Metadati
- Tipologia
- Raccolta documentaria
- Data
- Data:
- 1974-2016
- Consistenza
- Tipologia:
- fascicolo/i
- Quantità:
- 14
- Storia istituzionale/Biografia
- Marianella García Villas nacque il 7 agosto del 1947 da una famiglia dell'alta borghesia di El Salvador; formatasi nel Collegio teresiano di Barcellona, ritornò in seguito in El Salvador per seguire gli studi universitari. Si laureò in filosofia e diritto e in un secondo tempo studiò anche scienze politiche. Già prima di terminare gli studi ebbe modo di esercitare la professione di avvocato.
Fu membro dell'Asociación Católica Universitaria Salvadoreña (Acus) e nel 1970 entrò nel Partido demócrata cristiano de El Salvador (PDC). Nel 1974 venne eletta deputata all'assemblea legislativa ed entrò a far parte della commissione sul benessere pubblico. Rimase in carica fino al 1976 quando la Democrazia cristiana e altri partiti che facevano parte della stessa coalizione decisero di boicottare le nuove elezioni.
Di fronte alla sempre più violenta repressione operata dal governo nell'aprile del 1978 decise di fondare, insieme ad altre persone, la Comisión de derechos humanos de El Salvador (CDHES) di cui divenne presidente. Questo organismo ebbe da subito il sostegno dell'arcivescovo di San Salvador, Óscar Arnulfo Romero. L'arcivescovado a sua volta gestiva da anni una struttura simile, chiamata Socorro Jurídico. Poco dopo la nascita della commissione Marianella García Villas fu arrestata e durante la detenzione subì uno stupro.
Fondò quindi l'ALDHU (Asociación Latino-Americana de Derechos Humanos).
Nel 1979 i contrasti con il gruppo dirigente della Democrazia cristiana la fecero allontanare dal partito che poco dopo decise di appoggiare una giunta con dei militari al suo interno. Allo stesso tempo nel Paese aumentarono gli episodi di violenza e si costituì il Frente Farabundo Martí para la Liberación Nacional (FMLN). García Villas si dedicò quindi a tempo pieno alle attività della commissione e si trovò a viaggiare molto all'estero, in particolare in Europa. Nello stesso anno, a Firenze, divenne vicepresidente della Federazione internazionale dei diritti umani e divenne rappresentante presso l'Onu della stessa federazione.
Dopo il 1980, anno in cui fu ucciso Óscar Romero, riparò in Messico, da dove periodicamente rientrava a El Salvador alla ricerca di prove, documenti e nomi da presentare alla Commissione per i diritti umani dell'ONU e ai tribunali nazionali. Documentava le violenze del regime utilizzando la fotografia come forma di resistenza nei confronti della dittatura, custodendo e diffondendo quelle immagini e quelle realtà che il Governo di El Salvador intendeva occultare.
Minacciata di morte, si recò a più riprese in Europa tra il 1981 e il 1982. Durante un suo viaggio in Italia, nel 1981, partecipando a una manifestazione nella città di Padova, parlò del dramma vissuto dal suo popolo ed evidenziò l'insufficienza dell'impegno internazionale, soprattutto quando si limita a semplici manifestazioni, commemorazioni e cerimonie per la difesa dei diritti umani.
In seguitò, continuò a documentare la situazione del suo Paese, dove entrò per l'ultima volta nel gennaio del 1983 per raccogliere delle prove sull'uso delle armi al fosforo bianco e al napalm contro la popolazione civile. Fu uccisa nella zona di Suchitoto fra il 13 e il 14 marzo 1983, mentre si trasferiva da un villaggio a un altro sotto la scorta dei suoi amici contadini. Il cadavere, oltre alle ferite da arma da fuoco, presentava altri chiari segni di violenza. I militari salvadoregni la arrestarono, la torturarono e, infine, la uccisero.
Il maggiore D'Aubisson tentò fin dall'inizio di accusarla di essere una guerrigliera, di appartenere alla dirigenza militare del Fronte Farabundo Martí per la liberazione nazionale. Il 15 marzo uscì un comunicato stampa delle Forze armate in cui si sosteneva che: «Un uomo e una donna, si suppone giornalisti, si trovavano tra i monti quando una pattuglia militare fu attaccata nella zona di La Bermuda, Suchitoto, da un gruppo di terroristi, secondo informazioni ricevute da una pattuglia militare, si stava compiendo un'operazione di rastrellamento e nell'operazione con gli estremisti si causarono venti perdite, tra cui una donna che portava materiale fotografico».
