Fondo
Metadati
- Tipologia
- Fondo
- Data
- Data:
- 1878-1917
- Consistenza
- Tipologia:
- volume/i
- Quantità:
- 7
- Tipologia:
- fascicolo/i
- Quantità:
- 15
- Tipologia:
- busta/e
- Quantità:
- 3
- Storia istituzionale/Biografia
- Leopoldo Franchetti (per la cui biografia generale rimando alla scheda del soggetto produttore) fu un appassionato assertore del colonialismo italiano inteso come occasione di lavoro e promozione sociale per i contadini poveri, specie quelli meridionali. La sua visione di una colonizzazione agraria gestita dallo Stato sotto forma di concessioni demaniali tendenti alla creazione di una piccola/media proprietà contadina (una sorta, come si è detto, di "democrazia rurale") e aliena dallo sfruttamento capitalistico e speculativo della terra coloniale presupponeva una elaborata sistemazione giuridica del regime della proprietà terriera in territori storicamente governati da sistemi fondiari completamente estranei alla tradizione europea occidentale. Questa concezione si accompagnava altresì a una impostazione fisiologicamente autoritaria e paternalistica nei confronti della popolazione indigena, ritenuta culturalmente inferiore e portatrice di diritti minori di quelli del dominatore coloniale. Le idee agrarie di Franchetti non trovarono nella classe dirigente italiana (sia civile che, soprattutto, militare) il consenso necessario ad affermarsi, anche in ragione di alcune sue ottimistiche ostinazioni tecniche sulle possibilità di successo nel rendere redditizi i notevoli investimenti iniziali in risorse tecniche e umane.
Il suo attivismo coloniale alla fine degli anni Ottanta del XIX secolo (manifestatosi negli interventi alla Camera dei deputati e sui giornali) sfociò nell'appoggio pieno alla politica crispina con il sostegno agli ordini del giorno votati alla Camera il 22 dicembre 1888. Nell'ottobre 1889, dopo l'occupazione militare di Keren e Asmara, Francesco Crispi, presidente del Consiglio e ministro degli affari esteri, incaricò Franchetti, nella veste di deputato, di compiere una missione esplorativa in Eritrea per riferirne poi al Parlamento. La missione si inquadrava nell'attività di conoscenza della realtà sociale e tribale eritrea ai fini di una piena presa di possesso coloniale da parte dell'Italia (il decreto istitutivo della colonia fu emanato il 1° gennaio 1890 proprio durante il viaggio di Franchetti). E' questo il viaggio (4 novembre 1889 - 12 gennaio 1890) documentato nei primi due volumi/diari che qui si descrivono. Il primo risultato della sua indagine fu Sulla colonizzazione agricola dell'altipiano etiopico. Memoria dell'onorevole Franchetti deputato al Parlamento italiano, Tipografia di Gabinetto del Ministero degli affari esteri, Roma, 1890. La memoria è datata "Roma, 22 febbrajo 1890".
Nella primavera 1890 il governo Crispi accelera sull'organizzazione di una struttura amministrativa civile, oltre che militare, della colonia e Franchetti viene coinvolto con il massimo grado di responsabilità, fatta eccezione per il governatore gen. Antonio Gandolfi. Con r.d. 19 giugno 1890 egli viene incaricato di una "missione speciale per la colonizzazione dell'Eritrea" che lo porta poi a dirigere l'Ufficio di colonizzazione e agricoltura impiantato a Massaua. Franchetti è anche nominato consigliere del governatore per l'agricoltura e il commercio (figura, sulla carta molto rilevante, prevista dal decreto istitutivo della colonia del gennaio 1890). Troppo per Gandolfi che cerca da subito di limitare i poteri di Franchetti alla sola materia delle concessioni, oltre alla organizzazione delle stazioni agrarie sperimentali (ne saranno istituite tre ad Asmara, Godofelassi e Gura).
Il decreto specifica i suoi poteri e nasce da subito un forte contrasto con Gandolfi che concepisce la colonia come una questione esclusivamente militare.
