Tripodi raccolse molto materiale di documentazione d’ogni tipo, ritagli di giornale, opuscoli, periodici, copie fotostatiche di pubblicazioni, necessario alla sua attività sia giornalistica e saggistica sia più strettamente politica. Si tratta di documentazione assai interessante, perché poco nota e non di rado di data vetusta. Dalle materie dei documenti si evince il perno dei suoi interessi intellettuali, concentrato per lo più sul fascismo, ma anche sulla sua terra d’origine, la Calabria.
 

La serie è dotata di due sottoserie. La prima riunisce numerosi ritagli di giornale e periodici a partire dal 1942: molti di essi sono periodici rari, degli anni del dopoguerra con la trattazione di argomenti di stringente attualità. Nell'altra sottoserie sono compresi fascicoli nominativi che contengono, oltre a corrispondenza, articoli vari, sia di Tripodi, sia di terzi, della persona, o a lei relativi, cui il fascicolo è intitolato. Di solito si tratta di incartamenti dove Tripodi inseriva per lo più documentazione scottante in merito ai trascorsi fascisti dei personaggi considerati, quali per esempio i risultati di sue ricerche storico-documentario-bibliografiche. Di costoro infatti egli rintracciava scritti e discorsi compromettenti e caduti nell’oblio, per riesumarli e riportarli in auge all’attenzione dei lettori. Di solito alla pubblicazione delle fatiche tripodiane seguivano rimostranze degli interessati, più o meno giustificatorie e/o animose. Uno dei frutti più noti di simile attività di ricerca è Italia fascista in piedi!, diffuso pamphlet che ebbe numerose edizioni, almeno sei, le prime per la cura della casa editrice Il Borghese, più una, postuma, curata da Bruno Gatta per la casa editrice Settimo sigillo nel 2006.