Giovanni Marcora
Fondo
Metadati
- Tipologia
- Fondo
- Data
- Data:
- 1943 - 1983
- Consistenza
- Consistenza (testo libero):
- 288 buste
- Storia istituzionale/Biografia
- Giovanni Marcora (nome completo Giovanni Andrea Umberto Marcora) nasce a Inveruno, comune non distante da Milano, il 28 dicembre 1922 da Giuseppe, macellaio e piccolo allevatore locale, ed Erminia Garavaglia, figlia di un locandiere della vicina Mesero.
"Bertino", così era chiamato in famiglia, è il secondogenito dopo Giuseppina (1920) e prima di Maria Purissima (1925) e Andrea (1928). Il parto di quest'ultimo causò la morte della madre.
Nel 1941 si diploma geometra e, poco dopo, parte per Zara, dove lavora come capocantiere alla costruzione dell'aeroporto.
A guerra ormai iniziata, si arruola come ufficiale di artiglieria da montagna (1942) e presta servizio prima a Bressanone, poi a Cerveteri.
Dopo l'8 settembre 1943, all'età di 21 anni, diviene partigiano e sceglie come nome di battaglia "Albertino".
La sua attività a favore della Resistenza si concentra nella zona fra l'Alto Milanese e l'Ossola: fonda nella notte di Natale del 1943 a Inveruno la Brigata "Poldo Gasparotto", inquadrata nella Divisione partigiana "Alto Milanese"; partecipa alla costituzione della Repubblica dell'Ossola (9 settembre 1944) e nel novembre 1944 assume la carica di vice comandante del Raggruppamento divisioni patrioti "Alfredo Di Dio" (corpo partigiano nato per ricordare un giovane martire della Resistenza).
Dopo la fine delle ostilità è nominato presidente della Commissione per l'assegnazione delle qualifiche e ricompense partigiane per la Regione Lombardia (Ministero della Difesa). Si iscrive alla neonata Democrazia Cristiana e partecipa come attivista all'organizzazione periferica del partito, impegnandosi nelle battaglie elettorali del 1946 e del 1948.
Dopo la fine delle ostilità viene nominato presidente della Commissione per l'assegnazione delle qualifiche e ricompense partigiane per la Regione Lombardia (Ministero della Difesa). Si iscrive alla neonata Democrazia Cristiana e partecipa come attivista all'organizzazione periferica del partito, impegnandosi nelle battaglie elettorali del 1946 e del 1948.
Intanto, con un modesto capitale iniziale, acquista un automezzo, creando una piccola impresa di trasporti. Sul finire degli anni '40, decide di cambiare tipo di attività e insieme all'amico Carlo Vegezzi costituisce l'Impresa di costruzione "Cea", riuscendo ad aggiudicarsi appalti prima dalla S.na.m. e poi dall'E.n.i.
Nel 1953 diviene segretario amministrativo regionale e tesoriere della D.C.
In seguito allo scioglimento della corrente di Giuseppe Dossetti comincia a tessere rapporti con alcuni giovani intellettuali ex dossettiani (Franco Boiardi, Giovanni Di Capua, Beppe Chiarante, Lucio Magri), con alcuni suoi amici ex partigiani (Aristide Marchetti, Gian Maria Capuani) e con Giovanni Galloni per porre le basi al suo nuovo progetto politico all'interno del partito: la Base. Il punto di partenza dell'iniziativa è il convegno di studi a Belgirate del 23 settembre 1953.
Poco dopo, grazie a un fondo residuato da un convegno di ex partigiani del 26 aprile 1953, finanzia l'uscita del quindicinale «La Base», un nuovo periodico nato sulla scia delle decisioni prese a Belgirate.
Nel marzo del 1954 viene eletto vicesegretario della D.C. provinciale milanese.