- Storia archivistica
- Le carte qui inventariate sono state reperite alla fine del 2018 frammiste al fondo istituzionale dell'IPOCAN durante i lavori di riordinamento e inventariazione di quel fondo. Il caso ha voluto che Cristina Saggioro, archivista all'opera su quel fondo, mi abbia informato di questo proprio mentre stavo lavorando sulle carte Franchetti conservate dall'Associazione nazionale per gli interessi del Mezzogiorno d'Italia. Gli appunti di viaggio delle missioni africane di Franchetti erano dati per dispersi dagli studiosi. Ancora nel 2019 Federica Guazzini ha scritto: "le note di campo di Franchetti in Africa sono irrintracciabili" (Leopoldo Franchetti e la questione fondiaria nell'Africa italiana: tra progetti e realizzazioni, in Leopoldo Franchetti, la nuova Destra e il modello toscano, a cura di Sandro Rogari, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2019, p. 117). La notizia dell'esistenza di queste "note" e dei minutari qui inventariati si deve a Umberto Zanotti-Bianco che nel suo Saggio storico sulla vita e attività politica di Leopoldo Franchetti, introduzione al volume di scritti franchettiani Mezzogiorno e colonie, (Firenze, La Nuova Italia, 1950) cita la prima lettera che Franchetti scrive a Crispi nel giugno 1890 appena arrivato in Eritrea per insediarsi come commissario per la colonizzazione dandone come fonte "i diari inediti africani del Franchetti" (p. LXIX). Il destino successivo di questi "diari" ci è ora noto grazie al fortunato ritrovamento. Umberto Zanotti-Bianco, senatore a vita dal settembre 1952, aveva conosciuto lo storico Raffaele Ciasca, anch'egli senatore e presidente dell'Istituto per l'Oriente, ed era venuto nella determinazione di donare all'Istituto le carte africane di Franchetti che egli conservava e che gli erano servite, tra le altre, nel 1950 per scrivere il saggio biografico sopra citato. Abbiamo evidenza di ciò da un biglietto che Zanotti-Bianco scrisse a Ciasca, biglietto non datato e su carta intestata del Senato della Repubblica, in cui dice di inviargli un gruppo di lettere appartenute a Franchetti "riguardanti la sua azione in Africa e il viaggio in Libia" perché restino unite con "i suoi appunti di viaggio" (intende diari di viaggio e minutari). La donazione avvenne evidentemente in due riprese (e possiamo ora datarla al 1956 grazie alla consultazione dei verbali delle assemblee dell'Istituto), prima i volumi e poi le lettere, essendosi forse Zanotti convinto in un secondo tempo della incoerenza della separazione. Ma egli non curò perfettamente la selezione e nella busta che consegnò finirono alcune lettere incongrue con il carattere tematico della donazione. Va sottolineato che stranamente il minutario da cui Zanotti cita la lettera di Franchetti del giugno 1890 non è tra quelli pervenuti all'IPOCAN, il primo dei quali inizia dal gennaio 1892. Per ironia della sorte, perciò, il volume dalla cui citazione è nata l'infruttuosa caccia ai diari africani di Leopoldo Franchetti non è tra quelli ritrovati.
- Modalità di acquisizione
- Donazione di Umberto Zanotti Bianco all'Istituto per l'Oriente (si veda il verbale delle assemblee del 22 aprile 1956).
- Contenuto
- Si conservano:
- quattro volumi manoscritti con gli appunti di viaggio delle missioni in Eritrea (1889-1890), Benadir (1908) e Tripolitania (1913);
- tre volumi copialettere della corrispondenza nella carica di commissario dell'Ufficio di colonizzazione e agricoltura in Eritrea (1891-1895);
- un gruppo di lettere relative all'esperienza eritrea (1890-1899);
- un gruppo di documenti, verosimilmente sfuggiti a Zanotti-Bianco poiché incoerenti con il carattere tematico della donazione: lettere (1907-1916), documenti diversi (1878, 1884, 1916) e lettere post mortem indirizzate a Gaetano Piacentini e alla famiglia (1917).
- Strumenti di ricerca
- Inventario curato da Leonardo Musci (2020).
Il lavoro è stato realizzato grazie al contributo della Direzione generale Archivi - MIBACT a valere sul bando per gli archivi di movimenti ed esponenti politici e sindacali (capitolo 3121, esercizio finanziario 2020), con il coordinamento scientifico della Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio nella persona della dott.ssa Fabiana Raffaele.
