Lazio'900
"Copie integrale du plaidoyer d. Enrico Ferri devant la Cour d'Appel de Naples, pour la defense de Michel Gotz"
Fascicolo

Metadati

Tipologia
Fascicolo
Data
Data:
[04/1903]
Collocazione
Scatola Gotz, ripiano N
Consistenza
Tipologia:
documento/i
Quantità:
1
Contenuto
Copia integrale dell'arringa di Enrico Ferri davanti alla Corte d'Appello di Napoli, per la difesa di Gotz "Ecc.ma Sezione d'Accusa della R. Corte d'Appello in Napoli. Sulla domanda di estradizione del cittadino russo Michele Gotz".
In seguito alla consegna della domanda di estradizione, il 3 aprile 1903, da parte dell'ambasciatore russo Nelidow al ministero degli Esteri italiano, vi furono i colloqui tra Gotz e Ferri.
L'avvocato dunque si occupò rapidamente di redigere l'arringa in difesa del suo assistito. Nel documento, destinato alla Sezione d'Accusa della Regia Corte d'Appello di Napoli, egli descrisse i fatti più recenti, proseguì esaminando punto per punto gli allegati alla domanda di estradizione per condannare Gotz, confutandoli uno ad uno e dilungandosi nell'argomentazione raccontando non solo i trascorsi turbolenti di Gotz, ma descrivendo anche la situazione politica passata e più recente della Russia.
La domanda di estradizione per M. Gotz consisteva in un'ordinanza d'accusa di complicità nell'assassinio del ministro dell’interno Dmitri Sergueïevitch Sipiaguine e di collaborazione al complotto contro Pleve.
Tra i documenti di corredo alla domanda, Ferri descrive:
- Il verbale di quanto dichiarato da un luogotenente-colonnello della gendarmeria di S. Pietroburgo, ovvero la descrizione del proclama manoscritto, destinato a tale J. Ardoin, con indirizzo Paris, 86, rue de Clery, datato 5 aprile 1902.
Nel proclama si trovano il racconto dell'uccisione di Sipiaguine, cenni biografici di Balmashev, note bibliche e le ragioni politiche per l'uccisione del Ministro, con la descrizione delle feroci persecuzioni compiute contro cittadini, studenti, operai e contadini russi.
Secondo Ferri, non essendovi traccia di alcuna nota epistolare, diretta ad Ardoin o a Gotz, tali documenti potrebbero essere un falso redatto a tavolino, poiché tendenzialmente quando si inviano dei documenti è naturale accompagnarli con delle righe di saluto o anche solo di presentazione del contenuto.
- La richiesta di Gotz, al governo russo di dilazione al passaporto, datata Cannes 21 dicembre 1900, usata come riferimento calligrafico.
- La copia incompleta di una lettera, datata 25 novembre 1902, sequestrata a San Pietroburgo, che comincia con "Cara amica, (...) mando una cartolina..." con una firma illeggibile (forse W. Show). Per le pagine a seguire si dice di aver fatto rinvenire dei caratteri scritti con inchiostro chimico  in cui si citano Pleve, gli arresti di Saratov e Katchoura.
- Una perizia calligrafica, redatta da un incisore governativo e da un professore di una Scuola di Commercio, che associa lo scrivente della richiesta del passaporto a quello della lettera "Cara amica.".
- Un documento  col quale il Ministro dell'Interno vorrebbe dimostrare che Gotz fosse il vero destinatario della posta inviata all'indirizzo rue de Clery 86 destinata a J. Ardoin.
Di fronte a tali documenti Ferri evidenzia immediatamente la sproporzione tra la gravità dell'imputazione fatta a Gotz e la debolezza delle prove fornite.
Descrizione estrinseca
Dattiloscritto, cc. 37; carte molto leggere che presentano caratteri impressi a macchina tramite carta copiativa , elemento che si evince dalle tracce inchiostro azzurro diffuso su tutta la superficie; prima del restauro le carte erano tenute insieme da due fermagli metallici. Il supporto cartaceo di cui è costituito è molto fragile e riportava diversi danni, quali strappi lacune e fragilità diffusa.
Numerazione
Numero:
11
Note
Il proclama citato nell'arringa, sequestrato il 5 aprile 1902 sarebbe quasi identico a quello diffuso all'indomani della morte di Sipiaguine, 3 aprile 1902, firmato Organizzazione di lotta; a questi socialisti rivoluzionari terroristi nel verbale vengono attribuiti altri attentati e complotti ed essi avrebbero importanti legami con i socialisti russi residenti all'estero, tra i quali Gotz. A queste accuse Gotz rispose che tale organizzazione si era costituita un anno prima, quando lui si trovava già all'estero quindi non gli sarebbe stato possibile parteciparvi, inoltre negò con forza di aver mai usato recapiti diversi da quello a suo nome  e di aver mai avuto contatti col Sig. Ardoin. La Prefettura di Polizia di Parigi e l'amministratore dell'abitazione dei coniugi Gotz, che Ferri si premurò di contattare, confermarono tali dichiarazioni inviando degli attestati che l'avvocato allegò alla sua arringa . Si tolse così qualsiasi efficacia probatoria all'ordinanza d'accusa in riferimento al proclama  e al presunto recapito "clandestino".
Ferri non aveva dubbi che, se fosse stata accordata l'estradizione, Gotz sarebbe stato nuovamente posto dinanzi al tribunale militare quindi condannato alla pena di morte o ai lavori forzati in Siberia, quando, a suo avviso, la stessa domanda di estradizione, attenendosi innanzitutto al Trattato con la Russia (1871) , non possedeva nemmeno le condizioni per l'ammissibilità giuridica.
Dunque la difesa redatta dell'onorevole si basò sostanzialmente, come riportarono poi vari giornali, sulla dimostrazione dell'inattendibilità delle prove fornite e nell'invalidità della domanda di estradizione in quanto riferita ad un delitto di carattere politico, materia esclusa dalle motivazioni per l'estradizione in Italia sia dal Art. 9 del Codice Penale che dall' Art 4 del Trattato di estradizione fra Italia e Russia del maggio del 1871.
La descrizione del documento è tratta dalla Tesi di laurea in Restauro di Cecilia Peretti, Restauro e conservazione dell'Archivio Gotz- Fondazione Basso. Ricostruzione biografica del socialista rivoluzionario russo e studi di fattibilità di nuove tecniche di pulitura (gel alginato).
Restauri
Data dell'intervento:
2017
Operatore:
Peretti, Cecilia

Relazioni

Soggetto produttoreBasso, Lelio
Fondo di appartenenzaMikhaïl Rafailovitch Gotz
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