Lazio'900
Valentino Parlato
Fondo

Metadati

Tipologia
Fondo
Data
Data:
1967-2017
Consistenza
Tipologia:
fascicolo/i
Quantità:
33
Storia istituzionale/Biografia
Valentino Parlato è nato a Tripoli, all'epoca capoluogo della provincia omonima (nell'allora Libia italiana), il 7 febbraio del 1931 da genitori italiani, Giuseppe Parlato e Angela Sajeva, stabilitisi nella città libica sul finire degli anni venti. Allo scoppio della seconda guerra mondiale la famiglia fu costretta a spostarsi nella campagna di Sorman, dove il nonno materno possedeva una piccola concessione agricola.
A conflitto concluso, la Libia passò sotto l'amministrazione britannica; in questi anni Parlato formò la propria coscienza politica, conoscendo Clara Valenziano, comunista militante, che in seguito sposerà; figurerà tra i fondatori del Partito Comunista Libico, fatto che ne provocherà l'espulsione dal paese nel 1951. Riparato dunque in Italia, frequentò a Roma la facoltà di Giurisprudenza, conobbe Luciana Castellina e s'iscrisse al Partito Comunista Italiano, lavorando per il suo organo di stampa ufficiale, «l'Unità». Nel 1953 si trasferì ad Agrigento, dove lavorò per la federazione locale del PCI, divenendo successivamente funzionario di partito. Tornato a Roma, proseguì il lavoro con «l'Unità», collaborando con Giorgio Amendola e divenendo giornalista di economia per la rivista «Rinascita».
Già organico della cosiddetta ala ingraiana del Partito, sarà poi parte di quel gruppo di pensiero critico interno allo stesso - composto tra gli altri da Aldo Natoli, Rossana Rossanda, Marcello Cini e Luigi Pintor - che, nel giugno del 1969, fonderà la rivista «il Manifesto» (che divenne quotidiano nel 1971). Il 24 novembre dello stesso anno, unitamente all'intera redazione del giornale, venne espulso dal Partito a causa delle critiche mosse allo stesso a proposito del posizionamento in merito all'occupazione della Cecoslovacchia da parte degli altri paesi del Patto di Varsavia.
Redattore economico de «il Manifesto» (1972), responsabile di redazione, ricoprì per tre volte la carica di direttore (1975-1985, 1988-1990, 1995-1998). Dal 1975 alternò l’incarico di direttore a quello di comitato di direzione fino al 1996. Nel 1984 si dimise da presidente della cooperativa editrice e da membro del CdA e nel 2012 in rottura con la direzione lasciò definitivamente il quotidiano.
A «il Manifesto» ha dedicato i libri Se trentacinque anni vi sembrano pochi (2006) e La rivoluzione non russa. Quaranta anni di storia del manifesto (2012). Ha curato, tra l’altro, l'edizione di opere di A. Smith, Lenin, A. Gramsci.
È morto a Roma il 2 maggio 2017.
Storia archivistica
Il Fondo è dichiarato di interesse storico particolarmente importante ai sensi dell’art. 10 comma 3 lettera b) e lettera d) del D.lgs 22 gennaio 2004, n. 42, Codice dei beni culturali e del paesaggio, dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio, in data 23/01/2023, provvedimento prot. n. 224.
Modalità di acquisizione
Il fondo è stato donato dalla moglie Maria Delfina Bonada nel dicembre 2021, con l'intermediazione di Gabriele Polo.
Contenuto
Il Fondo comprende documenti che vanno dalla fine degli anni Sessanta al 2017. La grande maggioranza del fondo è relativa all'attività di Parlato relativamente al periodico «il Manifesto»; la restante è composta da minute di articoli e interventi di Parlato in altre sedi e all'esperienza politica del PDUP per il comunismo.
La Serie su «il Manifesto» conserva il cospicuo rapporto epistolare di Parlato con Rossana Rossanda e Luigi Pintor, ma sono presenti anche carteggi con esponenti della politica e cultura italiana, come Eugenio Scalfari, Pietro Ingrao, Paolo Spriano, Norberto Bobbio, Bruno Trentin, Lidia Menapace, Guido Carli,  Ritanna Armeni, Lucio Magri, Rina Gagliardi, Mauro Paissan, Tommaso Padoa Schioppa, Gabriele Polo, Marco D’Eramo, Miro Allione.
Relativamente alla vita de «il Manifesto», nel Fondo ci sono proposte dei redattori-capo alla Direzione, note e relazioni riguardanti il Comitato di Direzione e dei Circoli omonimi, appunti di Aldo Tortorella, Giuseppe Chiarante, Lucio Magri, relazioni presentate al Direttivo nazionale del quotidiano. Oltre a documenti, resoconti economici, bilanci relativi al Manifesto Cooperativa Editrice arl e al Manifesta spa; atti notarili in originale di costituzione della Manifesto Cooperativa Editrice arl (1971) e l’indagine statistica sui lettori del quotidiano.
Molto documentate da Parlato le assemblee della Redazione e Direzione.
Relativamente alla Serie dedicata al Partito di unità proletaria per il comunismo, sono presenti relazioni, programmi, circolari.
Nella Serie Scritti e attività culturali sono conservati interventi e articoli di Parlato, di Rossanda e Pintor in primi e di altri, con riflessioni sul terrorismo, sulla questione economica nazionale e la politica italiana, relazioni per convegni, alcune fotografie.
In generale dai documenti emerge la complessa situazione economica e sociale che attraversa il Paese negli anni ‘70: crisi economica e sociale, strategia della tensione, lotte sindacali e operaie, attacco armato allo Stato. Inoltre ripercorre gli anni caratterizzati dalla crisi dell’unità sindacale fino alla fine del comunismo e all’analisi dei caratteri della globalizzazione. È presente anche il nuovo dialogo/rapporto con il Pci che si sviluppa dai primi anni Ottanta con il dibattito interno alla redazione del quotidiano. Così come le diverse anime della sinistra extra-parlamentare che ruotano attorno alla redazione e che ricercano una linea politica comune, ma che con la caduta del blocco sovietico progressivamente si dissolvono e dei cui contraccolpi ne risente «il Manifesto».
