Lazio'900
Bruno Misefari
Fondo

Metadati

Tipologia
Fondo
Data
Data:
1911 - 1977
Consistenza
Tipologia:
fascicolo/i
Quantità:
59
Tipologia:
busta/e
Quantità:
16
Storia istituzionale/Biografia
Bruno Misefari nacque a Palizzi (RC) il 17 gennaio 1892. Studente a Reggio Calabria, nel 1911 fondò la Federazione giovanile socialista, svolgendo attività di propaganda contro la guerra di Libia. Arrestato nel marzo 1912 per la sua lotta antimilitarista, fu condannato a due mesi di carcere. Essendosi rifiutato, nel 1915, di partecipare al corso allievi ufficiali a Benevento fu condannato a quattro mesi di carcere militare. Appena scontata la pena, per aver tenuto una conferenza antimilitarista presso il Circolo dei ferrovieri di Reggio Calabria, fu condannato ad altri sette mesi da scontare nel carcere di Acireale. Destinato a partire per il fronte, disertò, rifugiandosi in Svizzera, dove fu arrestato dalle autorità elvetiche e condannato a sette mesi di carcere a Zurigo. Risale a questo periodo il contatto epistolare con la famiglia Zanolli. Riuscì a ottenere un passaporto per la Germania e, a Stoccarda, entrò in contatto con Clara Zetkin e Vincenzo Ferrer. Grazie a un'amnistia, nel novembre 1919 poté tornare in Italia. L'anno successivo, eletto segretario della Camera del lavoro di Taranto, guidò uno sciopero di tre mesi per la riapertura del cantiere navale; nel 1921 si impegnò nel napoletano per la campagna a favore degli anarchici Sacco e Vanzetti. Nello stesso anno sposò Pia Zanolli. Nel 1923 si laureò in ingegneria a Napoli, allontanandosi progressivamente dall'attivismo politico. Il 24 dicembre 1924 fondò un giornale libertario, «l'Amico del popolo», che dopo il quarto numero fu soppresso dalle autorità. Il 22 settembre 1925 Misefari fu tenuto agli arresti a Reggio Calabria per venticinque giorni, insieme ad altri intellettuali di sinistra, per paura di un complotto antifascista. Specializzatosi in geologia, fondò nel 1926 la prima vetreria in Calabria per lo sfruttamento del sottosuolo calabrese. Nel 1931 venne confinato a Ponza; amnistiato due anni dopo, riuscì a trovare il capitale necessario per l'impianto di uno stabilimento per lo sfruttamento della silice a Davoli; morì a Roma il 12 giugno 1936.
Storia archivistica
Il fondo è stato costituito postumo dalla moglie Pia Zanolli, la quale ha raccolto prevalentemente la corrispondenza privata e ha curato varie pubblicazioni dedicate a Misefari.
Il fondo è stato dichiarato di notevole interesse storico, notifica art. 36 DPR 30/9/1963 n. 1409, dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio con provvedimento 28/7/1975.
Modalità di acquisizione
Le carte di Misefari furono donate alla Fondazione Lelio e Lisli Basso nel 1974 da Pia Zanolli.
Contenuto
Il fondo è composto prevalentemente da corrispondenza di carattere strettamente privato fra Bruno Misefari, la moglie e la famiglia Zanolli; il carteggio contiene pochi accenni all'attività politica, mentre maggiori riferimenti alla riflessione politico-filosofica di Misefari si trovano nei rapporti con altri corrispondenti. Sono presenti poesie, scritti filosofico-politici, novelle e appunti stesi da Misefari in preparazione di discorsi e conferenze. Non c'è traccia di un lavoro sistematico, tranne per quanto riguarda le minute di "Ne la Morsa", un libro-testimonianza che Misefari, con lo pseudonimo Furio Sbarnemi, avrebbe voluto pubblicare per diffondere le sue idee antimilitariste e che fu, invece, pubblicato postumo da Zanolli con il titolo "Diario di un disertore".
Altra documentazione (verbali, corrispondenza, documenti amministrativi) è relativa alla vetreria fondata da Misefari a Davoli; tali carte riguardano la persecuzione politica della quale Misefari fu vittima e il processo che dovette subire da parte di alcuni calunniatori che volevano distruggere la sua attività. A questo si aggiunge il materiale documentario raccolto postumo da Pia Zanolli, consistente essenzialmente in articoli relativi alla sfera di interessi di Misefari, recensioni di libri a lui dedicati, commemorazioni. Integrano il fondo appunti, scritti preparatori di Pia Zanolli per la pubblicazioni su Misefari.
Il fondo sembra essere il risultato di un lavoro postumo di raccolta di materiale documentario operato da Pia Zanolli in vista delle pubblicazioni dedicate a Bruno Miserari, in particolare "L'anarchico di Calabria".
I documenti sono in lingua italiana.
Strumenti di ricerca
Il fondo è corredato da inventario informatizzato, tramite l'applicativo Gea.
Criteri di ordinamento
In fase di ordinamento, realizzato nel 2001 nell'ambito di un tirocinio per conto della Soprintendenza archivistica del Lazio, si è cercato di ricostruire la struttura originariamente impostata da Zanolli.
Il fondo si articola in cinque serie:
1. Carteggio Bruno Misefari - Pia Zanolli
2. Corrispondenza diversa
3. Scritti di Bruno Misefari
4. Documenti raccolti da Pia Zanolli
5. Pubblicazioni di Pia Zanolli.
Nel 2018 si è proceduto a una revisione definitiva dell'ordinamento del Fondo, che risultava incompiuto su alcuni aspetti (numerazione, condizionamento e una piccola parte di documentazione). Il lavoro è stato svolto da Maristella Cecinato e Jasmine Casella, con supervisione di Simona Luciani.
Descrittori
anarchismo,filosofia,antimilitarismo,fascismo,poesia
Consultabilità
Il fondo è liberamente consultabile, salve le limitazioni previste dalla legislazione per la tutela del diritto alla riservatezza e all'identità personale.
Fonti collegate
Pia Zanolli aveva in precedenza depositato una parte del fondo presso l'International Institute of Social History di Amsterdam.
Note
Alcuni volantini sono stati restaurati tra il 2016 e 2017, nell’ambito della Convenzione con l'Università degli Studi di Roma Tor Vergata (datata 13 ottobre 2015), relativa ad attività di tirocinio e ricerca nel campo della Conservazione e del Restauro dei Beni Librari e Archivistici, in particolare per le esigenze del corso di laurea magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali - Conservazione e Restauro del Libro, attivo presso il Dipartimento di Studi Umanistici.
Tre manifestini sono stati restaurati da Paolo Dotti nel 2015 a seguito dell'iniziativa "Adotta un manifesto" promossa dall'Associazione Amici della Fondazione Basso.
Insieme al fondo archivistico, Pia Zanolli ha donato una piccola collezione di volumi, che sono stati inseriti nel patrimonio della Biblioteca Basso; in Archivio si tiene traccia degli stessi volumi con delle schedine cartacee ordinate alfabeticamente per autore.

Relazioni

Soggetto produttoreMisefari, Bruno
Fondo di appartenenzaBruno Misefari

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