24marzo Onlus si costituisce come associazione senza scopo di lucro nel 2009 e si ispira alla Dichiarazione universale dei diritti umani, la quale riconosce pari dignità a tutti i membri della famiglia umana e ai loro diritti. L'associazione si occupa di cooperazione allo sviluppo, di promozione e di tutela, anche giudiziale, del patrimonio ambientale, culturale e artistico-architettonico, di aiuto umanitario, di educazione all'interculturalità, di formazione e informazione ai temi dello sviluppo umano e sostenibile, di scambi culturali in Italia e all'estero.
L'associazione si occupa da anni dei processi che vedono coinvolte le dittature militari sudamericane.
Il processo RIVEROS venne istituto, in Italia, con la richiesta del Ministro di Grazia e Giustizia, Clelio Darida, alla Procura generale presso la Corte d'Appello di Roma, per l'apertura di un procedimento penale nei confronti di quanti, in seguito alle indagini, fossero stati ritenuti responsabili dei crimini commessi contro cittadini italiani o di origine italiana durante il periodo del regime militare argentino.
Il processo iniziò nel 1983, ma venne portato avanti con notevoli difficoltà, anche a causa della necessità di rogatorie internazionali e della scarsa collaborazione delle autorità argentine.
Le vicende vennero ricostruite essenzialmente sulla base del lavoro di raccolta di dichiarazioni dei giovani sopravvissuti ai centri di tortura.
Tra il 1985 e il 1990 il procedimento subì una battuta d'arresto a causa del processo che si stava svolgendo contemporaneamente in Argentina contro le Giunte militari e i procedimenti nei confronti degli altri subordinati e civili responsabili di quei fatti.
Nel dicembre del 2000 la II Corte d'Assise di Roma condannò all'ergastolo i due principali imputati, Guillermo Suarez Mason e Santiago Omar Riveros, e a ventiquattro anni di reclusione le altre persone coinvolte nella vicenda. Il procedimento si è concluso nel 2004 con la conferma, da parte della Corte Suprema di Cassazione, della condanna di primo grado.
Il processo ESMA vide avvio, In Italia, nel 1999 a seguito della denuncia presentata dalla vedova di una delle vittime. La Escuela de Mecánica de la Armada (ESMA) era la scuola per la formazione degli ufficiali della marina argentina di Buenos Aires. Durante la dittatura, definitasi Processo di Riorganizzazione Nazionale (1976-1983), fu il più grande e attivo centro di detenzione illegale e di tortura delle persone scomode al regime della giunta capeggiata, inizialmente, da Jorge Videla.
La vicenda giudiziaria si è conclusa nel 2008 con la condanna all'ergastolo di cinque ufficiali della Marina argentina per l'omicidio volontario premeditato di cittadini italo-argentini.
I procedimenti penali relativi all'Operazione Condor vennero avviati in seguito alla denuncia presentata, alla fine degli anni '90, dai famigliari di 8 italiani desaparecidos vittime della repressione dei regimi dittatoriali instauratisi in America Latina tra gli anni '70 e '80. Le operazioni di indagine, durate più di 10 anni, si conclusero nel giugno del 2013 con la richiesta di 35 rinvii a giudizio e l'apertura ufficiale del processo, tuttora in corso presso il Tribunale Ordinario di Roma.

Il fondo è composto, in gran parte, da documenti relativi alle inchieste condotte sull'Operazione Condor, con particolare riferimento al proc. n. 8823/99-R, che si occupa della scomparsa di cittadini italiani in tutta l'America latina, e il proc. n. 16205/98-R sui desaparecidos italiani in Cile.
In relazione a quest'ultimo, il fondo raccoglie documentazione attinente ad alcune operazioni militari, quali "Operazione Confidencia" (contro la direzione del Partito comunista cileno), "Operazione La Moneda" (con l'attacco e l'occupazione del palazzo Presidenziale cileno) e "Operazione Villa Grimaldi" (uno dei principali centri di detenzione e tortura), ad opera di Augusto Pinochet, Manuel Contreras Sepulveda ed altri membri del governo militare cileno durante gli anni della dittatura.
La parte più cospicua del fondo comprende documenti legati alle operazioni di indagine condotte dalle autorità per attestare il rapimento e/o l'uccisione di cittadini italiani e stranieri durante gli anni dell'Operazione Condor; si tratta, tra gli altri, di corrispondenza con enti nazionali e internazionali, richieste di comparizione, note di deposito di volumi, deposizioni di testimoni, verbali della polizia, referti dei medici legali, nomine dei difensori, atti di liquidazione delle spese, richieste di rogatorie internazionali, ecc.
Sono compresi nel fondo anche documenti relativi alle udienze, ai rinvii a giudizio e alle sentenze dei procedimenti ESMA e Riveros.
La documentazione cartacea comprende, invece saggi rilegati sull'Argentina, carte riguardanti il procedimento Diligencias, corrispondenza con la Lega italiana per i diritti e la liberazione dei popoli, rapporti, comunicati, documenti di convegni, brochure e altri documenti sciolti.
I documenti sono sostanzialmente in italiano e spagnolo, con carte in francese, inglese, portoghese, olandese e svedese.