Il segretario legge il verbale dell’adunanza precedente che è approvato.
Date le difficoltà dell'edizione dei Monumenta Mediolanensia, per errori nella stampa e problemi di salute di Ferrai, la Giunta approva sospensione della pubblicazione.
Il presidente e i componenti della Giunta, pur riconoscendo le necessità di eliminare dal I volume dei Monumenta Novaliciensia i più rilevanti errori sfuggiti, per deferenza all’editore Carlo Cipolla, deliberano che l’Istituto sostenga la spesa.
La Giunta discute la richiesta del Prof. Leicht il quale vorrebbe che l’Istituto partecipasse alle feste centenarie di Paolo Diacono, che avranno luogo nel 1899 , e decide di rispondergli che l’Istituto vi si farà rappresentare.
Si esamina l’indice della Guerra Gotica di Procopio compilato dal Prof. Comparetti, e si discute se lasciare i nomi in greco o in italiano.
          Il Comm. Tommasini riferisce che il Sig.r Michele Amari ha trovato fra le carte paterne alcuni scritti concernenti il poema di Lorenzo Vernere, e glieli ha consegnati. Non sa se questi appunti siano già stati pubblicati negli Atti della R. Accademia dei Lincei. Si esaminerà per accertarsene. Intanto si stabilisce di scrivere al Cav. Centofanti chiedendogli se e quando egli potrebbe fornire il testo del poema. L’Istituto poi penserebbe a fornire le illustrazioni tratte dalle fonti arabiche.
          Il Presidente espone le sopravvenute difficoltà del Conte Ippolito Malaguzzi Valeri  per il lavoro di preparazione della cronaca di Salimbene. Gli eredi di Giovambattista Venturi possessori del manoscritto ricusano di comunicarlo al Malaguzzi. La Giunta stabilisce che il Segretario scriva al Malaguzzi chiedendogli qual parte del lavoro di preparazione sia presso di lui e quale presso gli eredi Venturi. Soprattutto si desidererebbe sapere presso chi siano le collazioni del codice di Siccardo e d’altri codici stranieri fatte eseguire dall’Istituto.
Il Segretario legge una lettera del Dr. Luigi Schiaparelli il quale espone che la spesa del lavoro preparatorio per la raccolta dei diplomi dei Re d’Italia ammonterà a circa 3000 lire. La Giunta decide di scrivere alla R. Deputazione Veneta dicendo che l’Istituto è disposto a stanziare 1000 lire per tale lavoro.