Il volume è pubblicato nell'apr. 1964 dall'editore Feltrinelli (Milano).
La stesura dell'opera richiede a Ruggero Zangrandi un complesso lavoro di ricostruzione degli eventi del periodo, basato principalmente sulle testimonianze dei protagonisti. Oltre a quelle tratte dai diari personali, dalla numerosa memorialistica pubblicata dal dopoguerra e dalle interviste concesse ai giornali, numerose testimonianze sono fornite direttamente attraverso l'invio di relazioni o colloqui con i componenti il gruppo di lavoro. Molti degli intervenuti rispondono all'appello per la ricerca di notizie, lanciato da Ruggero Zangrandi sull'«Avanti!», «Il Giorno» e «Vie nuove», nel nov. 1962.
Il volume, che oltre ai quarantacinque giorni intercorsi tra la caduta del fascismo e la proclamazione dell'armistizio dell'8 set. 1943, analizza dettagliatamente le trattative condotte con le truppe alleate, denuncia le responsabilità della classe dirigente e degli alti gradi dell'Esercito nell'abbandono delle truppe e della popolazione in mano tedesca successivamente all'8 set. 1943 e sostiene la tesi, estremamente controversa, di un presunto accordo segreto intervenuto con i tedeschi per la fuga del re e del Governo a Pescara. Individua inoltre le responsabilità per la mancata difesa di Roma, circostanza che Ruggero Zangrandi aveva vissuto con grande trepidazione da detenuto nel carcere di Regina Coeli.
La pubblicazione vede un'accoglienza favorevole da parte del pubblico e l'avvio di un ampio dibattito sui fatti storici oggetto di studio. Provoca però, nello stesso tempo, l'accendersi di furiose polemiche, che portano a numerose smentite e precisazioni da parte dei protagonisti della vita politica e militare del periodo. Tra le conseguenze della pubblicazione del volume, particolare rilievo assume la querela dell'autore e dell'editore da parte di Italo Robino, avvocato, giudice istruttore nel processo contro Mario Roatta (29 gen. - 12 mar. 1945) promosso dall'Alto commissariato per la punizione dei delitti fascisti, che provoca il sequestro dell'opera. Il dibattimento, che si svlge davanti al Tribunale penale di Varese (v. la serie XXXII), porta all'acquisizione degli atti della Commissione d'inchiesta per la mancata difesa di Roma istituita nel 1944, determinando una svolta sostanziale nella conoscenza storica degli eventi in discussione e avvalorando le tesi sostenute da Ruggero Zangrandi nel volume. Le risultanze degli approfondimenti derivanti dallo studio dei documenti, fino ad allora non consultabili, saranno poi rese note nel volume 1943: l'8 settembre.

Contiene, in via principale, appunti, raccolte di documenti, relazioni inviate dai protagonisti del periodo e trascrizioni delle testimonianze. Un fascicolo contiene i documenti relativi alla costituzione del gruppo di lavoro.
Sono presenti delle schede, piccoli fogli manoscritti redatti anche dai collaboratori del gruppo di lavoro, contenenti appunti e note su episodi o persone, oltre ad elenchi delle personalità politiche, militari e culturali del periodo. Le schede riportano in genere l'indicazione delle fonti dalle quali sono tratte le notizie (bibliografiche, interviste concesse alla stampa e memoriali). Oltre ai fatti storici oggetto di studio, riguardano argomenti di cultura e di costume relativi al periodo preso in esame (proiezioni cinematografiche, spettacoli teatrali, ecc.). Alcune note riguardano l'impostazione del lavoro, con osservazioni e proposte per la stesura dei capitoli. La numerazione delle schede si riferisce ai capitoli ipotizzati nel primo progetto del volume, che muta in una fase successiva con l'aggiunta di un capitolo.
E' presente poca corrispondenza, riferibile alla definizione di situazioni particolari, quali la fissazione di incontri, l'invio del questionario predisposto per i testimoni che non intendono partecipare in prima persona alle interviste, precisazioni su episodi specifici descritti nelle relazioni. Si ricorda che la corrispondenza generale relativa alla ricerca di notizie, è contenuta nella serie XI.
Ritagli stampa delle recensioni al volume.