L'"Archivio" - così è denominato dallo stesso Ruggero Zangrandi - riveste una grande importanza per il suo produttore, come evidenziato nella proposta avanzata nel [1953] al Pci, relativa alla creazione di un'Agenzia giornalistica, nella quale Ruggero Zangrandi dichiara di voler dedicare parte del tempo libero, «senza compenso ma con l'ausilio di un segretario alacre e capace», a curare «l'archivio politico-giornalistico» già impiantato, che «se ampliato e valorizzato, potrebbe divenire uno strumento di lavoro prezioso per tutti i nostri giornali e il partito stesso» (la lettera è contenuta nell'un. n. 61).

Contiene ritagli stampa, organizzati in grandi gruppi, che distinguono fascicoli riferibili a persone, a governi e partiti, fascicoli organizzati per materia e altri, numerati, sempre dedicati ad argomenti specifici.
I ritagli riguardano in via principale la stampa del dopoguerra e degli anni Cinquanta, con poche eccezioni relative a trascrizioni di articoli degli anni Trenta e qualche documento dei primi anni Sessanta.
Si tratta, complessivamente, di 1248 fascicoli, che contengono anche numerosi articoli di Ruggero Zangrandi, relativi soprattutto alla rubrica "Ventiquattro ore", curata per «Paese sera».
La schedatura della serie non scende al livello del del fascicolo. Nelle sottoserie che descrivono l'organizzazione dei fascicoli per gruppi, è indicata solo la presenza degli articoli di Ruggero Zangrandi (l'abbreviazione s. t., sta per "senza titolo"). E' presente anche l'elenco dei fascicoli numerati, per i quali sarebbe altrimenti mancato ogni riferimento relativo alla loro individuazione.
Sono inoltre presenti pochi fascicoli che si differenziano da quelli già descritti e che, oltre a raccolte di periodici e documenti relativi a congressi della Dc, dell'Msi e alla legge Scelba, contenengno anche appunti dello stesso Ruggero Zangrandi. Questi fascicoli sono schedati analiticamente.