Durante gli anni 1954-1958 il suo spirito imprenditoriale favorisce la creazione di altre esperienze editoriali basiste. Il 5 dicembre 1954, dopo una prima anticipazione come supplemento de «La Base», vede la luce il primo numero di «Prospettive», un periodico diretto da Aristide Marchetti. Tra il 1954 e il 1955 nasce «Il Ribelle e il conformista», una nuova pubblicazione che non va oltre il secondo numero. Nel 1957 vengono fondati «Stato Democratico», un giornale curato da Luigi Granelli, e la Servizi informazioni assistenza stampa (S.i.a.s.), un'agenzia di stampa rivolta principalmente ai settimanali diocesani e ai bollettini delle associazioni cattoliche. Infine, nell'aprile del 1958, mediante l'operato di Giovanni Di Capua, viene costituita a Roma un'agenzia di stampa di orientamento basista, l'Agenzia «Radar». L'ufficio della «Radar» diviene con il tempo il riferimento organizzativo nazionale della Base.
La vita personale di Marcora, intanto, subisce dei cambiamenti: si sposa con Giovanna De Re nel 1956 e si stabilisce a Milano. Dal matrimonio nascono Barbara, Luca e Simone.
Ricopre la carica di segretario provinciale della D.C. a Milano per due volte: la prima dal 1958 al 1961 e la seconda dal 1964 al 1968. Durante questi anni rafforza l'organizzazione del partito milanese e spinge il Comune a realizzare grandi opere pubbliche (come l'Ortomercato) e migliaia d'alloggi popolari. Il 21 gennaio 1961 è tra i promotori del primo centro sinistra a Milano.
Dal 1962 diviene consigliere nazionale della D.C.
Nel 1968 viene eletto per la prima volta senatore nel Collegio di Vimercate, dove viene confermato anche per le quattro elezioni successive.
Il suo lavoro da parlamentare è valorizzato dal grande successo ottenuto per gli obiettori di coscienza. Insieme ai senatori Luigi Burtolo, Vito Rosa e Aurelio Colleoni è il primo firmatario di un progetto di legge (n. 769 del 4 luglio 1969) per il riconoscimento giuridico dell'obiezione di coscienza. Il 15 dicembre 1972 il Parlamento italiano concretizza i suoi sforzi approvando la cosiddetta Legge "Marcora" (legge n. 772).
Nel 1969 appoggia con decisione la nascita del Comitato permanente antifascista e per la difesa dell'ordine repubblicano.
A partire dallo stesso anno entra a far parte della Direzione centrale della D.C.
I sui impegni politici si intensificano notevolmente dal 1970. Diviene membro della Commissione Agricoltura e Foreste del Senato, membro della Giunta consultiva per affari delle comunità europee e membro del Consiglio nazionale dell'Associazione nazionale comuni italiani. Nello stesso anno è eletto anche sindaco di Inveruno per la prima volta (la seconda elezione avvenne nel 1980).
Dall'agosto 1973 al [luglio] 1974 fa una breve esperienza come vice segretario della D.C. Circa un mese dopo Aldo Moro lo chiama al governo come ministro dell'Agricoltura e delle Foreste.
Dopo un anno e mezzo di attività ministeriale, alla vigilia delle elezioni del 1976, fa il punto della situazione con il volume Un dossier per il domani. L'agricoltura nel processo di crescita dell'economia italiana.
Tra i suoi provvedimenti da Ministro dell'Agricoltura, il più importante è probabilmente la cosiddetta Legge "Quadrifoglio" (legge n. 984 del 27 dicembre 1977) sulla razionalizzazione della spesa pubblica per l'agricoltura con un carattere di intervento pluriennale e programmatico.
In ambito di Comunità economica europea è l'ideatore del cosiddetto "pacchetto mediterraneo", un programma di sviluppo varato nel 1978 per contrastare la sperequazione fra le agricolture del Nord e quelle del Sud Europa.
Nel 1980 per la sua attività di ministro dell'Agricoltura a favore dei Parchi nazionali e in difesa dei beni naturali, ottiene il premio "Scanno" conferitogli da una giuria composta, fra l'altro, dal presidente di «Italia nostra», dal presidente del W.w.f., dal presidente del Club alpino italiano (C.a.i.). Il suo operato al Ministero termina nell'ottobre del 1980.
