Lazio'900
Sergio Paronetto
Fondo

Metadati

Tipologia
Fondo
Data
Data:
30/9/1936 - [19/3/1993]
Consistenza
Consistenza (testo libero):
5 buste
Storia istituzionale/Biografia
Sergio Paronetto nasce a Morbegno (Sondrio) il 14 gennaio del 1911.
Pochi mesi dopo la sua nascita la famiglia si trasferisce a Brescia, poi per un breve periodo a Massa ed infine si stabilisce a Ivrea, dove Paronetto frequenta l'intero ciclo scolastico. All'età di sedici anni viene premiato insieme ad altri 79 studenti considerati i migliori d'Italia con un viaggio in Ungheria. Durante questa esperienza contrae una malattia reumatica che comprometterà nel tempo la sua salute e gli renderà impossibile coltivare la sua passione per l'alpinismo.
Nel 1928 si sposta con la famiglia a Roma dove frequenta la facoltà di Scienze Politiche. Viene introdotto da Gennaro Gentile, medico di famiglia, negli ambienti della Federazione Universitaria Cattolica Italiana (Fuci), in quegli anni diretta da Giovanni Battista Montini e dall'avvocato Igino Righetti.
Sono gli anni del governo fascista, tempi cruciali per i rapporti tra il regime e l'Azione cattolica, dove tra le varie problematiche emerge la pretesa per il monopolio dell'educazione dei giovani italiani. Lo stesso Paronetto, membro attivo della Federazione, durante i gravi incidenti che scoppiano all'Università di Roma alla fine di maggio del 1931 subisce diverse aggressioni da parte di elementi fascisti.
Nel 1932 si laurea con una tesi in storia economica dal titolo L'unione economica e doganale fra gli stati italiani prima del '48 nel processo di unificazione economica nazionale; suoi relatori sono l'economista Alberto De' Stefani e lo storico Gioacchino Volpe. Nello stesso anno è tra i fondatori del Movimento dei laureati cattolici, la sezione di Azione cattolica che intende dare continuità alla formazione religiosa e intellettuale dei giovani fucini una volta terminati i loro studi universitari.
Conclusi gli studi, Paronetto lavora per qualche tempo come redattore capo della «Illustrazione vaticana». Inizia così il suo impegno nel settore pubblicistico e editoriale al quale darà sempre grande importanza al punto da divenire nel 1940 vicepresidente dalla rivista «Studium», la stessa testata che negli ultimi anni universitari aveva accolto e diffuso i suoi primi scritti Ambiente e metodo nelle scienze sociali (1930), Il pensiero sociale cattolico in rapporto alla Rerum Novarum (1931) e Le celebrazioni del quarantesimo della Rerum Novarum (1931).
Su segnalazione di Pasquale Saraceno nel gennaio 1934, all'età di 22 anni, Paronetto entra nel neonato Istituto per la Ricostruzione Industriale (Iri), trovandosi nel pieno sviluppo dell'elaborazione delle nuove basi dei rapporti fra Stato e economia. Dopo un breve periodo presso l'Ufficio Studi, dove si dedica all'organizzazione del settore, diviene capo della segreteria tecnica dell'Istituto alle dirette dipendenze del direttore generale Donato Menichella. Tra le più importanti questioni nelle quali Paronetto si trova a operare con lodevole partecipazione e notevoli contributi emergono la sistemazione della Società unione esercizi elettrici (Unes), gli studi per la riforma bancaria (legge del 1936), i lavori degli anni Trenta che portarono alla costituzione delle società di settore Finmare (trasporto marittimo) e Finsider (siderurgia) e la riforma dello statuto dell'Iri nel 1937. Oltre a lavorare al fianco di Menichella e di Saraceno, coopera con i più alti dirigenti dell'Istituto, tra cui il presidente Alberto Beneduce e il vicepresidente Francesco Giordani, e con numerosi consulenti esterni come il giurista Alfredo De Gregorio e l'economista Ezio Vanoni.
L'ingresso dell'Italia in guerra nel giugno del 1940 lo indigna. Negli anni a seguire tramite il suo amico Guido Gonella, principale personalità di riferimento della stampa vaticana per gli affari italiani, Paronetto si sforza di attirare l'attenzione del Vaticano sulla gravità e sull'importanza dei fattori e degli aspetti economici del conflitto. Lo stesso Gonella chiederà aiuto a Paronetto per mettere a punto i contenuti economici presenti negli interventi di papa Pio XI e i concetti di 'giustizia' e 'pace giusta' espressi nei radiomessaggi di Pio XII.
Dal 1943 centro del suo interesse divengono i problemi che coinvolgono il riassetto del Paese. Inizia un'intensa attività didattica volta a teorizzare e determinare le basi di una forma per l'economia italiana e presso la sua abitazione romana, svolge lezioni private di economia per i componenti della futura classe dirigente del Paese, in particolare per Alcide De Gasperi.
