N. E. Vilonov a A. A. Bogdanov
Corrispondenza
Metadati
- Tipologia
- Lettera
- Data
- Data:
- 31/05/1909
- Data topica
- Data topica:
- Capri
- Deduzione:
- sì
- Consistenza
- Tipologia:
- carta/e
- Quantità:
- 3
- Tipologia:
- pagina/e
- Quantità:
- 3
- Contenuto
- Caro compagno, questo articolo l'ho scritto per la "Pravda". Nell'assemblea del comitato della scuola abbiamo deciso di chiedere alla redazione di pubblicarlo a nome del comitato. Si allega anche il programma. Dopo averlo letto, inoltratelo alla redazione. Dagli Urali ho ricevuto una lettera, dove si dice di spedire loro le informazioni necessarie sulla scuola e si dichiara
che in autunno arriverà un gruppo di circa 30 operai; pare che il denaro per il viaggio e il soggiorno ce l'abbiano loro. Di questo gruppo, nella lettera, si fanno i nomi anche di compagni a me noti e se anche gli altri saranno così, il valore di questo gruppo sarà molto alto. Sto lavorando un po'. Qualche giorno fa si è creato un piccolo malinteso, dopo il quale ho dovuto liquidare le questioni personali con M[arija] F[edorovna] e A[leksej] M[aksimovic]. In questo ambito si è fatto il silenzio, ma le cose procedono come prima. Vi scriverà probabilmente M[arija] F[edorovna]. Anche se io non lo vorrei. La mia condizione non è delle migliori, ma fino all'inizio della scuola in qualche modo tirerò avanti, e ci manca proprio poco. Se non Ve lo comunicano, non state a chiedere nulla. In ogni caso questo non si metterà di traverso rispetto alla causa.
Con un saluto da compagno vi stringo la mano, Vostro M[ichail]
31 maggio [19]09
Scopo di questo articolo è di dare una risposta forte al problema più urgente del lavoro di partito. Ciascuno di noi conosce i fatti riguardanti la propria organizzazione di partito, e del lavoro della restante parte del partito possiamo farci un'idea più o meno chiara dai resoconti delle organizzazioni, che vengono da queste mandati agli organi di partito. I resoconti organizzativi hanno per noi pratici un enorme significato. Sulla loro base si può e si deve imparare come condurre il lavoro. In essi si raccoglie l'esperienza delle nostre organizzazioni in un determinato lasso di tempo, si riferisce come è stato condotto il lavoro, quali sono stati i suoi risultati, dove viene individuato il difetto e come si deve indirizzare l'attività del partito nel futuro più immediato.
Per la verità, i nostri resoconti non soffrono di particolare completezza, forse alcuni aspetti del lavoro non sono espressi così bene come si dovrebbe, e ciononostante i resoconti delle organizzazioni sono l'unica fonte delle nostre informazioni sulla vita del partito.
In tutti i resoconti troviamo indicazioni a proposito dell'insufficienza di propagandisti, agitatori, organizzatori o, come si dice, capi. Nel resoconto della conferenza della regione industriale centrale si sottolinea l'assenza di un'agitazione scritta ben impostata. In questo campo non abbiamo mai avuto grande abbondanza, ma qui non si tratta dell'insufficienza normale, che si sviluppa nel corso del lavoro, nell'eccesso della richiesta di forze rispetto all'offerta, bensì della quasi completa assenza di capi-attivisti, l'assenza che conduce le nostre organizzazioni al declino. Confrontando la composizione personale del nostro partito prima del 1905 con la composizione attuale, dobbiamo osservare da una parte la cosiddetta fuga dell'intelligencija, ma dall'altra il passaggio del lavoro di partito nelle mani degli operai.
Ecco che cosa dicono sull'argomento gli stessi resoconti:
"Proletarij", n. 30: «Tutto il lavoro socialdemocratico a Jaroslavl' è svolto unitariamente dal comitato eletto nelle conferenze... nell'organizzazione
non c'è quasi intelligencija, perciò la richiesta di propagandisti è molto forte. L'organizzazione esiste quasi esclusivamente grazie alle quote associative».
