"6 lettres di Vera Gotz, 26 mars - 12 avril 1903, à Michel Gotz, Carcere di S. Efremo-Naples. Toutes avec la via cellulaire"
Fascicolo
Metadati
- Tipologia
- Fascicolo
- Data
- Data:
- 23/03/1903-12/04/1903
- Collocazione
- Scatola Gotz, ripiano B
- Consistenza
- Tipologia:
- documento/i
- Quantità:
- 6
- Contenuto
- Lettere di Vera Gotz al marito, spedite tramite cellulare (mezzo di trasporto penitenziario); si segnala che Vera Gotz e non scrive con regolarità su ogni facciata dei bifolii, probabilmente perché queste sue lettere avevano più destinatari: erano indirizzate agli avvocati perché le inoltrassero a Mikhail dunque gli spazi vuoti erano probabilmente riservati alle note di questi ultimi.
doc. 18. Lettera di Vera a M. Gotz, 26.3.1903; con aggiunta manoscritta di Enrico Ferri, 31.3.1903.
Traduzione del testo: "Mio caro Michele, cosa significa il tuo silenzio? Non sono affatto tranquilla riguardo l'esito del tuo caso ma vorrei essere al corrente di tutte le peripezie. Sono felicissima che il cittadino Enrico Ferri abbia acconsentito a occuparsi di questo affare. Tuo padre si è calmato un po', tua madre non sa nulla, le ho detto che il marito di mia sorella Tania si è ammalato ed è per questo che siamo partiti. In realtà Tania e Nicolas ci hanno scritto, sono già arrivati a casa nostra e stanno bene. Abbiamo ricevuto anche una lettera commovente da nostra nonna, le ho già scritto e le ho inviato un telegramma tramite l'intermediario, al Procuratore di giustizia di Napoli. Il nostro amico Rubanovich è già a Roma, spero che tu l'abbia già visto quando avrai ricevuto questa lettera. Attendo con grande impazienza la tua lettera. Sto bene e anche i nostri amici. Ci rivedremo presto, speriamo. Ti abbraccio con tutto il mio cuore. Attendo con impazienza la tua lettera. Vera Gotz.
[In calce] Roma, 31 marzo 1903
Compagno, ecco una lettera che mi è arrivata per voi. So che voi avete ricevuto la mia lettera. State tranquillo e credetemi. Cordialmente vostro, Enrico Ferri".
doc. 19. Lettera di Vera a M. Gotz, 28.3.[1903], [Carouge].
Traduzione del testo: "Mio caro e amatissimo Michele,
ieri ho ricevuto la tua piccola lettera del 23 marzo. Spero ti sia già arrivata la mia lettera e il mio telegramma che ho inviato all'indirizzo del Procuratore di giustizia a Napoli. Ho inviato anche una lettera a Roma per te perché non so dove ti trovi. Questo mi stupisce molto, che questo strano e ironico fatto possa durare così tanto. Io non riesco a capire come si possa arrestare un uomo che è venuto legalmente in un paese qualsiasi. Spero che le tue prove e le tue disavventure finiscano presto. Come va mio caro? Hai tanti libri e giornali da leggere? Tuo padre si è un po' calmato e tua madre non sa nulla. Le ho detto che abbiamo ricevuto un dispaccio e che il marito di nostra sorella Tania sta male e per ciò siamo partiti, in realtà ci hanno scritto che stanno bene così come Shasha, sono già da loro. Ti sono state fissate udienze con i tuoi avvocati? [Ilia Adolf] è adesso a Roma e spero che verrà da te. Non sto affatto bene, così come tutti i nostri amici e parenti. Speriamo di vederti al più presto, ti abbraccio con tutto il mio cuore.
Scrivimi al più presto possibile come procede la faccenda e quando finirà tu sarai libero. Attendo di avere notizia della tua liberazione. La tua donna devota, Vera Gotz".
doc. 20. Lettera di Vera a M. Gotz, 4.4.1903, Ginevra.
