Il Consiglio generale era l'organo legislativo dell'Associazione; esso approvava o modificava lo Statuto e le Norme direttive dell'Associazione, nominava o confermava la Capo guida e i membri del Commissariato centrale, deliberava sulla costituzione di commissioni di studio e di squadriglie di specialità, secondo le necessità dell'Associazione, istituiva le Regioni su proposta del Commissariato centrale, approvava la relazione annuale dell'operato del Commissariato centrale e il bilancio consuntivo, formulava in linea di massima il programma associativo annuale, nominava i membri d'onore, deliberava sull'eventuale scioglimento dell'Associazione e la destinazione dei beni della stessa. Esso era costituito dalla Capo guida, dalle commissarie centrali, dalle commissarie regionali con voto deliberativo e dalle delegate al Consiglio, con voto consultivo su specifici temi e deliberativo su altri. Vi partecipavano di diritto l'Assistente ecclesiastico centrale, i vice assistenti ecclesiastici centrali e gli assistenti ecclesiastici regionali, senza diritto di voto. Il Consiglio generale era convocato almeno una volta l'anno dalla Capo guida. Per la discussione di argomenti di particolare gravità e urgenza, la convocazione straordinaria poteva essere richiesta su proposta di almeno la metà delle componenti.