Lazio'900
Sezioni
Serie

Metadati

Tipologia
Partizione
Data
Data:
1933 - 1971
Collocazione
Archivio storico - II sezione, stanza 56
Consistenza
Consistenza (testo libero):
La partizione è composta da 845 fascicoli conservati in 156 buste.
Storia istituzionale/Biografia
Le sezioni, create a partire dal 1934, furono vitali per lo più solo nel periodo della presidenza Galassi Paluzzi. Infatti, malgrado l'arco cronologico arrivi sino al 1971, la documentazione degli ultimi venticinque anni è molto scarsa.
Tutte le sezioni erano strutturate con un Presidente, un Consiglio di Patronato, una Giunta direttiva, ed un Segretario. Notizie delle sezioni si ritrovano nella «Rassegna d'informazioni dell'Istituto di Studi Romani», nei Programmi dei Corsi, nel volume di Galassi L'Istituto di Studi Romani. Le singole sezioni pubblicavano il loro Programma delle conferenze e nei Resoconto della loro attività, che venivano denominati "quartini".
L'attività di ogni sezione era sottoposta all'esame di revisori che ne facevano relazioni, dalle quali risulta particolarmente apprezzato il lavoro della sezione di Napoli, la prima sezione ad essere costituita, sotto l'Alto Patronato del principe di Piemonte ed affidata alla presidenza del prof. Amedeo Maiuri, allora Sovrintendente alle antichità della Campania e del Molise. La sezione ebbe sede proprio nel palazzo del Museo Nazionale e fu inaugurata il 15 marzo 1934 alla presenza di molte autorità. Qualche anno dopo la sezione campana istituì, nel 1937, il primo Centro ausiliare a Piedimonte d'Alife.
Il 17 novembre 1934 venne inaugurata la seconda sezione, quella lombarda, presieduta dall'archeologo e papirologo prof. Aristide Calderini, con una solenne cerimonia nella sala del Consiglio segreto del castello Sforzesco di Milano. Questa sezione, oltre a svolgere tutte quelle attività demandate alle altre, era stata incaricata del Censimento epigrafico dell'impero romano, affidato ad un comitato presieduto dal Calderini. Altro impegno di Milano fu la ricostruzione della Forma Urbis Mediolani, ovvero della topografica della Milano romano attraverso i documenti e le testimonianze archeologiche.
Nel 1935 furono inaugurate altre tre sezioni, per la Sardegna, la Lucania e la Puglia. A Cagliari, ove la sezione ebbe sede nel palazzo del Museo Comunale con la presidenza del senatore Antonio Taramelli, l'inaugurazione si ebbe il 12 gennaio. Presso questa sezione fu costituita una commissione per l'incremento dell'uso del latino. Essa cessò la sua vita nel 1943.
La sezione lucana fu istituita a Potenza e la sua attività incentivata da una "cattedra oraziana" per illustrare l'opera del poeta di Venosa; sotto la presidenza del prefetto di Potenza, Giuseppe Avenanti, fu inaugurata il 2 giugno 1935. Anche la via di questa sezione si concluse nel 1943 ed invano, nel 1955-56, ne venne proposta la riapertura. Sempre nel 1935, il 29 novembre, fu inaugurata la sezione di Bari con Renato Bartoccini come presidente.
Nel 1936 furono inaugurate le sezioni piemontese e siciliana quasi contemporaneamente: a Torino il 10 marzo, a Catania il 17 marzo. L'anno successivo ebbe vita la sezione di Genova e nel 1940 quella di Bologna, con una prolusione del Giglioli. Quella di Reggio Calabria fu dichiarata costituita due volte, nel 1939, sotto la presidenza del prefetto di Reggio Roberto Ausiello, e di nuovo nella primavera del 1943; in realtà non si avviò mai. E mano mano iniziarono a sorgere altre sezioni.
Nella serie «Sezioni da fondare all'estero», quasi tutto il materiale documentario si rifesisce al periodo Galassi Paluzzi, anche se in seguito furono tentati diversi contatti a questo scopo con l'Argentina (1957), con il Cile (1957-58 e 1965), Malta (1960) e la Germania (Colonia nel 1969), tanto che desta meraviglia il fatto che si tentasse di costruire nuovi rapporti con l'estero mentre non si ricostruivano le sezioni italiane. In realtà si era per lo più trattato di iniziative locali, per Santiago del Cile da parte di Mario Luciolli, ambasciatore presso la Repubblica cilena, e per Buenos Aires da parte del prof. Mario De Dominici.