Con il primo governo Spadolini passa allo guida del Ministero dell'Industria, rimanendovi fino al 1982. In questo dicastero di particolare importanza sono le sue azioni per l'approvazione e l'attuazione del Piano energetico nazionale, della legge per l'innovazione tecnologica, e di quella per la riconversione industriale. In particolare, alla fine del 1981 presenta un disegno di legge rivolto alle aziende in crisi, proponendo dei provvedimenti per il credito alla cooperazione e delle misure urgenti a salvaguardia dei livelli di occupazione. Il progetto di Marcora, con alcune modifiche che non ne intaccano l'impianto di base, è in seguito ripreso e portato all'esame del Parlamento per iniziativa dei ministri del Lavoro, De Michelis, e dell'Industria, Altissimo. La legge, nota come "Legge Marcora", è finalmente varata nel febbraio del 1985 (Legge n. 49 del 27 feb. 1985).
Lasciato il Ministero, trascorre i suoi ultimi giorni di vita come sindaco di Inveruno.
Muore il 5 febbraio 1983.
- Storia archivistica
- Il fondo è stato dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio in data 13 febbraio 2006.
- Modalità di acquisizione
- Donazione.
- Contenuto
- Il fondo è giunto non completo e diviso in due sezioni, una denominata "Archivio ministeriale" e l'altra "Archivio politico".
Prima della fase di riordinamento, si è registrata la presenza di 1319 fascicoli e di un numero esiguo di carte sciolte. Il tutto ripartito in 272 scatole.
Nella sezione "Archivio ministeriale" sono raccolte carte relative all'attività ministeriale di G.M., e carte riguardanti il suo lavoro parlamentare presso il Senato della Repubblica. Più precisamente, è presente una documentazione - costituita da corrispondenza, discorsi e miscellanea - relativa ai suoi affari come Ministro dell'Agricoltura e, poi, come Ministro dell'Industria. Le parti coinvolte sono per la maggior parte ministeri (1975-1982), enti amministrativi di Milano (1975-1981), enti privati lombardi (1975-1981) e varie istituzioni italiane (1975-1982). L'impegno senatoriale, invece, è testimoniato da altra corrispondenza con parlamentari (1968-1982), organi governativi (1968-1974), enti amministrativi milanesi (1968-1974), enti privati lombardi (1968-1974), esponenti di D.C. regionali (1968-1982), esponenti della Base (1969-1979), esponenti di partiti italiani (1970-1982), autorità dell'amministrazione pubblica (1968-1974), rappresentanti di enti privati (1968-1974) e vari conoscenti italiani (1968-1974). Completano il quadro alcuni interventi parlamentari di G.M. (1969-1980), alcune relazioni redatte da colleghi (1970-1973) ed una miscellanea (post 1919-1983); tutta documentazione che si riferisce ad affari di politica nazionale ed europea.
L'altra sezione del fondo - quella intitolata "Archivio politico" - riguarda la figura di G.M. come politico D.C. e come imprenditore. Più precisamente, l'attività del politico milanese è testimoniata da corrispondenza, discorsi, interventi, relazioni e miscellanea concernenti il suo operare nella D.C. e nella Base sia a livello locale (l'ambiente lombardo) che in quello nazionale. La documentazione parte dal 1951 e ripercorre le principali cariche di G.M. (segretario amministrativo regionale della D.C. lombarda, segretario provinciale della D.C. a Milano e rappresentante della Base), fino ad arrivare ai suoi ultimi impegni del 1982. Sono presenti, inoltre, alcune carte raccolte dopo la morte di G.M. relative a campagne elettorali D.C. ed a questioni legate all'amministrazione provinciale milanese (1983-1987).
