La Sessione ha affrontato separatamente (pur emanando in sede di sentenza una unica decisione) la situazione del popolo filippino e del popolo bangsa-moro che vive nelle isole filippine del sud. Come rappresentanti della parte lesa si sono presentati esponenti del Fronte democratico nazionale, del Nuovo esercito del popolo e del Fronte nazionale di liberazione moro. Questi hanno sporto querela contro il governo di Ferdinand Marcos nelle Filippine, gli Stati uniti d'America, il Fondo monetario internazionale, la Banca mondiale, la Banca per lo sviluppo dell'Asia e alcune società multinazionali. Le motivazioni sottostanti le denuncie erano: la situazione di miseria economica in cui è relegata la popolazione, dovuta in particolare al forte legame di dipendenza e sfruttamento con gli Usa e alle politiche economiche pilotate dalle istituzioni economiche internazionali; lo stato permanente di legge marziale retto da Marcos; la feroce guerra portata avanti contro il popolo bangsa-moro che ha provocato eccidi di massa e decine di migliaia di profughi. La sentenza del tribunale ha espresso una forte condanna del regime di Marcos e dell'appoggio statunitense a questo governo. Ha riconosciuto inoltre il diritto del popolo bangsa-moro all'autodeterminazione e invitato la comunità internazionale e l'opinione pubblica a sostenere questa lotta, unitamente a quella del popolo filippino contro il proprio governo.