Anche per le sezioni estere Galassi aveva minuziosamente programmato la composizione e l'attività e cercò di far pubblicare Programmi e Resoconti annuali. L'impresa non risultò facile. Nel 1936 l'Istituto pubblicò una breve nota in occasione della morte di Pierre de Nolhac, accademico di Francia, che Galassi un po' forzatamente definì presidente onorario della sezione francese costituita a Parigi nel settembre 1935. In realtà la sezione francese rimase sulla carta, come vano fu anche il tentativo di costituire una sezione romena a Bucarest.
Sezione vitale ed operosa invece fu quella svedese, inaugurata a Göteborg il 18 settembre 1935 alla presenza del principe ereditario di Svezia, del Galassi Paluzzi e del ministro Bottai. La sezione organizzò numerosissime conferenze e corsi, stimolò gli studi su Roma e la civiltà latina. Altra sezione estera molto attiva fu quella di Pécs, in Ungheria, inaugurata il 1° agosto 1936.
Storia archivistica
Anteriormente al riordinamento, la partizione era conservata in due diversi depositi: nel primo (intitolato \"Parce sepulto\") era stata riunita la documentazione considerata \"archivio morto\" (46 buste recanti una numerazione romana, che constavano in 202 fascicoli sui quali è stata apposta a matita la lettera Z durante la fase del riordinamento perché rimanga memoria della storia dell\'Archivio). A suo tempo era stato compilato un elenco di questo materiale, ora in b. 147 fasc. 11, che corrisponde alla situazione precedente al riordinamento. L\'archivio morto conservava una mole considerevole di carte sciolte estratte dall\'allora archivio corrente, in quanto non più utili per l\'attività pratica dell\'ufficio, spesso relative a collaboratori o corrispondenti deceduti o trasferiti oppure a questioni ormai concluse e definite. Nel secondo deposito era collocata tutta la documentazione delle Sezioni che al momento della formazione del \"Parce sepulto\" era rimasta negli uffici. Si trattava in parte di carte sciolte ma per lo più di fascicoli in presspan, particolarmente luridi e polverosi, legati in grossi pacchi privi di numerazione, deteriorati dal tempo ma all\'origine collocati ordinatamente, tanto che in genere il materiale era rimasto ben fascicolato, nelle cartelline originarie recanti sia l\'intestazione che il titolario. Durante la schedatura di questa parte della documentazione non è stata apposta la Z, come nel precedente spezzone, ma una numerazione provvisoria superiore al num. 300, a matita, poi sostituita ovviamente dal numero di corda definitivo. Nell\'informatizzazione di questi due gruppi di documentazione non sono state inserite le segnature archivistiche provvisorie.\nAl fine del riordinamento le due parti sono state riunite e attualmente i fascicoli si presentano così come sono stati originati dall\'attività dell\'Ufficio Sezioni, ma in modo da serbare memoria della precedente distinzione. I fascicoli che nell\'inventario sono privi dell\'indicazione del titolario contengono le carte che erano state trasferite nell\'archivio morto o \"Parce sepulto\" e che si presentavano come carte sciolte non inserite in cartelline recanti indicazioni archivistiche; essi sono stati ricollocati nel titolo d\'archivio cui appartenevano ove si distinguono proprio perché privi del titolario ed inoltre, essendo anche cronologicamente anteriori, precedono i fascicoli recanti il titolario originario. Per esempio, nella b. 23 della Sezione di Bari, il fasc. 3 \"Presidenza\" era stato trasferito nel \"Parce sepulto\" e attualmente precede, sia nella collocazione che per la datazione, il fasc. 4, che reca non solo lo stesso oggetto, ma anche l\'indicazione del titolario: «II. Cariche, uffici, collaborazioni. 2. Presidenza».