Metadati
- Tipologia
- Fondo
- Data
- Data:
- 1917 - 1946
- Collocazione
- Archivio Generale Scatola 1
- Consistenza
- Tipologia:
- carta/e
- Quantità:
- 500
- Storia istituzionale/Biografia
Angelo Adam nacque a Fiume il 29 aprile 1900 da una famiglia operaia. A causa della prematura morte del padre e alle difficili condizioni economiche familiari, Adam fu costretto a interrompere gli studi e a lavorare in una bottega come meccanico. A diciassette anni trovò lavoro presso la R.O.M.S.A., dove continuò a seguire le vicende politiche della sua città e a partecipare, saltuariamente, a manifestazioni contro la polizia ungherese. Durante il primo conflitto mondiale, si trasferì a Pola con il proposito d’imbarcarsi per l’Italia e arruolarsi come volontario nel Regio Esercito. Per ordine delle autorità austriache, però, la popolazione di Pola venne evacuata e concentrata a Wagna e fu così che anche Adam venne internato come civile. Ritornato a Fiume nel 1918, Adam si arruolò nella Guardia Civica e nel 1919 partecipò all’Impresa dannunziana dove strinse amicizia con il mazziniano Ercole Miani e il cap. Priolo di estrazione socialista. Si avvicinò politicamente ad Alceste De Ambris e cominciò a pubblicare su «La Conquista» i suoi primi articoli contro il nuovo regime. La sua attività da antifascista lo costrinse, dopo la promulgazione delle “Leggi fascistissime”, ad abbandonare Fiume. Adam tentò dapprima di stabilirsi in Francia (fu fermato a Ventimiglia) e solo nel 1927 riuscì ad espatriare a Sussak, città confinante con Fiume, dove divenne fiduciario della Concentrazione Antifascista di Parigi. Nella città jugoslava Adam, tenuto sempre sotto controllo dalle autorità italiane, si dedicò a diffondere materiale antifascista, a mantenere i collegamenti fra i vari gruppi presenti in Jugoslavia, Svizzera, Austria e Francia, nonché ad aiutare i fuoriusciti italiani. Alla fine del 1932, Adam è costretto ad abbandonare Susak, a causa della perdita del lavoro e a riparare prima a Zagabria, e poi a Belgrado e in altre città jugoslave finché si stabilì a Parigi insieme alla sua famiglia (1934). Nella capitale francese, Adam, senza un lavoro stabile, riuscì ad ottenere solo permessi provvisori e fu costretto a rifugiarsi nuovamente in Jugoslavia. Qui le difficili condizioni economiche e la lontananza della famiglia (tornata a Fiume nel frattempo) lo costrinsero a chiedere la grazia a Mussolini. Il Duce firmò la grazia e Adam poté tornare a Fiume nel 1940. Sebbene non svolgesse più alcuna attività politica, fu internato a Ventotene nel 1941. Caduto il fascismo e revocato il provvedimento d’internamento, Adam fece ritorno a Fiume e si unì ai partigiani nella lotta ai nazifascisti. Arrestato da questi ultimi fu deportato nel lager di Dachau come prigioniero politico, ma riuscì a tornare al termine della guerra a Fiume, occupata nel frattempo dall’esercito di liberazione jugoslavo. Riprese l’attività politica, rendendosi però scomodo al nuovo regime comunista di Tito. Arrestato il 4 ottobre 1945 dalla polizia segreta jugoslava, Angelo Adam, la moglie Ernesta Stefancich e la figlia Zulema Maria furono infoibati.
- Contenuto
- Libretti di lavoro (Ministero delle Corporazioni) di Caterina Stefancich Adam (moglie) e di Angelo Adam in cui si nominano il Silurificio Whitehead (15/03/1944) e la Raffineria ROMSA (23/02/1917);
certificato di nascita di Angelo Adam rilasciato dal Comune di Fiume (05/06/1940);
permesso rilasciato dalla Legione territoriale dei Carabinieri Reali di Trieste. Gruppo di Fiume (Fiume, 5/4/1941);
certificati di lavoro della Société nationale des constructions aéronautiques du Sud-Est (Clichy, 23/6/1938);
certificato di nascita e battesimo di Caterina Ernesta Stefancich (Fiume, 14/9/1939)
certificato di cittadinanza di Caterina Ernesta Stefancich (Fiume, 15/9/1939)
ritaglio di giornale «L'Emancipazione», 22.4.1946 in cui Mario Bonivento ricorda la detenzione di Adam nel campo di Dachau e le torture subite da Adam, tornato a Fiume nel luglio 1945 viene fatto prigioniero dalla polizia segreta jugoslava (Ozna) e poi infoibato insieme alla moglie e alla figlia Zulema entro la fine dello stesso 1945.
Rapporti di polizia Ovra (fotocopie dall'Archivio Centrale di Stato- Casellario Politico).
- Descrizione estrinseca
- certificati, libretti di lavoro; ritaglio di giornale; permesso
- Stato di conservazione
- Stato di conservazione:
- ottimo
- Unità di conservazione
- Unità di conservazione:
- scatola
- Note
Vittime di Nazionalità Italiana a Fiume e dintorni
Paolo Castelli, Rivista Fiume.