Lazio'900
"Del Tetto Domenico e Del Tetto Maria"
Fascicolo

Metadati

Tipologia
Fascicolo
Data
Data:
21/9/1963 - 10/7/1964
Consistenza
Quantità:
14
Tipologia:
documento/i
Contenuto
La prima lettera è alla signora Maria, moglie del generale Ettore Del Tetto. Ruggero Zangrandi spiega di essere al corrente delle vicende relative al processo intentato contro i generali Ettore Del Tetto e Riccardo Pentimalli, accusati di avere abbandonato la città di Napoli in mano ai tedeschi, dopo l'armistizio dell'8 set. 1943. Esprime la convinzione che al processo, intentato per scopi demagogici alla ricerca di capri espiatori, gli imputati subirono pressioni per accettare l'accusa e limitare «la propria difesa in modo da non coinvolgere maggiori responsabilità in alto». Ritiene che in cambio fu offerta la garanzia dell'annullamento della condanna, «in conseguenza della "dimenticanza" di richiesta di autorizzazione allo Stato Maggiore». La lettera prosegue con alcune considerazioni, formulate sulla base di fonti non rivelabili, relative all'improvvisa morte del generale Del Tetto nel carcere di Procida, nell'apr. 1945. Ruggero Zangrandi esprime la convinzione che la morte fu causata da frammenti di vetro posti nel vitto e che il metodo fu probabilmente utilizzato a causa di alcune patologie, delle quali il generale soffriva dal ritorno dalla guerra d'Africa. Chiede infine il parere della famiglia sull'utilizzo di queste notizie, in uno studio storico di imminente pubblicazione.
La signora Del Tetto, che al ricevimento della lettera è afflitta da problemi di salute, dichiara di non volere rinvangare la vicenda del marito, senza disporre di prove certe. Chiede comunque di rivolgersi al figlio Domenico, sacerdote a Torino, al quale Ruggero Zangrandi chiede un colloquio.
Nel resoconto dell'incontro con Domenico Del Tetto, del 23 ott., Ruggero Zangrandi sottolinea che la famiglia non è in possesso di alcuna notizia relativa all'ipotesi da lui avanzata, anche se «non si è spiegata tante cose». Considera che «forse [la famiglia] non si è posta nemmeno le domande», dal momento che dopo la morte non fu richiesta l'autopsia sul corpo del generale. Nelle successive lettere Domenico Del Tetto, anche se chiede di non essere coinvolto nella vicenda, auspica che dalle ricerche possa emergere tutta la verità sul caso del padre.
Nella pubblicazione, la versione sulla morte del generale sarà poi attenuata, su richiesta dell'editore.
E' inoltre presente il promemoria "Appunti sulla conversazione con Carboni", nel quale si ipotizza la versione dell'uccisione del generale.
Numerazione
Numero:
341
Unità di conservazione
Unità di conservazione:
busta
Numero / i:
40

Relazioni

Soggetto produttoreZangrandi, Ruggero
Fondo di appartenenzaRuggero Zangrandi
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