\nVa altresì precisato che, in una fase precedente al riordinamento dell\'archivio dell\'Istituto, i registri di protocollo dell\'Ufficio Sezioni, come tutti gli altri registri dei diversi uffici dell\'Istituto, furono tenuti separati dalla documentazione della partizione a cui afferivano. E fu creata una sezione a parte denominata «Registri», alla quale si rimanda per la consultazione completa del materiale documentario prodotto dall\'Ufficio Sezioni. Infatti in questa partizione si trovano 50 pezzi tra registri di protocollo e relative rubriche ed un rotolo di un grafico delle attività delle sezioni italiane ed estere.\nLa numerazione di corda delle buste e dei fascicoli è apposta, sulle cartelline e nell\'inventario, in numeri arabi e indica la collocazione dell\'unità archivistica all\'interno della serie. Ma per la maggior parte delle voci, il carteggio delle singole Sezioni si presenta articolato secondo un titolario a tre livelli (il primo contraddistinto da numerazione romana, il secondo da numeri arabi, il terzo da lettere). Nell\'inventario l\'indicazione del titolario si presenta, all\'interno dei singoli fascicoli, con numeri romani come prima suddivisione, numeri arabi come seconda suddivisione e, a volte, con ulteriori distinzioni segnate con lettere minuscole.\nIl titolario della partizione «Sezioni», comunque ricostruibile anche dalle indicazioni riportate sulle cartelline originarie dei fascicoli (quando rimaste), risulta da una chiave d\'archivio piuttosto tarda, rispetto alla data d\'inizio della partizione, che reca l\'approvazione del presidente Galassi in data 31 dicembre 1943. Esso si suddivide in nove voci principali, ovvero di primo livello, ognuna delle quali reca a sua volta una o più suddivisioni, cioè il secondo ed il terzo livello:\nI. Fondazioni e norme programmatiche\n 1. Preliminari\n 2. Norme generali. a) Programma. b) Regolamento\nII. Cariche. Uffici. Collaborazione\n 1. Alto Patronato\n 2. Presidenza. a) Presidenza onoraria. b) Presidenza effettiva\n 3. Consiglio di Patronato. a) Membri. b) Generalità\n 4. Giunta direttiva. a) Membri. b) Generalità\n 5. Segreteria. a) Segretario. b) Relazioni sull\'attività delle Sezioni. c) Generalità\n 6. Aderenti, o Soci\n 7. Collaboratori\nIII. Ricerca e produzione scientifica\n 1. Congressi\n 2. Schedario centrale di Bibliografia romana\n 3. Bibliografia romano-regionale\n 4. Latino\n 5. Pubblicazioni. a) Opuscolo-programma. b) Edizione regionale della Rassegna e invii. c) Atti della Sezione. d) Romanità della regione (con ulteriori suddivisioni: Programma: Scientifico; Finanziario. Enti contribuenti. Volumi: Editore; Collaboratori; Generalità). e) Pubblicazioni varie\n 6. Scavi e restauri\n 7. Progetti e studi vari. Concorsi\nIV. Organizzazione metodica\n 1. Centriausiliari. a) Preliminari. b) Norme generali. c) Presidenza. d) Giunta direttiva. e) Segreteria. f) Aderenti e collaboratori. g) Conferenze e attività varie. h) Carteggio vario\n 2. Biblioteca romana\n 3. Celebrazioni ed onoranze\n 4. Manifestazioni varie\nV. Divulgazione scientifica\n 1. Conferenze. a) Sede. b) Inaugurazione anno accademico (ulteriormente suddivisa in: Prolusione, Presidente dell\'Istituto di studi romani, Presidente della Sezione, Inviti, Trafiletti, Generalità). c) Conferenzieri. d) Generalità (poi sostituita con Lezioni). e) Cicli di lezioni (poi sostituita con Documentari cinematografici). f) Generalità\n 2. Sopralluoghi\n 3. Concerti e audizioni musicali\n 4. Mostre\nVI. Sede\n 1. Concessione\n 2. Arredamento e impianti\n 3. Manutenzioni e restauri\nVII. Amministrazione\n 1. Contributi. a) Enti contribuenti. b) Generalità\n 2. Bilanci\n 3. Revisori dei conti\n 4. Generalità\nVIII. Affari generali\n 1. Stampa e propaganda. a) Giornali e giornalisti. b) Librerie. c) Omaggi pubblicazioni. d) Generalità\n 2. Indirizzario e spedizione. a) Indirizzi e notizie utili. b) Varie\n 3. Richiesta di notizie varie\n 4. Carteggio vario\nIX. Statistiche e giudizi. a) Statistiche. b. Plausi e biasimi.