Sormovo: «L'organizzazione locale, in cui l'attività è condotta quasi esclusivamente dagli operai, è forse una delle organizzazioni socialdemocratiche più profondamente radicate in Russia... Tra gli operai è stato creato un collegio di propaganda, in cui sono entrate 15 persone, ma sono poche a guidare un circolo».
A Niznij Novgorod «si tengono dei circoli, ma ce ne sono pochi, perché non ci sono abbastanza intellettuali e compagni esperti tra gli operai». L'Organizzazione regionale di Niznij Novgorod «abbraccia i seguenti luoghi: Lyskovo, Bogorodskoe, Puzez, Vasil'evo, Gorodec, Bezvodnoe, Vasil'sursk, Gorino, Makarovo, Lukovnoe, Ardatov, Imy, Voskresenskoe, Rastjapino, i villaggi che circondano Arzamas, alcuni altri posti». «L'organizzazione pubblicava il suo giornale "Trud". Le quote associative arrivano. Non si registra una fuga dall'organizzazione. Si sente la mancanza di compagni che potrebbero fare il giro delle organizzazioni».
Ivanovo-Voznesensk: «Nelle organizzazioni il lavoro è condotto dagli stessi operai. La conferenza e il comitato sono costituiti esclusivamente di operai. Le assemblee organizzative e i circoli di livello inferiore e medio sono anch'essi condotti da operai. In tutto il distretto di Ivanovo-Voznesensk con le sue decine di migliaia di operai, non c'è neppure un intellettuale socialdemocratico che lavori nelle organizzazioni».
"Proletarij" n. 32: «L'Organizzazione di Perm' attualmente è un'organizzazione puramente operaia. Gli intellettuali locali, che avevano lavorato nel 1906-07, sono usciti tutti dal partito».
"Proletarij" n. 33: «Il processo di sostituzione in tutti i campi di attività da parte degli stessi operai, ora a Pietroburgo è giunto alla conclusione... L'attività stessa ha posto bruscamente la questione: o tutte le funzioni nel distretto e nel Comitato di Pietroburgo sono svolte da operai, e soltanto in parte dall'intelligencija, o l'organizzazione si sfascia».
"Proletarij" n. 35: «Tutti i membri del comitato di Sormovo erano operai. Sono stati emanati 7.000 proclami, composti dagli stessi operai. La parte organizzata del proletariato di Sormovo si è già abituata all'idea che ci sono poche speranze in un'intelligencija fallita e pavida».
"Proletarij" n. 35, Mosca: «Alle condizioni sfavorevoli si è aggiunta anche la fuga dell'intelligencija dal partito... Il lavoro nei distretti si è con
centrato quasi esclusivamente nelle mani degli stessi operai. Secondo il resoconto dei socialdemocratici della zona lettone, moltissimi propagandisti intellettuali se ne sono andati dall'organizzazione, pertanto è stata dedicata maggiore attenzione alla formazione di capi a partire dagli stessi operai, attraverso collegi distrettuali e circoli teorici. Sono stati organizzati anche dei corsi per la preparazione di propagandisti rurali».
"Proletarij" n. 41: Conferenza della Regione industriale centrale: «Bisogna anche riconoscere che una delle ragioni essenziali della caduta dell'attività del partito è la totale assenza sul posto di forze intellettuali: tutti i delegati hanno evidenziato che in nessuna Organizzazione regionale non c'è neppure un intellettuale di partito, per cui tutte le funzioni di partito, sia di carattere pratico organizzativo, sia di direzione ideologica, sono passate nelle mani degli operai locali».
"Proletarij" n. 42: «La fuga dell'intelligencija dal partito forse non ha avuto in nessun altro luogo un carattere di massa come qui. Si può dire che con l'eccezione di due o tre persone tutta l'organizzazione, compreso anche il comitato di Ekaterinburg, è costituita da operai, nelle mani dei quali è passato ora tutto il lavoro di responsabilità del partito, la propaganda scritta e orale, l'agitazione ecc.».
