I documenti sono costituiti, in via principale, di relazioni del commissario politico sulla situazione militare e di relazioni dei comandanti delle varie formazioni sulle azioni militari effettuate. E' inoltre presente corrispondenza dell'ufficiale di collegamento del Cumer "Toetti". La Divisione "Modena" è comandata da "Armando", commissario politico "Davide", fino al nov. 1944, quando il comandate, che nel corso di combattimenti intervenuti con le truppe tedesche è stato costretto a rifugirasi dietro la linea del fronte, decide di agire unitamente alle forze alleate. Il comando della Divisione sarà assunto da "Davide" e Giuseppe Barbolini. Si segnala:
- relazioni dei comandi delle formazioni partigiane, del Cumer e di "Toetti" sull'attacco tedesco a Montefiorino, del lug. 1944 (doc. n. 6, 8, 40, 41);
- prospetto della composizione dei comandi dei gruppi appartenenti alla Divisione "Modena", s.d. (doc. n. 9);
- let. del Comando delle Sap della Montagna al Cumer, del 29 gen. 1945, che riporta le decisioni relative alla definizione delle zone di influenza tra le Sap della Montagna e quelle di pianura (doc. n. 10);
- rapporto del commissario politico "Davide" al Cumer, [tra lug. e set. 1944], che descrive l'azione di riorganizzazione delle formazioni condotta dal comandante "Armando" (doc. n. 11);
- let. del commissario politico "Davide" al Cumer, del 6 nov. 1944, prot. n. 76 e 77, e 9 nov. 1944, nella quale si sottolinea l'impossibilità di equipaggiare per l'inverno tutti i partigiani della Divisione (circa tremilacinquecento uomini). Propone di far passere la linea del fronte al maggior numero possibile di combattenti, che potrebbero ricongiungersi al comandante "Armando", lasciando operativo un gruppo scelto di circa trecento uomini. Chiede al Cumer di trattare con gli Alleati le modalità del ripiegamento (doc. n. 20, 22. In proposito v. anche reg. 11, n. 87);
- let. del Commissario "Davide" al Cumer, del 20 set. 1944 (ms.), nella quale si esprimono dissensi sull'organizzazione delle forze partigiane prevista dai piani predisposti per l'occupazione di Modena (doc. n. 34);
- let. di "Angelo" a "Max", nella quale il comandante partigiano rifiuta di assumere la guida di tutte le forze partigiane del Partito d'Azione operanti nel modenese, offerto da "Max". "Angelo" motiva la decisione con l'attaccamento ai partigiani con i quali condivide la lotta e con ragioni politiche, che lo portano a ritenere un grave errore la creazione di distinzioni marcate e fratture politiche tra i partigiani. Considera inoltre come la collaborazione militare sia la base della futura collaborazione politica (doc. n. 43. Il doc. è contenuto anche nel reg. 9, n. 15. Nello stesso registro è inoltre presente a lettera on la quale "Max" chiede ad "Angelo" l'assunzione del comando);
- let. di "Rino", esponente del Pci presso al Divisione "Modena", a "Cristallo", esponente del Pci di Bologna, [post lug. 1944]. Descrive la situazione politica interna alla Divisione, dove in passato operavano separatamente formazioni partigiane del Pci, della Dc e del Partito d'Azione. Descrive inoltre gli sforzi compiuti all'atto della riorganizzazione delle formazioni seguita alla battaglia di Montefiorino, per la realizzazione di uno spirito unitario tra le varie componenti politiche partecipanti alla lotta di Liberazione (doc. n. 48. Sulla situazione politica interna alla Divisione "Modena" v. anche regg. 4, 9, 15, 20, 22).