Industriale e politico, Andrea Ossoinack nasce a Fiume il 18 febbraio 1876 da Luigi e Anna Baccich. Il padre era uno dei maggiori industriali della città. Compiuti gli studi medi inferiori, Ossoinack frequenta l'Accademia di commercio a Pressburgo e in seguito l'Accademia di Belle Arti di Monaco. In campo politico rimane sincero difensore dell'autonomia fiumana in seno all'Impero austro-ungarico, ma in opposizione a Riccardo Zanella aderisce alla Lega autonoma. Alla fine della prima guerra mondiale è ancora deputato fiumano del Parlamento di Budapest, in virtù delle elezioni del 1915, e da quei banchi rivendica, nell'ottobre de del 1918, per Fiume il diritto all'autodeterminazione per evitare ogni arbitraria soluzione che impedisca l'unione della città alla nascente Jugoslavia (Regno dei Serbi, Croati e Sloveni). Membro del Consiglio nazionale italiano di Fiume si oppone alla nascita dello Stato libero di Fiume in virtù del Trattato di Rapallo (1920). Dopo l'annessione di Fiume al Regno d'Italia (1924) si dedica all'attività industriale e si trasferisce in Lussumbergo. Tornato a Fiume nel 1939 vi rimase fino alla fine della guerra. Dopo l'occupazione jugoslava della città sceglie la strada dell'esilio che lo porta a Venezia. Sarà molto attivo nell'ambito dell'associazionismo dell'esodo e pubblicherà il suo libro Atto d'accusa di Andrea Ossoinack. Ossoinack vive gli ultimi anni di vita a Merano dove si spegne il 9 aprile 1965.