Mario Scelba
Fondo
Metadati
- Tipologia
- Fondo
- Data
- Data:
- 30/6/1918 - 5/2003
- Consistenza
- Consistenza (testo libero):
- 300 buste circa, di cui 203 inventariate.
- Storia istituzionale/Biografia
- Mario Scelba nasce a Caltagirone il 5 settembre 1901.
Dopo aver compiuto gli studi classici, alla fine del 1920 si trasferisce a Roma per seguire un corso di formazione politica promosso dall'Azione cattolica; nella capitale matura la decisione di iscriversi alla facoltà di giurisprudenza. Per mantenersi agli studi lavora presso gli uffici della Direzione nazionale del Partito popolare italiano divenendo, successivamente, il segretario particolare di Luigi Sturzo fino alla partenza del sacerdote per l'esilio nel 1924.
Nel dicembre del 1924 si laurea in giurisprudenza con una tesi su «Il decentramento regionale» discussa con l'ex presidente del Consiglio Salandra. Svolge un'intensa attività pubblicistica divenendo animatore del settimanale «L'Idea popolare» che, in seguito alla chiusura de «Il Popolo» nel 1925, continua a tenere desto il dibattito sulle prospettive dell'azione politica dei cattolici; il periodico conosce, però, una vita breve poiché nell'ottobre 1926 sarà costretto a sospendere le pubblicazioni. Partecipa, quindi, all'iniziativa editoriale di una nuova rivista, «Parte guelfa», che con toni vivaci polemizza con il regime fascista proclamando al tempo stesso la propria autonomia rispetto alle posizioni ufficiali della Chiesa.
Nel giugno del 1925 partecipa a Roma al V Congresso nazionale del Partito popolare italiano sostenendo apertamente la scelta repubblicana. Nel frattempo esercita attivamente la professione di avvocato civilista.
Stringe rapporti di amicizia con autorevoli esponenti del Partito popolare italiano, tra cui Alcide De Gasperi e Giuseppe Spataro contribuendo incisivamente alla stesura delle Idee ricostruttive della Democrazia Cristiana, primo documento programmatico del nuovo partito, la Democrazia cristiana, nonché alla ripresa delle pubblicazioni de «Il Popolo» a partire dall'ottobre 1943 insieme a Guido Gonella.
Dopo la liberazione di Roma, il 4 giugno 1944, entra a far parte della «Pentarchia» che assume provvisoriamente la guida della Democrazia cristiana per essere eletto, durante il I Congresso interregionale svoltosi a Napoli nel luglio 1944, vice segretario politico del partito.
È nominato ministro delle Poste e Telecomunicazioni nel governo presieduto da Ferruccio Parri, in carica dal giugno al dicembre 1945, mantenendo tale incarico fino al 1947 nei primi due governi presieduti da Alcide De Gasperi. Nel 1946 è eletto all'Assemblea costituente nella circoscrizione della Sicilia orientale ed entra a far parte della Consulta nazionale. Nel febbraio del 1947, con il III governo De Gasperi, assume la guida del Ministero dell'interno che conserverà ininterrottamente, fino al luglio del 1953, salva una breve interruzione dal luglio al settembre 1952 per motivi di salute.
Nella I legislatura (1948-1953) è eletto alla Camera dei deputati nella circoscrizione di Catania; nella II legislatura, nonostante il mancato successo dei partiti di centro che non raggiungono il quorum necessario a far scattare il premio di maggioranza, consegue una brillante affermazione personale con l'elezione alla Camera nelle circoscrizioni di Bologna, Parma, Catania. Rifiuterà di entrare nella compagine governativa.
Caduto il governo Pella, il 10 febbraio 1954 riceve l'incarico di formare il nuovo governo, un quadripartito centrista (con la partecipazione diretta della Democrazia cristiana, del Pli, del Psdi e l'appoggio esterno del Pri) che sarebbe rimasto in carica fino al 2 luglio 1955. Accanto alla presidenza del Consiglio tiene per sé il dicastero dell'Interno.
La politica estera del suo governo che segna, tra l'altro, il ritorno di Trieste all'Italia, si muove nel segno dell'europeismo avviando i negoziati per la costituzione della Comunità europea di difesa.
A partire dal 1955 Scelba è membro della II Commissione Rapporti con l'estero, colonie alla Camera, nel 1957 della Commissione speciale per la ratifica dei trattati istitutivi della Cee e dell'Euratom.
Nella III legislatura (1958-1963) è rieletto alla Camera nella circoscrizione di Catania. Il suo impegno è legato alla I Commissione Affari costituzionali di cui è nominato presidente e alla III Affari esteri .