Traduzione del testo: "Mio caro Michele, il 2 aprile ho ricevuto la lettera tanto attesa del 30 marzo. La tua lettera mi ha dato molta gioia, soprattutto sapere che tu sei tranquillo e stai bene, il resto non mi preoccupa. Dimmi se ti manca qualcosa. Credo che tu non abbia nulla, né libri, né biancheria; hai denaro a sufficienza? Mi sembra che tu non abbia ricevuto le mie lettere. L'ultima volta ne ho inviata una al carcere di S. Efremo a Napoli, l'hai ricevuta? Non avrei mai immaginato che questa storia strana e triste potesse durare così tanto tempo; è già la terza settimana e ancora non è finita! Ma occorre aver pazienza, sono sicura che avrà un esito positivo. Sto bene come anche tua sorella e i tuoi fratelli. I tuoi genitori lasceranno Berlino. Tuo padre è un po' più tranquillo e la mamma non ha saputo niente fino ad ora. È stato molto difficile per tuo padre lasciarti a Napoli ma non avrebbe potuto lasciare da sola tua mamma. Mathieu ha avuto la notizia e ha telegrafato a papà. [...] Abracha ci lascerà a breve, è tranquillo ed è partito per accompagnare i tuoi. Ti attendiamo tutti con impazienza.
Ti abbraccio molto mio caro. Tua Vera".
doc. 21. Lettera di Vera a M. Gotz, 7.4.1903, Carouge.
Traduzione del testo: "Caro e bene amato, ieri ho ricevuto la tua lettera del 3 aprile. Sono molto contenta che le mie lettere ti distraggano un po'. Mi immagino come possano essere lunghe le giornate nella tua cella. Spero che il tuo isolamento finisca presto e che ci raggiungerai presto. Come passa lento il tempo! Ho ricevuto una lettera da tuo fratello Abracha, dopo aver incontrato i tuoi. Attendo con impazienza il nostro Boris che non è ancora arrivato, è con sua sorella, ma ha promesso di venire tra qualche tempo. Ho scritto qualche volta ai nostri pareti per rassicurarli. Perché non hai comprato un dizionario italiano-francese per studiare l'italiano? Il tempo passerebbe più velocemente. Il tuo caso secondo me si sta risolvendo. La nostra piccola Rachie sta molto bene, conduce una vita tranquilla, ma si annoia, come del resto tutti noi. È un peccato non aver ricevuto denaro. Tuo padre non mi ha inviato la delega di cui mi hai parlato, se ne sarà dimenticato. Non capisco perché non hai ancora avuto il colloquio con il tuo avvocato e spero tu l'abbia già fatto.
8 aprile. Non posso completare questa lettera perché sono occupata, ho ricevuto un telegramma del nostro amico e sono molto contenta che tu abbia già incontrato il tuo importante avvocato. Spero che tu sia al corrente della tua strana situazione ma io sono molto afflitta che tu debba passare la Pasqua in prigione.
Ti abbraccio mio caro e ben amato, attendo con impazienza tue notizie. Ti salutiamo tutti calorosamente. Tutti tuoi per sempre. Tua Vera Gotz".
doc. 22. Lettera di Vera a M. Gotz, 10.4.1903, [Carouge].
Traduzione del testo: "Mio caro e molto amato Michel!
Ho ricevuto la tua lettera del 6 aprile. Mi stupisce che non hai ricevuto la mia lettera. Adesso spero che tu le abbia già ricevute. Se io sapessi che tu puoi ricevere tutte le lettere che vuoi scriverei ogni giorno, anche se sono molto occupata: tutto il giorno scrivo a tutti i nostri parenti che mi domandano tutti della tua situazione. L'affare sta per concludersi, ancora qualche giorno (ma che lunga questa attesa!) e tu sarai finalmente assieme a me, assieme alla tua famiglia. Com'ero felice ieri dopo aver ricevuto la lettera di Ferri. Mi scriveva che ha parlato con te e che tu stai molto bene e che tutto va bene.