Contenuto
La partizione «Sezioni» dell'archivio dell'Istituto di studi romani nasce dalle funzioni dell'Ufficio omonimo e comprende tutto il materiale documentario prodotto dal medesimo ufficio. Esso si suddivide in due parti principali, l'una riferentesi alle Sezioni italiane, l'altra alle Sezioni all'estero. Comprende il carteggio, i verbali, le relazioni delle attività svolte dalle singole sezioni e i programmi degli anni accademici, i rendiconti e i bilanci preventivi e consuntivi, e tutta la documentazione prodotta e ricevuta dall'Ufficio Sezioni.
Strumenti di ricerca
Inventario a cura di Carla Lodolini Tupputi; informatizzazione a cura di Lucia R. Petese.
Criteri di ordinamento
Il livello è suddiviso in 10 serie, a loro volta strutturate in sottoserie. La numerazione dei fascicoli ricomincia dal numero 1 per ogni singola serie.
Le serie sono:
1. Sezioni d'Italia. Generalità (1935-44), fascc. 26, bb. 1-3
2. Bilanci (1934-41), fascc. 69, bb. 4-11
3. Contributi (1935-42), fascc. 75, bb. 12-16
4. Strumenti di lavoro (1933-46), fascc. 29, bb. 17-22
5. Vita delle sezioni italiane (1933-71), fascc.519, bb. 23-130:
Sezione di Bari (1935-51), fascc. 47, bb. 23-31
Sezione di Bologna (1934-58), fascc. 37, bb. 32-38
Sezione di Bolzano (1938-50), fascc. 13, b. 39
Sezione di Cagliari (1934-45), fascc. 50, bb. 40-49
Sezione di Catania (1934-56), fascc. 43, bb. 50-59
Sezione di Genova (1935-68), fascc. 44, bb. 60-67
Sezione di Livorno (1950-55), fascc. 5, b. 68
Sezione di Milano (1933-71), fascc. 61, bb. 69-89
Sezione di Modena (1952-65), fascc. 4, b. 90
Sezione di Napoli (1933-68), fascc. 74, bb. 91-107
Sezione di Portoferraio (1962), fasc. 1, b. 107
Sezione di Potenza (1935-56), fascc. 46, bb. 108-117
Sezione di Ravenna (1935-46), fascc. 8, b. 118
Sezione di Reggio Calabria (1935-43), fascc. 21, bb. 119-120
Sezione di Torino (1933-65), fascc. 47, bb. 121-128
Sezione di Venezia (1934-44), fascc. 18, bb. 129-130
6. Sezioni da fondare in Italia (1933-48), fascc. 17, bb. 131-132
7. Vita delle sezioni estere (1933-53), fascc. 44, bb. 133-139
Francia. Sezione di Parigi (1933-53), fascc. 8, bb. 133-134
Svezia. Sezione di Göteborg (1934-47), fascc. 20, bb. 135-137
Ungheria. Sezione di Pécs (1934-38), fascc. 16, bb. 138-139
8. Sezioni da fondare all'estero (1934-69), fascc. 42, bb. 140-146
9. Varie, per tutte le Sezioni (1934-61), fascc. 15, bb. 147-149
10. Collezione della Rassegna d'informazioni delle sezioni italiane (1934-41), fascc. 9, bb. 150-156.
Numerazione
Numero:
10
Consultabilità
Libera consultazione ai sensi della normativa archivistica nazionale.
Bibliografia
- Carla Lodolini Tupputi, L'Archivio Storico dell'Istituto Nazionale di Studi Romani - Riordinamento e invetariazione, in «Studi Romani», anno XLIII, n° 3-4, luglio-dicembre 1995, pagg. 438-442.
- Carla Lodolini Tupputi, L'Archivio Storico dell'Istituto Nazionale di Studi Romani - III Le Sezioni (1933-1971), in «Studi Romani», anno XLIV, n° 3-4, luglio-dicembre 1996, pagg. 517-538.

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Serie | 1/1934 - 17/1/1941BilanciIstituto Nazionale di Studi Romani
Serie | 10/4/1935 - 25/11/1942ContributiIstituto Nazionale di Studi Romani
Serie | 1934 - 1961VarieIstituto Nazionale di Studi Romani
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