Per quanto riguarda l'attività imprenditoriale, invece, la stessa sezione contiene corrispondenza e miscellanea riferite all'impresa di trasporti di G.M.(seconda metà degli anni '40), ai lavori commissionati per la sua Azienda agricola di Bedonia (1966-1967) e alle sue imprese editoriali (1954-1966). In particolare, queste ultime riguardano l'Editrice "La Base" (1955-1966), l'Ufficio collaborazione informazione stampa cattolica (1954-1959), il periodico «Stato democratico» (1957-1968), il periodico «Prospettive» (1955), il periodico «Ribelle e il conformista» (1954-1955), il periodico «Democrazia comunale» (1956) e il Servizi informazioni assistenza stampa (1956-1959).
Completano, infine, la sezione, corrispondenza e miscellanea relative all'attività della Federazione italiana volontari della libertà durante gli anni 1944-1971, e solo miscellanea concernente questioni personali di G.M. (metà anni '30 -1965).
- Strumenti di ricerca
- Inventario analitico informatizzato incompleto
- Criteri di ordinamento
- Il fondo presentava all'inizio dei lavori una consistenza di 1319 fascicoli e di poche carte sciolte, il tutto ripartito in 272 scatole.
La maggior parte della documentazione era disposta in fascicoli con titolo (solo alcuni documenti erano sciolti o inseriti in fascicoli senza titolo). Inoltre, il fondo era diviso in due sezioni originali, quella dell'"Archivio ministeriale" e quell'"Archivio politico", entrambe con una propria divisione in serie.
L'operazione di schedatura ha rivelato un contenuto documentario molto più ampio di quanto le due sezioni suddette lasciassero intendere: nella sezione "Archivio ministeriale", oltre alla documentazione riferita all'attività ministeriale di G.M., si è trovata anche quella relativa alla sua attività parlamentare; mentre nella sezione "Archivio politico" si è riscontrata la presenza di documentazione concernente la sua attività imprenditoriale e la sua vita privata, nonché la presenza di subfondi. Questi ultimi riguardavano la Federazione italiana volontari della libertà, l'Editrice "La Base", l'Ufficio collaborazione informazione stampa cattolica, i Servizi informazioni assistenza stampa, i periodici «Stato democratico», «Prospettive», «Il Ribelle e il conformista» e «Democrazia comunale», e i privati Felice Calcaterra, Silvio Morra e Franco Verga.
Le modalità, seguite per ridare chiarezza all'intero complesso archivistico, hanno tenuto conto di queste incongruenze. Innanzitutto, si è operata un'ulteriore suddivisione del Fondo al livello di sezione. La sola sezione "Archivio ministeriale" è stata ripartita nelle due sezioni "Attività parlamentare" e "Attività ministeriale"; mentre la sezione "Archivio politico" è stata ripartita nelle due sezioni "Attività politica", "Attività imprenditoriale ed affari personali".
Le sezioni "Attività ministeriale" e "Attività politica" sono state ulteriormente suddivise: la prima nelle sotto-sezioni "Min. dell'Agricoltura" e "Min. dell'Industria"; la seconda nelle sotto-sezioni "Attività nella D.C." e "Attività nella 'Base'".
I subfondi sono stati scorporati e dotati di una loro struttura di ordinamento.
Le serie sono state poste per tipologia documentaria (molte riprese dalla divisione originale) ed organizzate secondo quest'ordine: corrispondenza, dattiloscritti (relazioni, verbali, etc.), materiale a stampa, foto e documenti vari. Le sottoserie e sotto-sottoserie sono state poste per argomento, pratica trattata o soggetti interessati.
Uno spostamento di carte è stato fatto solo per i fascicoli con il titolo originale "Documenti vari" o "Materiali vari" e per quelli senza titolo. La documentazione è stata divisa in questo modo: tutti i documenti relativi ad una stessa pratica sono stati riuniti; i restanti sono stati ripartiti per tipologia documentaria, argomento trattato ed anno.
Al termine dei lavori la consistenza del Fondo ha raggiunto i 1556 fascicoli.
- Numerazione
- Numero:
- 32
- Consultabilità
- Consentita nei limiti dell'incompletezza dell'inventario.
Relazioni
Soggetto produttoreMarcora, Giovanni
Fondo di appartenenzaGiovanni Marcora
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