Nel giugno del 1943 vista l'assenza di Vittorino Veronese, allora dirigente ufficiale del Movimento laureati e dell'Icas, richiamato alle armi quello stesso mese, Paronetto assume la responsabilità di promuovere la Settimana di Camaldoli (o Convegno di Camaldoli). La riunione, volta a preparare le linee guida che dovevano ispirare la nascita del nuovo Stato democratico, si svolge tra il 18 e il 25 luglio presso l'omonimo monastero di Arezzo, luogo dove si tenevano regolarmente i seminari della Fuci, e vede la partecipazione di oltre trenta studiosi, ma non di Paronetto che aveva fissato al 26 luglio la data delle sue nozze a Merano con Maria Luisa Valier. Le discussioni dell'incontro di Camaldoli vengono riassunte in una serie di 3 enunciati, Vita civile, Vita familiare e Vita economica, che dovevano essere oggetto di ulteriori modifiche e integrazioni da parte di due gruppi di studiosi, con sede rispettivamente a Brescia e a Roma. Ma se gli eventi bellici impediscono l'inizio dei lavori a Brescia, nella capitale romana il gruppo inizia a radunarsi i primi giorni di settembre proprio in casa Paronetto, dove la materia viene distribuita in modo più articolato, con una iniziale Premessa sul Fondamento Spirituale della vita sociale, e la stesura dei capitoli su Lo Stato, La Famiglia, L'Educazione, Il Lavoro, Produzione e scambio, Attività economica e Vita Internazionale. Il testo, pubblicato nell'aprile 1945 con il titolo Pubblicazioni dell'Icas. Per la Comunità cristiana. Principi dell'ordinamento sociale a cura di un gruppo di studiosi amici di Camaldoli, ma più comunemente conosciuto come Codice di Camaldoli, si presenta come una costituzione etica, politica e economica di cui Sergio Paronetto è considerato uno dei principali ideatori.
Nel 1943, quando il governo repubblicano decide il trasferimento dell'Iri a Milano, Paronetto convinto della necessità di mantenere in vita l'ente nonostante il coinvolgimento con la politica economica fascista, viene nominato per volontà di Menichella vicedirettore generale con l'incarico di reggere l'ufficio romano.
Paronetto muore a Roma il 20 marzo 1945 all'età di 34 anni.
La prematura scomparsa gli impedisce di assistere alla stampa definitiva del Codice di Camaldoli, avvenuta nella primavera del 1945, e alla sentenza del 23 giugno 1946 che assolve la dirigenza Iri dalle accuse di collaborazionismo riconoscendo all'Ufficio di Roma, da lui diretto, l'importanza del contributo offerto alla lotta antifascista e antitedesca.
Storia archivistica
Il fondo è stato dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio in data 22 dicembre 1995.
Modalità di acquisizione
Donazione. Inizialmente conservato presso l'Istituto per la storia dell'Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI, è pervenuto all'Istituto Luigi Sturzo nel 1995.
Contenuto
Il fondo conserva principalmente documenti relativi all'organizzazione della Settimana di Camaldoli, alla compilazione del Codice e alla successiva diffusione del testo in Italia e all'estero. Per quanto riguarda le diverse tipologie, in numero maggiore sono le lettere, minute e originali; seguono appunti e bozze; ed in minore quantità troviamo articoli di periodici, circolari, elenchi, ecc.
Il fondo è articolato nelle seguenti serie:
Serie I: Istituto cattolico di attività sociali (Icas) e Movimento laureati di azione cattolica (1936-1964)
Serie II: Corrispondenza Paronetto (1943-1945)
Serie III: Il Codice di Camaldoli (1943-1945)
Serie IV: Diffusione del Codice (1945-1948)
Serie V: Tentativi di ripresa degli studi (1948-1964)
Serie VI: Ricordi e rievocazioni (1977-1993)
La serie I comprende quattro fascicoli. Il primo conserva appunti e corrispondenze che incoraggiano la ripresa degli studi sociali e la riorganizzazione dell'Istituto cattolico di attività sociali (Icas). Nel secondo affiorano alcune relazioni di Paronetto volte ad illustrare alcuni dei temi che saranno rilevanti sia per la stesura del Codice, sia per la costruzione della nuova Democrazia Cristiana. Nel terzo fascicolo, sono inclusi appunti di Maria Luisa Paronetto Valier diretti a ricostruire le vicende che hanno dato il via all'elaborazione del Codice. Infine con il quarto e ultimo fascicolo della serie emergono corrispondenze, appunti e relazioni riguardanti la Settimana di Camaldoli.
