Misefari, Bruno
politico, ingegnere | Palizzi (RC) 17 Gennaio 1892 - Roma 12 Giugno 1936
Metadati
- Tipologia
- Persona
- Intestazione di autorità
- Intestazione:
- Misefari, Bruno
- Data:
- 1892-1936
- Tipo:
- anagrafica
- Date di esistenza
- Data di nascita:
- 17 Gennaio 1892
- Luogo di nascita:
- Palizzi (RC)
- Data di morte:
- 12 Giugno 1936
- Luogo di morte:
- Roma
- Attività/mestiere/professione
- Qualifica:
- politico
- Qualifica:
- ingegnere
- Nazionalità
- Italiana
- Biografia / Storia
- Bruno Misefari nacque a Palizzi (RC) il 17 gennaio 1892. Studente a Reggio Calabria, nel 1911 fondò la Federazione giovanile socialista, svolgendo attività di propaganda contro la guerra di Libia. Arrestato nel marzo 1912 per la sua lotta antimilitarista, fu condannato a due mesi di carcere. Essendosi rifiutato, nel 1915, di partecipare al corso allievi ufficiali a Benevento fu condannato a quattro mesi di carcere militare. Appena scontata la pena, per aver tenuto una conferenza antimilitarista presso il Circolo dei ferrovieri di Reggio Calabria, fu condannato ad altri sette mesi da scontare nel carcere di Acireale. Destinato a partire per il fronte, disertò, rifugiandosi in Svizzera, dove fu arrestato dalle autorità elvetiche e condannato a sette mesi di carcere a Zurigo. Risale a questo periodo il contatto epistolare con la famiglia Zanolli. Riuscì a ottenere un passaporto per la Germania e, a Stoccarda, entrò in contatto con Clara Zetkin e Vincenzo Ferrer. Grazie a un'amnistia, nel novembre 1919 poté tornare in Italia. L'anno successivo, eletto segretario della Camera del lavoro di Taranto, guidò uno sciopero di tre mesi per la riapertura del cantiere navale; nel 1921 si impegnò nel napoletano per la campagna a favore degli anarchici Sacco e Vanzetti. Nello stesso anno sposò Pia Zanolli. Nel 1923 si laureò in ingegneria a Napoli, allontanandosi progressivamente dall'attivismo politico. Il 24 dicembre 1924 fondò un giornale libertario, «l'Amico del popolo», che dopo il quarto numero fu soppresso dalle autorità. Il 22 settembre 1925 Misefari fu tenuto agli arresti a Reggio Calabria per venticinque giorni, insieme ad altri intellettuali di sinistra, per paura di un complotto antifascista. Specializzatosi in geologia, fondò nel 1926 la prima vetreria in Calabria per lo sfruttamento del sottosuolo calabrese. Nel 1931 venne confinato a Ponza; amnistiato due anni dopo, riuscì a trovare il capitale necessario per l'impianto di uno stabilimento per lo sfruttamento della silice a Davoli; morì a Roma il 12 giugno 1936.
- Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- ITA FLLB
- Bibliografia
- OPERE: Schiaffi e carezze : poesie in brutta copia, [Roma, L. Morara, 1969];
Diario di un disertore, Firenze, La Nuova Italia, 1973.
BIBLIOGRAFIA: Pia Zanolli Misefari, L'anarchico di Calabria, Milano, Lerici, c1967; Enzo Misefari, Bruno : biografia di un fratello, Milano, Zero in condotta, 1989.