Il nostro amico Rubanovich mi scrive spesso sì; lui è molto molto utile per il tuo caso. Quanto ai suoi lavori, ha ricevuto delle ferie fino alla fine di Pasqua, vale a dire, lo spero, fino alla fine di tutta questa faccenda. Così tu lo vedrai senza dubbio prima di lasciare l'Italia, (ti sembrerà) certamente rigido a prima vista, ma si mostrerà nobile, giusto e conforme alle sue tradizioni liberatrici. Mia sorella con la sua famiglia sono sempre da me e io sono molto contenta, perché se restassi da sola sarebbe molto noioso. Da noi va tutto bene. Ho ricevuto una lettera di mio suocero Simeon, ha saputo della triste notizia, ma mia madre e le mie sorelle non ne sono al corrente. E ' molto afflitto. Non ci sono altre notizie, mia caro, tranquillo. Io sto bene e resto in tua attesa sempre con impazienza. Ti abbraccio forte, con tutto il mio cuore, e così tutti i nostri parenti.
A presto per sempre, Mio amato la tua Vera Gotz.
P.S. domani o dopo domani ti scriverò di nuovo."
doc. 23. Lettera di Vera a M. Gotz, 12.4.[1903], [Carouge].
Traduzione del testo: "Mio caro amico, mio amato Michel, il 10 aprile ti ho inviato una lettera, hai ricevuto le lettere del 7 e del 10 aprile? Ad oggi, io non ho ricevuto nessuna lettera da parte tua, questo significa che hai scritto al nostro amico Rubanovich invece che a me. Hai fatto bene, perché lui aspetta una tua lettera.
Non avrei mai pensato che potessimo essere separati nei Paesi liberi. Pensavo che solo in Russia potesse accadere. Questa separazione è ancora più triste perché del tutto inattesa. Ma spero, sono sicura, che finirà presto, ancora qualche giorno e saremo già insieme, mio caro. Come ti aspetto!
Spero che mi resti ancora una sola lettera da scriverti, perché spero che poi tu partirai con me. Io sto bene, come tutti i nostri parenti. Va tutto bene da noi e dai nostri parenti, ma sono tutti dispiaciuti per la tua assenza e sperano di vederti presto.
Arrivederci mio caro, mio amato. Ti aspetto, ti aspetto con impazienza che cresce sempre più con l'avvicinarsi del giorno del tuo ritorno da me. Ti abbraccio forte, forte, con tutto il mio cuore, e così tutti i nostri parenti e amici. Tua per sempre, Vera Gotz".
doc. 24. Busta indirizzata a M. Gotz, spedita da Vera Gotz, 28.3.1903.
- Descrizione estrinseca
- Lettere manoscritte; le carte, di formato metà di A4, presentano tutte la quadrettatura e un castoro filigranato; manoscritte con inchiostro stilografico nero; le carte presentano tratti a grafite blu, una busta con timbri etichette e tratti a grafite. Ricorrono spesso, tracciati a pastello azzurro, un tratto di spunta a V, probabile abbreviazione per Visto, con dei tratti che potrebbero essere le iniziali di una firma. Prima del restauro presentavano strappi, rotture e lacune.
- Numerazione
- Numero:
- 6
- Note
- Si segnala le informazioni contenute nella scheda, comprese le traduzioni dei testi della corrispondenza, sono tratte dalla Tesi di laurea in Restauro di Cecilia Peretti, Restauro e conservazione dell'Archivio Gotz- Fondazione Basso. Ricostruzione biografica del socialista rivoluzionario russo e studi di fattibilità di nuove tecniche di pulitura (gel alginato).
Relazioni
Soggetto produttoreBasso, Lelio
Fondo di appartenenzaMikhaïl Rafailovitch Gotz
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