Lazio'900
A. M. Gor'kij a A. A. Bogdanov
Corrispondenza

Metadati

Tipologia
Lettera
Data
Data:
tra il 03/08/1908 e il 15/08/1908
Data topica
Data topica:
Capri
Deduzione:
Consistenza
Tipologia:
carta/e
Quantità:
1
Tipologia:
pagina/e
Quantità:
2
Contenuto
Caro compagno,
spedisco l'originale di Verworn, restituisco la lettera di Trockij.
Lunačarskij parlava della necessità di tradurre il libro di Le Dantec da voi indicato, e io ne ho già scritto a Pjatnickij. Ma sono sicuro che questo cunctator non ha fatto nulla nella direzione desiderata, e perciò ordinate la traduzione di Le Dantec e fatene una prefazione. Oggi stesso lo comu­nicherò a Piter. Mi rallegra straordinariamente che abbiate acconsentito a questo lavoro: sarà una bella cosa! Solo che non vi sia di impedimento nel vostro compito principale.
A proposito di Sinclair. Questo giovanotto lo conosco personalmente, sono in corrispondenza con lui; è un bravo ragazzotto, ma è troppo ame­ricano. Vorrei che voi leggeste la sua utopia e decideste voi stesso se merita l'attenzione del proletariato russo. Dico così perché io non sento un socia­lismo diverso dal socialismo russo e perché, conversando con Sinclair due anni fa, sono stato amareggiato dal suo riformismo e anche dalla sua difesa dei Fabiani. Così, dopo averlo letto, date una valutazione del libro, e anche della sua collocazione, e poi accordatevi con la traduttrice, il redattore, e mandate qui il manoscritto. Quando dico collocazione, intendo la collana, cioè: è il caso di collocare Upton Sinclair insieme con voi, Verworn, Dantec oppure è il caso di pubblicarlo separatamente?
La lettera di Trockij è un bel pezzo di carta, ma io non sono un ammira­tore della nobiltà guardinga e perciò ho subito raccomandato a Lunačarskij di reclutare Trockij tra i collaboratori di una raccolta, avviata a Piter con la redazione di Bazarov, Steklov, Kamenev. Che Trockij si pronunci pubbli­camente e ad alta voce sul problema dato, troppo importante perché si possa aggirare la questione del proprio atteggiamento con una lettera privata! È necessario mostrare alla gente che Plechanov ormai non difende più la verità, ma soltanto la sua personale posizione di guardiano della verità, una posizio­ne onorevole, ma la verità se n'è già andata via dal posto in cui la difendeva Plechanov.
Qui "ferve la vita". È arrivata la gioventù in gran numero e A[natolij] V[asil'evič] ha iniziato una serie di conversazioni; ieri si è tenuta la prima. I giovani sono tutti bolscevichi, dei ragazzi molto simpatici e seri. C'è un menscevico molto occupato: insieme con la moglie, anche lei menscevica, hanno scritto un romanzo pornografico tale, che, secondo le regole della de­cenza, non può essere stampato in nessuna lingua del mondo. Ora la mensce­vica viaggia per le Europe e ovunque propone il manoscritto, ma si rifiutano persino i francesi. Per strano che sia, è un fatto.
Golub' è qui. E parla. Spartaco lo fa derivare dagli spartani e gli schiavi li chiama «spartachi». Ha scoperto che il problema del rapporto del prole­tariato con l'intelligencija per la prima volta è sorto già durante il regno di Caterina II.
Un grande talento.
Beh, arriverete presto?! N[atal'ja] B[ogdanovna], cacciatelo via voi dalla Svizzera immonda, altrimenti vi sentirete molto male! Tutti noi siamo contenti che vi siate rimessa in piedi e vi aspettiamo con ansia.
Tante buone cose!
A[leksej] P[eškov]
 
Descrizione estrinseca
Manoscritto.
Segnature
Segnatura:
I_024
Tipologia:
precedente inventario
Numerazione
Numero:
19
Note
La lettera è stata pubblicata e tradotta nel volume Gor'kij-Bogdanov e la scuola di Capri. Una corrispondenza inedita (1908-1911), a cura di J. Scherrer e D. Steila (Carocci, Roma 2017). Corrisponde alla n. 39 del volume.

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