"Proletarij" n. 42: «Tra gli operai organizzati c'è una forte insoddisfazione verso i centri di partito, i quali sembra si siano dimenticati del tutto dell'esistenza del distretto socialdemocratico di Juzovo-Petrovskij con i suoi 200.000 operai. Nelle fabbriche Petrovskij gli operai stessi hanno impiantato una tipografia e hanno pubblicato due volantini... Il lavoro potrebbe andare molto bene, ma si sente la grave mancanza di forze intellettuali».
"Proletarij" n. 43: «Alla conferenza è stato eletto un comitato temporaneo esclusivamente di operai, è stata discussa un'intera serie di questioni che riguardano il piano dell'attività... La conferenza si è pronunciata per la creazione di circoli, sia superiori, sia inferiori, in cui gli operai studino autonomamente, poiché non abbiamo nessuno che possa venire a guidare queste lezioni».
"Proletarij" n. 41. Poltava: «Nel governatorato quasi in tutte le città e persino nei villaggi esistono dei gruppi socialdemocratici informali. Sono soprattutto necessari attivisti contadini, dei quali c'è grande richiesta. In generale lo stato d'animo in campagna è migliore che in città».
La trasformazione della composizione personale ai vertici del partito,
che si è espressa nella sostituzione degli intellettuali da parte degli operai, non è rimasta senza conseguenze per l'attività. Nei primi tempi infatti gli operai hanno dovuto scontrarsi con la propria impreparazione e, soprattutto nei campi della propaganda, dell'agitazione e della stesura dei volantini, con l'incapacità di soddisfare le esigenze delle masse; di qui il problema di formare, tra gli operai, propagandisti, agitatori e persino letterati, cioè compagni che possano scrivere dei volantini, degli articoli e redigere le edizioni di partito. Nei resoconti ci si imbatte in notizie sull'allestimento di tipografie e la pubblicazione di propri giornali, il che testimonia dell'esigenza del proletariato di avere una propria stampa, che discuta esclusivamente i suoi bisogni, e in alcune notizie locali si dichiara apertamente che è piuttosto difficile impostare il lavoro senza un giornale operaio.
Inoltre è interessante per noi osservare per quali vie procedono gli operai sulla strada della formazione dei capi del movimento dal proprio seno. Alla conferenza del Distretto industriale centrale è stata evidenziata la necessità di organizzare delle scuole di partito, in cui si formino specificamente degli attivisti di partito tra gli operai. La stessa cosa la vediamo a Saratov e nelle organizzazioni nazionali dei compagni polacchi e lettoni. Nel resoconto di Mosca a proposito dell'organizzazione della propaganda leggiamo: «è necessaria la creazione di scuole di propaganda per la formazione di solidi operai socialdemocratici, che possano condurre un serio lavoro propagandistico e operare come guide ideologiche del movimento operaio».
Nei circoli di questo genere il lavoro è guidato dalle forze collettive; i compagni che entrano nel circolo scrivono delle relazioni su singole questioni, dopo la lettura delle quali si organizzano delle discussioni. Si sceglie la letteratura adatta per una lettura comune o individuale, nel secondo caso si fanno poi delle domande, allo scopo di chiarire come e che cosa un compagno ha acquisito da ciò che ha letto.
Riteniamo assolutamente corretto questo metodo di lavoro collettivo e capace di garantire i compagni dagli errori. Ma al tempo stesso siamo convinti che l'istituzione di scuole soltanto con le forze e i mezzi locali non sia sufficiente. Secondo noi a questo problema deve prestare attenzione il partito nel suo insieme. Nel partito, nonostante la fuga in massa dell'intelligencija, è rimasta tuttavia la propria intelligencija, la più solida sul piano di principio e sul piano pratico, con un enorme bagaglio di conoscenze e di esperienza. Ora la maggior parte di queste forze non è usata per il lavoro di partito e vive separata dalla vita effettiva degli operai in Russia. È di per sé chiaro che non riuscirà a utilizzarla nessuna organizzazione locale, ma può e deve farlo il partito nel suo insieme. Esso deve organizzare delle scuole di partito, cui prendano parte i migliori teorici e pratici. I partiti socialdemocratici con
un'esistenza legale, come quello tedesco e quello belga, nei quali esistono, anche senza questo, molti altri modi per formare dei capi tra gli operai, tuttavia hanno scuole del genere e in esse formano redattori, agitatori e altri attivisti di partito. Per noi operai russi è tanto più necessario organizzare una scuola con lo sforzo di tutto il partito. Noi abbiamo una grande riserva di esperienza di lavoro pratico, abbiamo convinzioni socialdemocratiche, un'enorme richiesta da parte delle masse per le nostre idee e la nostra letteratura. Ci manca soltanto il bagaglio delle conoscenze disponibili e la rifinitura della nostra esperienza, con cui noi, come socialdemocratici, dobbiamo condurre il lavoro.
