Lazio'900
Marisa Bellisario
Fondo

Metadati

Tipologia
Raccolta
Data
Data:
1960 - 1989
Consistenza
Tipologia:
fascicolo/i
Quantità:
23
Tipologia:
volume/i
Quantità:
22
Tipologia:
scatola/e
Quantità:
31
Tipologia:
pezzo/i
Quantità:
87
Consistenza (testo libero):
Videocassette
Tipologia:
pezzo/i
Quantità:
33
Consistenza (testo libero):
Audiocassette
Storia istituzionale/Biografia
Marisa Bellisario nasce nel 1935 a Ceva, un paesino in Provincia di Cuneo. Laureatasi a Torino in Economia e Commercio, la sua avventura nel mondo delle nuove tecnologie inizia alla divisione elettronica dell’Olivetti. È il 1959 e a riceverla come neo-laureata c’è Franco Tatò che le propone un lavoro a Milano nel mondo dei computer, allora un universo inesplorato e per temerari. È la prima scommessa, la prima di una lunga serie di sfide e intuizioni che, da donna intraprendente, decide di raccogliere. Nel 1963, l’Olivetti si fonde con la Bull ma già nel 1964 tirano venti di crisi. Si decide la cessione della divisione elettronica alla General Electric. Per Marisa Bellisario cominciano i primi scambi internazionali. Nel 1965 si reca per la prima volta a New York e in breve tempo ottiene anche in America il pieno riconoscimento delle sue doti manageriali. Sono il decisionismo, le capacità e competenze, coniugate con l’esperienza maturata a livello internazionale, a renderla indiscussa protagonista della Honeywell. È un’ascesa talmente brillante che, nel gennaio 1979, la manager viene nominata Presidente della Olivetti Corporation of America, carica che mantiene fino all’81, quando torna in Italia per prendere le redini dell’Italtel. In quegli anni l’azienda pubblica vive una fase di acuta regressione: è un colosso di 30 mila addetti che raggruppa 30 aziende elettromeccaniche, obsolete e in grave perdita. In qualità di Amministratore Delegato, Marisa Bellisario deve compiere scelte coraggiose e lungimiranti. Ha contro i sindacati, scettici sul suo piano di ristrutturazione, mentre la stampa scrive che è stata scelta una donna per rendere più soft la chiusura dell’ intero complesso. L’unico che le dà fiducia è l’allora Ministro delle Partecipazioni Statali Gianni De Michelis. Non sbaglia: Marisa Bellisario riesce nel miracolo di trasformare un complesso di fabbriche da rottamare in un’azienda elettronica moderna, dinamica e all’avanguardia. Cambia 180 dirigenti su 300, avvia progetti innovativi che suscitano interesse anche negli Stati Uniti e in tre anni riesce nella missione impossibile di riportare il bilancio dell’Italtel in attivo, con un fatturato di 1300 miliardi. Un successo indiscusso che la consegna ai manuali di economia come esempio di ristrutturazione di un’azienda pubblica e le fa guadagnare nell’86 il Premio di manager dell’anno. Una vittoria che però non spiana la strada di Marisa Bellisario, che dovrà combattere ancora contro radicati pregiudizi. A dimostrarlo è la vicenda della Telit, grande polo italiano delle telecomunicazioni che avrebbe dovuto nascere dalla fusione di Italtel e Telettra, azienda Fiat del settore. L’accordo salterà per l’ostinazione della Fiat nel negare a Marisa, una donna, l’incarico di Amministratore Delegato. Un brusco arresto per il settore italiano delle telecomunicazioni che con la Telit avrebbe potuto conquistare un posto di primo piano nel panorama internazionale e un ostacolo esemplare di quello che fu e rappresentò la carriera di Marisa Bellisario. Una carriera costruita da sola, rifiutando compromessi e giochi di potere, facili accomodamenti e false soluzioni. Cresciuta e fortificata in un ambiente ricco di personaggi come Adriano Olivetti, Bruno Visentini, Carlo De Benedetti, Romano Prodi e Cesare Romiti, Marisa Bellisario dimostra come una donna, dallo sguardo