Nel 1959 è designato quale rappresentante dell'Italia al Parlamento europeo, vedendo negli anni successivi riconfermato il suo mandato fino alle elezioni del 1979, le prime a suffragio universale diretto, nelle quali non riuscirà, però, ad essere eletto.
Nel III governo Fanfani, in carica dal 26 luglio 1960 al 21 febbraio 1962, è chiamato nuovamente a guidare il Ministero dell'interno. È il momento in cui l'Alto Adige è attraversato da profonde tensioni fronteggiate con l'adozione di misure straordinarie per la tutela dell'ordine pubblico e la nomina di una commissione di studio incaricata di formulare proposte utili capaci di promuovere la collaborazione tra i gruppi etnico-linguistici.
In questi anni è animatore della corrente Centrismo popolare, le cui posizioni sono veicolate dal settimanale «Il Centro».
Nella IV legislatura, nuovamente eletto nella circoscrizione di Catania, è membro della III Commissione Affari esteri. Il 30 marzo 1966 una nuova elezione lo porta alla presidenza del Consiglio nazionale della Democrazia cristiana, incarico che ricoprirà fino all'8 luglio 1969.
Nella V legislatura (1968-1972) è eletto al Senato nella regione Sicilia, collegio di Acireale, è membro della III Commissione Affari esteri di cui, nel 1972, assumerà la presidenza; partecipa anche ai lavori della Giunta consultiva degli affari delle Comunità europee, poi Giunta per gli affari delle Comunità europee.
In ambito comunitario, dopo aver ricoperto la carica di presidente della Commissione politica del Parlamento europeo, vice presidente del gruppo parlamentare del Partito popolare europeo, l'11 marzo 1969 è eletto presidente del Parlamento europeo, incarico che gli viene riconfermato l'anno seguente per acclamazione.
Nella VI legislatura (1972-1976) è eletto alla Camera nella circoscrizione di Catania, ma sceglie il Senato dove risulta eletto nella regione Sicilia. È ininterrottamente presidente della III Commissione Affari esteri e membro della Giunta per gli affari delle Comunità europee che presiederà nella VII legislatura (1976-1979).
Nell'VIII legislatura (1979-1983) vede riconfermata la sua elezione al Senato, nel collegio della città natale; questi anni lo vedono impegnato nuovamente come presidente della Giunta per gli affari delle Comunità europee e membro della III Commissione.
Nel 1983 annuncia la decisione di ritirarsi dalla vita politica. Muore a Roma il 29 ottobre 1991.
- Storia archivistica
- La prima parte del fondo è stata dichiarata di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio nel 1981; la seconda parte nel 2007.
- Modalità di acquisizione
- Donazione in successivi versamenti. Nello specifico si veda il campo Contenuto.
- Contenuto
- Il presente inventario riguarda il materiale documentario del II versamento che la Soprintendenza archivistica per il Lazio ha dichiarato di notevole interesse storico nel 2007. Esso è pervenuto in 255 fascicoli raccolti in 29 buste, di cui l'Istituto Sturzo ha provveduto subito a redigere un elenco di consistenza.
Dopo una generale ricognizione di questa parte del fondo, si è proceduto alla sua schedatura informatizzata. La descrizione è stata effettuata a livello di unità archivistica secondo quei parametri di approfondimento e analiticità che caratterizzano gli inventari prodotti dall'Archivio storico dell'Istituto. Sono stati forniti maggiori elementi descrittivi per le tipologie tipiche degli archivi privati di persona, come la corrispondenza, gli scritti del titolare, i suoi appunti ecc.
La descrizione dell'unità archivistica si apre con la corrispondenza prodotta da Scelba e da lui ricevuta, con la specifica indicazione della tipologia dei documenti presenti: minute, lettere, telegrammi, biglietti, cartoline, posti in ordine cronologico. Nel contesto della corrispondenza è stata successivamente descritta anche quella inviata a terzi, come le minute e/o missive ricevute dai segretari di Scelba, dalla sua famiglia, oppure le lettere o lettere-circolari inviate ai deputati nell'esercizio ordinario della legislatura.
Lo stesso criterio di analiticità non è stato applicato, invece, per la corrispondenza della serie Attività forense, visto il ruolo secondario da essa rivestito in un archivio a carattere prettamente politico.
Le altre tipologie documentarie, quali testi dattiloscritti, relazioni, promemoria, elenchi ecc., sono state descritte riportando il titolo e in assenza di esso è stata fornita una breve sintesi del contenuto. Gli appunti, anche quelli di carattere ufficiale, emessi dagli organi di governo sono sempre seguiti da un riferimento contenutistico, essendo il titolo spesso troppo generico ("Appunto per S. E. il Ministro"; "Appunto").