- Criteri di ordinamento
- Gli appunti di viaggio e i minutari della corrispondenza dell'Ufficio di colonizzazione e agricoltura sono stati costituiti in serie e posti in ordine cronologico. Le lettere della corrispondenza Eritrea sono state fascicolate per mittente e gli incarti posti in ordine cronologico (alternandosi con lettere uniche di singoli mittenti). Le altre lettere e minute sono in ordine cronologico.
- Struttura
- Serie 1. Appunti di viaggio delle missioni in Eritrea, Benadir e Libia
Serie 2. Ufficio di colonizzazione e agricoltura della Colonia Eritrea
sottoserie 1. Minutari della corrispondenza
sottoserie 2. Corrispondenza Eritrea
sottoserie 3. Altri documenti
Serie 3. Documenti di ambito non eritreo
Serie 4. Post mortem
- Criteri di descrizione
- Oltre a notizie di contesto storico sulle missioni (con relativa bibliografia essenziale), degli appunti di viaggio si fornisce la ricostruzione della successione cronologica dal momento che essa non coincide strettamente con la progressione numerica delle pagine. Dei copialettere si fornisce la rubrica dei corrispondenti con il rimando alle pagine delle relative lettere (un rimando per ogni lettera). Delle lettere si fornisce mittente/destinatario, data topica, data cronica e contenuto.
- Consultabilità
- Libera ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio.
- Fonti collegate
- Fondo Eritrea presso l'Archivio storico del Ministero degli affari esteri (qui l'inventario: https://www.esteri.it/mae/servizi/archiviostorico/eritrea.pdf).
Carte di Leopoldo Franchetti conservate dall'Associazione nazionale per gli interessi del Mezzogiorno d'Italia (qui l'inventario: http://www.animi.it/pdf/InventarioLF2019.pdf).
- Bibliografia
- Sul pensiero e l'opera di Franchetti in materia di colonizzazione agricola (con particolare riferimento all'Eritrea, teatro dell'unica iniziativa di sperimentazione pratica delle sue idee) si vedano i suoi scritti raccolti da Umberto Zanotti-Bianco in Mezzogiorno e colonie, Firenze, La Nuova Italia, 1950 (il saggio introduttivo di Zanotti-Bianco, Saggio storico sulla vita e attività politica di Leopoldo Franchetti, pp. VII-C, tratta della questione coloniale alle pp. LIX-LXXXII). Della vasta storiografia segnalo: C. Della Valle, Leopoldo Franchetti e la colonizzazione dell'Eritrea (con lettere inedite), in "Rassegna italiana politica, letteraria e artistica», vol. XXXVII, fasc. CXCIV, luglio 1934, pp. 643-648; R. Rainero, I primi tentativi di colonizzazione agricola e di popolamento dell'Eritrea (1890-1895), Milano, Marzorati, 1960; A. Del Boca, Gli italiani in Africa orientale. 1. Dall'Unità alla marcia su Roma, Laterza, Roma-Bari, 1976, passim; S.C. Bruner, Leopoldo Franchetti and Italian Settlement in Eritrea: Emigration, Welfare Colonialism and the Southern Question, in«European History Quarterly», 39(1), January 2009, pp. 71-94; F. Guazzini, Leopoldo Franchetti e la questione fondiaria, in Leopoldo Franchetti, la nuova Destra e il modello toscano, a cura di Sandro Rogari, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2019, pp. 117-141, che tratta delle tre esperienze (Eritrea, Benadir e Libia) documentate in questo fondo.
Per uno sguardo d'insieme della politica coloniale tra fine Ottocento e prima guerra mondiale (che discute anche le posizioni di Franchetti) si veda A. Aquarone, Dopo Adua: politica e amministrazione coloniale, a cura e con un saggio introduttivo di L. de Courten, Ministero per i beni culturali e ambientali, Roma, 1989 (Pubblicazioni degli Archivi di Stato, Saggi, 14).
Relazioni
Soggetto produttoreFranchetti, Leopoldo
Soggetto conservatoreIstituto per l'Oriente Carlo Alfonso Nallino
Fondo di appartenenzaLeopoldo Franchetti
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