La crisi della vita di partito che abbiamo appena attraversato ci ha dato una buona lezione. Non dobbiamo più contare, come prima, sull'aiuto dell'intelligencija. Il proletariato come classe sociale deve avere la sua intelligencija, che lavora nelle sue fila per la distruzione del capitalismo. È possibile che le sue fila in futuro si accrescano, ma ora le sue forze sono molto scarse. L'unica via d'uscita è l'educazione di partito degli stessi operai. A seconda dello sviluppo delle scuole di partito, con ogni gruppo di diplomati da tali scuole, il proletariato russo si garantirà effettivamente degli autentici capi per le sue organizzazioni, che porranno la causa al livello dovuto.
Nelle scuole di partito, in cui il lavoro è condotto nello spirito di un cameratesco aiuto reciproco, e al tempo stesso si fondono insieme l'esperienza dei teorici e dei pratici, l'operaio riceve la conoscenza necessaria dai suoi maestri e, al tempo stesso, insegna loro come bisogna insegnare. Su questa base di reciproca comunicazione costruttiva, da noi può nascere quella letteratura popolare di cui tanto hanno bisogno tutti gli operai. Qui si possono elaborare tutti i manuali necessari per gli agitatori, i conferenzieri e gli organizzatori. Tenendo sotto mano questi sussidi informativi, sarà sempre più facile orientarsi nelle condizioni di vita e organizzare l'impresa. Nelle stesse aziende e fabbriche (per esempio negli Urali) in cui, per un estraneo, è relativamente difficile capitare, questi manuali sostituiranno i nostri organizzatori. Infine questa comunicazione diretta creerà effettivamente degli organi dirigenti di partito, a disposizione dei quali ci sarà una massa interessata, che vi troverà la risposta alle sue esigenze e ai suoi bisogni.
La futura ripresa della rivoluzione pretende da noi una preparazione particolare per poterla volgere agli interessi del proletariato. Il partito, ponendosi all'avanguardia della rivoluzione, deve avere a sua disposizione un'adeguata quantità di capi del proletariato, solidi dal punto di vista socialista.
Il socialismo è in mani fidate, se la voce del suo propagandista risuona nella stessa fabbrica, nella stessa economia, là dove effettivamente è la base per il suo sviluppo.
La massa ha fatto emergere i suoi capi nei giorni della rivoluzione, e li fa emergere anche ora, sostituendoli all'intelligencija in fuga. Uno dei compiti presenti del nostro partito è venire in loro aiuto con tutta l'enorme esperienza nella lotta socialista del proletariato russo e mondiale.
- Descrizione estrinseca
- Manoscritto.
- Segnature
- Segnatura:
- II_068
- Tipologia:
- precedente inventario
- Segnatura:
- V_VI
- Tipologia:
- precedente inventario
- Numerazione
- Numero:
- 29
- Note
- Il documento è composto dalla trascrizione dattiloscritta dell'articolo di Vilonov (con segnatura precedente V_VI).
Il messaggio di Vilonov è scritto a mano al fondo dell'ultima pagina.
La lettera e l'articolo sono stati pubblicati e tradotti nel volume Gor'kij-Bogdanov e la scuola di Capri. Una corrispondenza inedita (1908-1911), a cura di J. Scherrer e D. Steila (Carocci, Roma 2017). Corrispondono rispettivamente alla lettera n. 108 e al documento n. 8 del volume.
Relazioni
Soggetto produttoreBogdanov, Aleksandr Aleksandrovič
Fondo di appartenenzaAleksandr Aleksandrovič Bogdanov
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