Ruggero Zangrandi informa Giorgio Pini di avere letto il suo articolo su «Continuità» (in proposito v. anche un. n. 486), nel quale rettifica alcune affermazioni contenute ne Il lungo viaggio attraverso il fascismo. Desidera ringraziarlo per il tono sereno e non polemico, assicurando che terrà conto delle precisazioni (in proposito v. anche un. n. 486).
La corrispondenza prosegue con scambi di note relative alle tesi sostenute da Ruggero Zangrandi in 1943: 25 luglio - 8 settembre, con particolare riferimento al periodo badogliano e alla vicenda della Repubblica sociale. Giorgio Pini condivide l'impostazione del lavoro e afferma: «Tante volte ho pensato che esistette una identità di ispirazione morale e sociale, forse anche politica, fra elementi idealisti e in buona fede schierati nei campi opposti della Repubblica Sociale e della Resistenza». Ruggero Zangrandi propone a Giorgio Pini di collaborare per l'avvio di uno studio sulla Rsi.
Alcune lettere infine riguardano il versamento all'Archivio centrale dello Stato dell'archivio personale dello stesso Pini.
Parte della corrispondenza è a carattere personale, e riguarda le vicende familiari dei due studiosi.