La serie II raccoglie in un unico fascicolo la corrispondenza di Paronetto degli anni 1943-1945. All'interno dell'unità archivistica le corrispondenze sono divise in tre sottofascicoli, uno per ogni anno. I due argomenti principali che emergono dal contenuto di queste carte sono l'organizzazione del Convegno di Camaldoli e la successiva stesura del Codice. Rispetto ai primi due anni, 1943 e 1944, il sottofascicolo del 1945 presenta un numero di lettere notevolmente inferiore in quanto si tratta degli ultimi momenti di vita di Paronetto.
Nella serie III troviamo appunti e bozze riguardanti la stesura del Codice di Camaldoli. Le osservazioni sui lavori e le correzioni delle bozze non sono esclusive di Sergio Paronetto ma vi partecipano anche altri collaboratori quali Ezio Vanoni, Ludovico Montini, ecc.
Le serie IV, V e VI presentano documenti successivi alla vita di Paronetto. La serie IV evidenzia la fortuna del Codice (recensioni su periodici, traduzioni all'estero, possibili revisioni) e la creazione di un centro studi in memoria di Paronetto. Nella serie V emerge la volontà di continuare con gli studi sociali e di dare vita a una seconda edizione del Codice. Mentre la serie VI contiene corrispondenze, materiali relativi a convegni e ad articoli di giornale, nelle quali viene ricordato il lavoro di quel gruppo di studiosi di Camaldoli.
Strumenti di ricerca
Inventario analitico cartaceo a cura di Ubaldo Sulis del 1994.
Inventario analitico cartaceo e informatizzato a cura di Lavinia Cicchinelli.
Criteri di ordinamento
Il fondo si compone di 5 buste per un totale di 23 fascicoli segnalati con una numerazione progressiva da 1 a 17.
La descrizione è stata effettuata a livello di documento. Nella stesura dell'attuale inventario si è cercato di rimanere il più possibile fedeli all'inventario redatto nel 1994 del dottor Sulis.
La numerazione delle carte è progressiva e comincia da capo in ogni busta. Si è riprodotto il numero presente a destra in testa al documento; se mancante, si è provveduto ad apporlo. In presenza di più documenti autonomi identificati sotto un'unica cifra si è optato per la soluzione numero - spazio - numero (1 1, 1 2, ecc.). Tuttavia Gea.4 consente di usare questo sistema solo per dieci documenti (carte da 1 1 a 1 10, ma non 1 11, 1 12, …); di conseguenza nei casi in cui i documenti da numerare sono risultati di più (sono tre: fascicolo 11 documento 6, fascicolo 13 documenti 45 e 52) è stato necessario formare un sottofascicolo (all'interno di questa sottounità, indicata con il numero del documento, i documenti sono stati progressivamente numerati partendo da 1). Nel caso di due corrispondenze, minuta del mittente e risposta del destinatario o viceversa, con numero identificativo uguale si è preferita una numerazione del tipo 1 e 1 bis.
La disposizione delle carte 'sembra' seguire un ordine cronologico, sono infatti presenti alcune irregolarità. Molti sono i documenti non datati. Nella descrizione sono indicate le date, quelle desunte sono tra parentesi quadre. Per le unità archivistiche prive di carte datate si è preferito dare una segnalazione approssimativa.
Il contenuto dei documenti è stato inserito solo nei casi in cui l'informazione è già presente nell'inventario del 1994.
Nei titoli i nomi sono riportati per intero. Nella descrizione si è preferita la forma breve; nel caso di Sergio Paronetto, si è inserita la sigla S.P. I nomi desunti sono indicati tra parentesi quadre.
La corrispondenza si identifica con la formula: 'mittente' a 'destinatario'.
Per gli articoli di giornale si è indicato il periodico di appartenenza. Le testate sono inserite tra caporali, quelle desunte, tra parentesi quadre. I nomi non sicuri, ma segnalati perché in nota sul documento, sono inseriti tra virgolette e seguiti dalla formula 'periodico non identificato'.
Le altre tipologie documentarie sono descritte riportando il titolo tra virgolette se originario; in assenza di esso è stato fornito un titolo critico.
Sono indicati i caratteri esterni del documento: fotocopia, testo dattiloscritto o manoscritto, ecc. Nel caso di più copie queste sono segnalate. Si è provveduto a specificare lo stato del verso del documento: se il documento è 'redatto recto e verso' (per le trascrizioni dattiloscritte di documenti manoscritti si è indicato solo lo stato del verso di questi ultimi), se è compilato su carta riciclata, se presenta annotazioni.
Altri dati ricopiati fedelmente dal testo delle carte si trovano tra virgolette.
Numerazione
Numero:
36
Consultabilità
Liberamente consultabile ai sensi della normativa archivistica vigente.

Relazioni

Soggetto produttoreParonetto, Sergio
Fondo di appartenenzaSergio Paronetto

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