angelico ma dal pugno di ferro, può essere interprete autentica di un destino vincente. La sua è la prima carriera, nel nostro Paese, nel mondo delle telecomunicazioni e dell’informatica, che lei vede come il “futuro delle nazioni”; la prima di respiro internazionale, perché è lei stessa a scrivere di “aver scoperto venti anni prima di economisti ed esperti che un’impresa deve essere internazionale”. L’ascesa di Marisa avrebbe certamente raggiunto vette impensabili per una donna se non l’avesse colpita una malattia irreversibile, che la porta via in un afoso pomeriggio del 4 agosto 1988.
Cenni biografici a cura di Adriano Vincenti.
Storia archivistica
La raccolta Marisa Bellisario è il risultato dell'aggregazione di documenti ottenuti in copia da diversi archivi storici e delle donazioni di soggetti vicini a lei, in particolar modo suo marito Lionello Cantoni.
Per quanto riguarda la prima categoria, i documenti sono stati individuati e richiesti nel 2010 dall'archivista Adriano Vincenti, il quale si è occupato della raccolta coinvolgendo gli archivi storici Telecom Italia, Olivetti ed ISEC. La richiesta ha riguardato il materiale su Marisa Bellisario conservato presso di loro. Dai primi due sono stati inviati, in copia, i documenti o prodotti da lei in quanto membro dell'azienda, nel caso della società Olivetti, o che sono stati da lei inviati, in quanto amministratore delegato Italtel, nel caso di Telecom Italia.
Per quanto riguarda invece le donazioni, il nucleo principale è formato dal materiale versato da Lionello Cantoni alla Fondazione nel 1989. Si compone di 53 volumi di rassegna stampa, curata personalmente da Marisa Bellisario, e di cimeli e premi ottenuti durante il corso della sua vita.
Altro materiale è stato poi richiesto a persone a lei vicine. In particolar modo si può far riferimento alla donazione fatta da Mariella Governo, impiegata presso l'Ufficio stampa Italtel nel periodo in cui Marisa Bellisario fu amministratore delegato. Parte di questo materiale è andato a formare la serie Donazioni diverse, mentre parte è stato usato da Vincenti per integrare la serie Commissione nazionale per la parità e le pari opportunità fra uomo e donna. Gruppo nuove tecnologie. La provenienza del restante materiale che va a comporre quest'ultima serie non è attualmente documentabile.
Oltre alla documentazione cartacea, il fondo si compone anche di materiale sonoro e audiovisivo, il quale è stato in parte raccolto dalla Fondazione e in parte donato dall'Italtel (alcune cassette e VHS indicate appositamente nell’inventario sono infatti prodotte dall’Italtel o facevano parte dell’Archivio Italtel o di archivi di personalità legate alla Società tra cui anche Marisa Bellisario). 
Il lavoro fatto per creare questa raccolta ha messo insieme documenti e materiali che ricostruiscono con accuratezza le esperienze professionali di Marisa Bellisario.
La Fondazione Marisa Bellisario, con decreto del 4 marzo 2009, ha ottenuto dalla Soprintendenza archivistica del Lazio il riconoscimento di notevole interesse storico per la documentazione conservata. Tale decreto riguarda anche il fondo Marisa Bellisario nel suo nucleo originario.
La fondazione continua peraltro la ricerca di documenti, in originale o in copia, relativi a Marisa Bellisario. 
Strumenti di ricerca
Inventario informatizzato curato da Irene Guerriero sulla base di una precedente schedatura di Adriano Vincenti.
Unità di conservazione
Unità di conservazione:
scatole
Numero / i:
1-3

Relazioni

Soggetto conservatoreFondazione Marisa Bellisario
Fondo di appartenenzaMarisa Bellisario

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Serie | 1980-1987DonazioniFondazione Bellisario
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