano per la storia d'Italia dal fascismo alla resistenza", in Ministero per i beni culturali e ambientali, Commissione archivi-biblioteca dell'Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia (a cura), "Guida agli archivi della resistenza", Arti Grafiche Fratelli Palombi, 1983, pp. 847-850.
Antonio Parisella (a cura), "Roma e Lazio 1930-1950. Guida per le ricerche", Milano, Franco Angeli, 1994, pp. 261-264.
Inventario di Roberta Sibbio.
Criteri di ordinamento
L'organizzazione del fondo è la seguente:
- Archivio generale, 1963 - 2001;
- Archivio di contabilità, 1964 - 1998;
- Archivio della Deputazione per l'Italia centrale dell'Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia, 1955 - 1958.
Numerazione
Numero:
1
Bibliografia
Gaetano Grassi (a cura di), "Istituto romano per la storia d'Italia dal fascismo alla Resistenza/Irsifar", in "Resistenza e storia d'Italia. Quarant'anni di vita dell'Istituto nazionale e degli Istituti associati 1949-1989", Milano, Angeli, 1993, pp. 387-401.

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