Il 16 marzo venne diffuso un altro comunicato delle Forze Armate che sottolineava la pericolosità di Marianella García: «Si trovavano grandi quantità di documenti sulla terrorista Marianella García. La delinquente sovversiva aveva piani di comunicazione internazionali provenienti dall'estero, diretti a campi terroristi dell'interno».
Il suo cadavere fu deposto in una camera ardente e vigilato, in modo tale da proteggerlo e preservarlo dall'intervento della Guardia nacional, per permettere ai suoi sostenitori un ultimo saluto.
- Storia archivistica
- Il primo nucleo della raccolta documentaria si è sedimentato durante i periodi di permanenza di García Villas in Italia all'inizio degli anni Ottanta. Si sono poi aggiunti ulteriori documenti, raccolti dal personale della Sezione internazionale della Fondazione Basso.
Il fondo è stato dichiarato di notevole interesse culturale dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio con provvedimento n. 47, del 4 giugno 2014, ai sensi degli artt. 13 e 14 del decreto legislativo 22 gen. 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio).
- Modalità di acquisizione
- Il fondo era di proprietà della Fondazione internazionale Lelio Basso per il diritto e la liberazione dei popoli; al momento della fusione tra i due istituti (gennaio 2005) è entrato a far parte del patrimonio archivistico della Fondazione Lelio e Lisli Basso - Issoco.
- Contenuto
La raccolta è composta da documenti originali prodotti durante i soggiorni di García Villas in Italia (corrispondenza, documenti personali, fotografie), ma contiene anche materiale prodotto dopo la sua morte. La maggior parte del fondo è, infatti, relativa a questo periodo: sono presenti pubblicazioni e rapporti (spesso clandestini) e rassegna stampa italiana e internazionale sulla morte di García Villas, testi di interpellanze parlamentari e interventi in sede parlamentare (in particolare del senatore Raniero La Valle) sull'atteggiamento del governo italiano di fronte all'assassinio di Marianella García Villas, oltre a scambi epistolari fra personalità della politica e cultura italiana e internazionale e Linda Bimbi, Raniero La Valle e la sezione internazionale della Fondazione Lelio Basso. Allo stesso periodo risale la documentazione prodotta da comitati internazionali dedicati a Marianella García Villas, composta da rapporti, comunicati su iniziative e attività, tra cui si cita Iepala - Instituto de estudios politicos para América Latina y Africa.
Un'ampia parte del fondo è composta da articoli, interviste e soprattutto interventi a iniziative pubbliche di Linda Bimbi e Raniero La Valle, autori del libro Marianella e i suoi fratelli (Feltrinelli, 1983) fondamentali per ricostruire la capillare attività della Fondazione Basso (e in primis di Linda Bimbi) al fine di diffondere nell'opinione pubblica l'importanza della figura di Marianella García Villas; a questi si aggiungono le risoluzioni di colloqui internazionali dedicati a El Salvador e a García Villas e la documentazione su iniziative della Fondazione internazionale Lelio Basso.
Infine, si segnalano manifesti, locandine e documenti (opuscoli, comunicati, volantini) che testimoniano le commemorazioni, gli omaggi e le iniziative in Italia e all'estero; particolare spazio è dedicato alle iniziative per il 10° e il 25° anniversario della scomparsa di Marianella García Villas e a quelle organizzate in occasione della pubblicazione di un libro di Anselmo Palini sulla stessa García Villas.
- Criteri di ordinamento
- L'intervento di ordinamento che ha portato il fondo alla sua forma attuale ha rispettato il più possibile le partizioni e le diciture originali, limitandosi a qualche intervento puntuale per rendere più coerente la struttura. Sono stati attribuiti dei titoli critici solo ad alcune unità archivistiche.
I documenti sono stati ricondizionati.
L'ordinamento è stato realizzato da Alessandro Stoppoloni in seguito all'assegnazione del premio Linda Bimbi, bandito dalla Fondazione Lelio e Lisli Basso. Il lavoro è stato svolto fra i mesi di giugno e ottobre del 2019 sotto la supervisione dell'archivista della Fondazione, Simona Luciani.
- Criteri di descrizione
- È stata fornita una descrizione il più possibile analitica, giungendo, nel caso di alcune unità archivistiche, al singolo documento. Allo stesso tempo, preso atto della presenza di altri documenti su Marianella García Villas e su El Salvador in altri fondi della fondazione Basso, è stato ritenuto opportuno esplicitare le relazioni fra questi documenti e quelli del fondo in questione, dato che spesso sono risultati complementari.
- Descrittori
- Guerra fredda,guerriglia,diritti umani,cattolicesimo,teologia della liberazione
- Consultabilità
- Al momento il fondo è parzialmente consultabile.
- Bibliografia
- Note
- Il fondo è stato interamente digitalizzato.