Il materiale a stampa è stato collocato alla fine della scheda descrittiva, dando però la precedenza a quello relativo al soggetto produttore per il quale è stato riportato il titolo dell'articolo e l'indicazione della testata; gli estratti da ritagli di giornale (incollati su foglio A4) sono stati indicati con la preposizione "da", mentre la segnalazione degli articoli contenuti in stralci di periodico e/o periodici sono stati indicati con la preposizione "su". È possibile osservare sul materiale a stampa segni tracciati a matita rossa che evidenziano argomenti di particolare interesse per il titolare; ricorre, inoltre, con costante frequenza la sottolineatura del nome "Scelba".
Gli allegati, le sottounità e i relativi inserti sono stati segnalati nel campo omonimo secondo l'ordine cronologico.
Alla fine dell'intervento di schedatura il numero dei fascicoli è risultato accresciuto di 193 unità, per un totale di 28 buste pari a 448 fascicoli.
- Strumenti di ricerca
- Inventario analitico cartaceo e informatizzato della seconda parte (28 buste pari a 448 fascicoli) a cura di Piera Cipriani.
Inventario sommario cartaceo della prima parte (175 buste) a cura di Elvira Raponsoli.
- Criteri di ordinamento
- L'ordinamento è stato realizzato mediante l'articolazione nelle seguenti sei serie:
- Serie I Attività forense (1918-1955)
- Serie II Attività politica (1920-1985)
- Sottoserie Partito; Parlamento italiano (sottosottoserie Leggi); Parlamento europeo
- Serie III Attività di governo (1944-1983)
- Sottoserie Ministero delle poste e telecomunicazioni; Ministero dell'interno (sottosottoserie Alto Adige); Presidenza del consiglio dei ministri (sottosottoserie Viaggi)
- Serie IV Corrispondenza alfabetica (1944-1986)
- Serie V Documentazione personale (1947-1984)
- Serie VI Scritti di/su Mario Scelba (1947-2003)
Le prime tre serie, con le relative sottodivisioni, ripercorrono l'attività del soggetto produttore. Tale articolazione risulta in perfetta sintonia con la struttura del I versamento, di cui esiste un inventario sommario organizzato proprio sulla base degli incarichi ricoperti da Scelba. Questa analogia tra le due parti del fondo è stata mantenuta anche con l'intento di facilitare un eventuale futuro loro accorpamento.
Le restanti tre serie risultano, invece, per tipologia documentaria, in quanto sono state organizzate tenendo conto della presenza della documentazione più caratteristica del fondo, come la corrispondenza e le opere dell'ingegno, che non si è potuta accorpare alle altre serie per evitare di forzare una evidente volontà di Scelba.
Tutte le serie e le sottoserie sono state poste in ordine cronologico, fatte salve alcune lievi "alterazioni" giustificate dalla presenza di un legame logico-relazionale tra le carte voluto dal soggetto produttore.
La serie I Attività forense comprende le pratiche legali provenienti dallo studio di piazza Barberini.
Nella serie II Attività politica è confluita la documentazione relativa all'attività politica, a livello nazionale ed europeo, e in seno al partito. È presente materiale documentario relativo alle commissioni presiedute da Scelba e alle relazioni da lui intrattenute con gli amministratori della regione Sicilia.
La serie III Attività di governo documenta gli incarichi più importanti ricoperti da Scelba in ambito governativo.
La serie IV Corrispondenza alfabetica comprende la corrispondenza impostata sin dall'origine in ordine alfabetico e alla quale, nel rispetto della volontà del soggetto produttore è stata conferita la dignità di serie, vista la presenza di un'intitolazione originaria dei fascicoli al mittente oppure ad un oggetto specifico. Oltre alle figure dei corrispondenti del mondo politico italiano e straniero, della cultura, del giornalismo e del mondo cattolico e di partito, sono presenti scambi epistolari anche con gente comune, spesso compaesana di Scelba e sua sostenitrice.
La serie V Documentazione personale comprende documentazione classificata tale e riguardante direttamente o indirettamente il soggetto produttore.
La serie VI Scritti di/su Mario Scelba comprende gli scritti redatti da Scelba e quelli a firma altrui che lo riguardano.
- Numerazione
- Numero:
- 42
- Consultabilità
- Liberamente consultabile ai sensi della normativa archivistica vigente.
Relazioni
Soggetto produttoreScelba, Mario
Fondo di appartenenzaMario Scelba
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