Ricordi, fotografie, appunti e altro: Dinale ebbe una vita densissima di esperienze e gli affetti familiari furono pure grande parte dell'esistenza; nello scorrere delle vicende raccolse molti ricordi. La tragedia della scomparsa della figlia Leuzira lo portò alla fede, seguendo il suo esempio.
Le numerose conoscenze di Dinale riconobbero in lui una figura di rilievo in grado di dispensare aiuti e appoggi e di raggiungere personaggi in alto loco per soddisfare proprie ambizioni o necessità.

La documentazione che è stata riunita nella presente serie proviene in parte da un secondo versamento, operato dal nipote Carlo, di documentazione esclusivamente in copia fotostatica. I fascicoli originali sono pochi e in essi talvolta le carte erano chiaramente radunate senza criterio, conseguenza di una consultazione familiare affettuosa ma poco accorta nel rispetto scientifico dell'archivio. Si è proceduto quindi alla creazione di unità archivistiche con documenti tratti da fascicoli vari, di rado di costituzione originaria.

La documentazione conservata consente di seguire le vicende anche familiari di Ottavio Dinale. Testimonia inoltre il credito di cui godeva - a ragione, è il caso di dire - presso persone d'ogni tipo ed estrazione a proposito di possibilità di intervenire in problemi, casi e questioni, per dirimere i quali egli stesso disponeva contatti o risolveva faccende, private o pubbliche. La corrispondenza presente nella serie lo documenta. In essa si trovano anche carte personali di lavoro. Documenti familiari e ricordi completano la serie. Tra essi è stato rinvenuto il volume di padre Vincenzo Ceresi, Leuzira. Sacrificio e apostolato, Libreria editrice Coletti, Roma [1943], 4a ed., sulla figlia di Dinale morta prematuramente in odore di santità, catalogato e presente in sbn.
Si segnala la presenza di una fotografia di Dinale risalente al 1910.