Le fotografie conservate nel subfondo, a differenza di quanto accaduto per l'Asci, non sono riconducibili ad una vera e propria Fototeca associativa; probabilmente le fotografie erano fatte e conservate dalla singola capo e non era uso della Segreteria nazionale Agi collezionarle, conservarle e raccoglierle. Una parte cospicua dei documenti iconografici e degli album conservati nel subfondo provengono infatti da lasciti di singole guide dell'Associazione. Questo tuttavia non ne ha impedito l'utilizzo come corredo iconografico alla stampa associativa, anche se le riviste Agi erano tutte corredate di grafica e disegni.

Il subfondo Agi conserva le fotografie che documentano, in maniera parziale e non articolata, la storia dell'Associazione guide italiane a partire dalla fondazione (dicembre 1943) fino alla fusione con l'Associazione scautistica cattolica italiana e la conseguente costituzione dell'Agesci nel 1974. Mancando l'Agi di una vera e propria Fototeca e provenendo le immagini da lasciti di singole capo e commissarie che le avevano scattate a titolo personale, il subfondo si caratterizza per la soggettività delle immagini conservate, legata alle sole occasione cui la singola fotografa ha partecipato. Attualmente esso comprende un totale di circa 1318 fotografie, fra singoli documenti iconografici ed album.
I documenti iconografici sono costituiti soprattutto da positivi di fotografie (bianco e nero/ gelatina ai sali d'argento).
Nel subfondo si conservano le fotografie delle capo e delle bambine e ragazze (suddivise per branche: Coccinelle, Guide, Scolte) riprese durante le loro principali attività (cerimonie, servizio, gioco, espressione); si spazia dai congressi ai raduni, all'attività del Commissariato centrale, alle uscite, campi e routes, dai principali avvenimenti internazionali, dagli appuntamenti di formazione delle capo, a cerimonie ed incontri ufficiali, alla partecipazione a momenti di vita religiosa, ad aspetti specifici dell'esperienza del guidismo Agi come lo scautismo Malgré Tout.

Le fotografie conservate nel subfondo Agi, a differenza di quanto accaduto per parte del materiale del subfondo Asci, non erano state fatte oggetto di un primo e parziale intervento di riordino (2006). Durante l'iniziale ricognizione dei documenti iconografici è stato individuato, e di conseguenza spostato, materiale post 1974 (ascrivibile quindi all'Agesci) o ascrivibile al subfondo Asci. Il lavoro vero e proprio di schedatura e inventariazione dei documenti iconografici è stato preceduto dall'accorpamento delle fotografie riconducibili ad un medesimo evento o situazione, tramite l'esame del singolo documento (contenuto dell'immagine, iscrizioni sul verso e sul recto, timbri, caratteristiche tecniche, soprattutto tipologia e dimensioni). Nel corso del lavoro, inoltre, a corredo del riordino e della inventariazione, si è proceduto alla scansione di tutti i singoli pezzi del subfondo ed alla associazione scheda archivistica-immagine.
La struttura finale è stata articolata in serie, sottoserie, sottosottoserie, unità archivistiche e schede iconografiche, ordinate cronologicamente, ad eccezione della sottoserie contenente i ritratti delle capo, per le quali si è seguito un ordine alfabetico. La numerazione, progressiva, inizia da 1 per ciascuna partizione. Su ciascuna fotografia è stata poi incollata una etichetta che riporta i dati identificativi del singolo documento icononografico (una stringa alfa numerica con indicazione del fondo, subfondo, sezione, serie, sottoserie, sottosottoserie, numero dell'unità archivistica di riferimento, ove presente, o numero di corda). Nel caso di unità archivistiche o gruppi di fotografie, l'ultimo numero della stringa sta ad indicare la posizione della singola fotografia all'interno dell'insieme.
Le fotografie sono state poi inserite in appositi contenitori (fascicoli, buste da lettera) e racchiuse in fascicoli e faldoni, secondo il nuovo riordinamento. Tutti i contenitori riportano, a loro volta, i dati identificativi dei documenti iconografici.
Si è cercato, per quanto possibile, di identificare e datare il maggior numero di fotografie, facendo ricorso sistematicamente alle riviste dell'Associazione o interpellando capo ed ex capo, coinvolte a vari livelli nella vita dell'Agi.