Dalla documentazione disponibile si delinea chiaramente quanto la vita di Valentino Parlato sia stata inscindibilmente legata a quella del quotidiano, sia dal punto di vista umano che politico. In questo quadro, dai documenti emerge la vita, lo sviluppo, i dissidi interni, i piani di intervento/riorganizzazione e le difficoltà economiche de «il Manifesto».
Strumenti di ricerca
Inventario a livello di unità archivistica (fascicolo) con descrizione piuttosto analitica, realizzato da Simona Luciani nel 2023 con applicativo Archiui (per Lazio'900).
Criteri di ordinamento
Al momento della donazione, il fondo è stato consegnato alla Fondazione Basso nella maggior parte in cartelle con anelli, con buste a foratura di plastica contenenti singoli documenti posti in un ordine cronologico di massima. Altra documentazione per lo più sciolta era in faldoni. Tale sistemazione delle carte è stata operata da Bonada e Polo in fase di costituzione del fondo personale di Parlato; non è pertanto possibile sapere come fosse il fondo prima di questa organizzazione.
L'ordinamento è stato realizzato tra luglio e novembre 2023 da Simona Luciani, grazie al contributo della Direzione Generale Archivi, per un progetto relativo al "Bando pubblico per la concessione di contributi a progetti riguardanti interventi da effettuarsi su archivi dei movimenti politici e degli organismi di rappresentanza dei lavoratori o di loro esponenti" (anno 2023); RUP: Sonja Moceri (Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio).
Nella fase di mappatura preliminare ci si è trovati di fronte pertanto a singoli documenti, senza traccia di vincolo archivistico originario tra un documento e l'altro; i documenti non erano contrassegnati da segnature originarie che permettessero di individuare dei criteri di organizzazione impostati da Parlato. A termine della mappatura si è constatato che oltre il 90% del fondo è composto da carte relative all'attività del periodico «Il Manifesto».
In fase di ordinamento non si è ritenuto pertanto opportuno tentare di ricostruire il vincolo archivistico sulla base del contenuto dei singoli documenti (es. questioni editoriali specifiche, fasi editoriali, polemiche interne, ecc.), in quanto ritenuto troppo soggettivo.
Si è scelto di organizzare i documenti sulla base di criteri oggettivi, dividendo tra: corrispondenza interna e circolari (di carattere editoriale e politico) tra organi e membri de Il Manifesto; corrispondenza di Parlato con esponenti del giornale e altri corrispondenti esterni; documentazione organizzativa (ovvero statuti, bilanci, atti ufficiali), con progetti e linee programmatiche; documentazione prodotta per assemblee e riunioni interne a Il Manifesto (per lo più appunti di Parlato); pochi ritagli stampa di articoli tratti da «Il Manifesto».
Questa impostazione del lavoro è stata favorita anche dall'omogeneità delle tipologie documentarie presenti nel fondo.
Una piccola parte del fondo è relativa ad attività politica collaterale a Il Manifesto (documentazione del PDUP per il comunismo) e raccolta di articoli e interventi di Parlato e altri in sedi diverse.
Le unità archivistiche sono state organizzate cronologicamente per decennio, dagli anni Settanta agli anni Duemila, anche per riprendere l'impostazione sostanzialmente cronologica in cui il fondo è giunto in Fondazione Basso.
Una segnalazione di metodo va fatta relativamente alle unità archivistiche relative a programmi e organizzazione de Il Manifesto. In questo caso si è scelto di tenere insieme documenti relativi all'organizzazione (bilanci, statuti e atti, rapporti con situazione vendite, ecc.) che hanno un carattere più formale e ufficiale, con documenti come programmi, linee editoriali, proposte, ecc., che hanno un carattere più soggettivo o provvisorio. Tale scelta è sembrata più opportuna per limitare i rischi di intervento soggettivo dell'archivista in fase di ordinamento, perché sovente non c'era linea di demarcazione netta tra una tipologia e l'altra e anzi spesso un singolo documento comprende entrambe le tematiche.
Nella fase cronologicamente più recente della Serie dedicata a Il Manifesto, sono invece stati rinvenuti fascicoli originali, probabilmente perché era stata interrotta la sistemazione in cartelle per singoli documenti. Tali unità archivistiche hanno titoli posti da Gabriele Polo, che sono comunque stati considerati originali perché si presuppone che tale documentazione sia stata assemblata/sedimentata in tale ordine da Parlato. Tali unità archivistiche sono state mantenute; documentazione coeva è presente però nelle unità archivistiche relative allo stesso periodo (corrispondenza, circolari, programmi, ecc.), che si è scelto di non accorpare, per non forzare la costituzione di vincolo archivistico dove non certo.
Consultabilità
Il fondo è liberamente consultabile, salve le limitazioni previste dalla legislazione per la tutela del diritto alla riservatezza e all'identità personale.
Link esterni
Profilo di Parlato su RAI - Play Sound

Relazioni

Soggetto produttoreParlato, Valentino
Fondo di appartenenzaValentino Parlato

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Serie | 1967-2013«Il Manifesto»Fondazione Lelio e Lisli Basso - Issoco
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