M. F. Andreeva a A. A. Bogdanov
Corrispondenza
Metadati
- Tipologia
- Lettera
- Data
- Data:
- post 22/07/1908
- Data topica
- Data topica:
- Capri
- Deduzione:
- sì
- Consistenza
- Tipologia:
- carta/e
- Quantità:
- 6
- Tipologia:
- pagina/e
- Quantità:
- 11
- Contenuto
- Mio caro amico e compagno,
per lungo tempo non mi sono risolta a scrivervi questa lettera, ci ho pensato a lungo e mi sono molto tormentata prima di decidermi a scriverla, ma alla fine sono giunta alla conclusione che da parte mia non mi sarei comportata in modo onesto e da compagna, se in questa situazione non Vi avessi esposto i miei dubbi, se avessi taciuto.
Si tratta della partecipazione di Aleksej Maksimovič alla raccolta filosofica. Lui stesso, per quel che ne so, ha deciso così: scriverà e se Voi, Bazarov e Lunačarskij troverete il suo articolo buono e di valore, allora lo consegnerà, altrimenti che vada al diavolo.
Anatolij Vasil'evič, con la delicatezza che gli è propria, si è messo a ridere dicendo, per scherzo si intende, che «giudicheremo noi», ma che siete sicuri fin d'ora che sarà grandioso, ben fatto e in ogni caso terribilmente interessante. Egli insiste molto sulla partecipazione alle raccolte, e per quanto ne so anche Voi. Ma a me personalmente pare quel che segue: prima di tutto, Aleksej Maksimovič è un artista e benché nelle sue opere artistiche si riveli anche come pensatore, forse persino filosofo, è quello il suo vero, grande compito nella vita, quello è il suo ambito e la sua sfera, e lì mostra la sua forza, sia nel modo in cui manifesta il proprio io, sia in quanto influenza gli altri, come forza di persuasione. I suoi tentativi di attività pubblicistica sono forse molto interessanti - è una personalità troppo grande, di troppo talento, perché questo non si manifesti in qualche modo anche in un campo a lui estraneo - ma sono sempre stati smisuratamente più deboli delle sue opere artistiche, e gli hanno sempre impedito - e considerevolmente - di esprimersi come artista. La stessa cosa gli era accaduta nel periodo della "Novaja zizn'", che per lungo tempo lo distrasse dalla sua attività di artista e persino, ne sono profondamente convinta, ha impresso una particolare sfumatura anche al suo romanzo La madre. So come ha dovuto riadattarsi alla scrittura artistica e quanto gli sia stata d'ostacolo l'attività pubblicistica.
Ora egli si trova nel periodo forse più produttivo dell'espressione di sé come poeta, come artista; ha un sacco di progetti in mente, quest'inverno si accinge a scrivere forse addirittura tre cose. Accanto a questo, sta maturando progetti e idee di carattere filosofico, affine, per quanto ne capisco io, a Voi e alle Vostre idee filosofiche, ma per ora sono tutti anelli ancora disgiunti di una catena che non si è ancora combinata in un unico insieme, tutto ciò non è stato ancora meditato fino in fondo, non è stato ancora fatto proprio in modo irrevocabile, carne e sangue del suo pensiero, il che lo induce a cercare sfogo in questa o quella opera letteraria.
Forse mi sbaglio, ma mi pare che se egli, spronato dal senso di solidarietà e cameratismo, e dal desiderio naturale di scendere in campo accanto a Voi, forzerà con violenza la maturazione della sua coscienza e disporrà le sue idee e i suoi sentimenti non nella forma artistica che gli è propria, ma in articoli adatti a una raccolta filosofica, allora noi lettori ne subiremo una perdita enorme e irreparabile. Dico "forzare artificiosamente la maturazione della sua coscienza" perché le raccolte devono uscire per una certa data, mentre in generale egli non scrive per un termine definito, ma soltanto quando matura nella sua anima qualcosa di nuovo e di compiuto. Gli articoli che aveva progettato a suo tempo per il "Proletarij", ora naturalmente non li troverà degni, ma questo è il suo atteggiamento verso tutto ciò che ha scritto a distanza di due o tre mesi; e inoltre, all'epoca si era messo al lavoro piuttosto di fretta, per desiderio di Il['i]č, e quel lavoro non è affatto terminato, così che ritenere che egli abbia già qualcosa di pronto mi pare sarebbe sbagliato.
Pur comprendendo benissimo tutto l'enorme significato delle raccolte, e senza equiparare affatto alla pubblicistica o all'attività giornalistica la partecipazione alle raccolte filosofiche, tuttavia mi sono decisa a presentare alla Vostra attenzione i miei dubbi e la mia ansia a proposito del fatto che vi prenda parte Aleksej Maksimovič. Questa lettera la scrivo a Voi e a Voi esclusivamente, caro amico, poiché tra tutti i compagni siete il più vicino al mio cuore. E quando dico Voi, intendo il Vostro "Io" collettivo: Voi e Natal'ja Bogdanovna, naturalmente. Non avrei mai parlato con nessuno in modo così diretto e aperto, come con Voi, senza timore di non essere capita. Nonostante la mia vicinanza a A[leksej] M[aksimovič], non ho paura di parlare della grandezza di quest'uomo, poiché in tutta coscienza posso dire di non essermi mai comportata, in cinque anni di vita comune, come il lacchè del grand'uomo, il quale, identificandosi con lui, dice "abbiamo scritto, il nostro genio" ecc.: il mio Aleša, mio marito e amico, è una cosa, mentre l'Uomo e Scrittore M. Gor'kij è tutt'altro e a Gor'kij io guardo da distante, come lettrice. E soltanto in quanto tale, in quanto lettrice che ama l'artista M. Gor'kij e stima molto il suo talento, una lettrice che ha apprezzato molto le opere di questo talento e anela ad altre manifestazioni ancor più magnifiche e brillanti del suo Spirito, e non come moglie di Alek[sej] Maks[imovič] Peškov, Vi scrivo dei miei pensieri e dei miei timori, per me, per dirla esattamente, per il lettore. Ecco tutto!
Beh, e poi, se ho scritto qualcosa di male, se non è vero, non esitate a scrivermelo. Va bene?
Sono contenta che Nat[al'ja] Bog[danovna] si sia rimessa, ma mi dispiace moltissimo che tutto finisca col rimandare il Vostro arrivo! Dov'è Nik[olaj] Nik[olaevič], lo sapete? Aspetto sempre Nik[olaj] Evg[en'evič], ma lui non dà segno di vita. Dite a Kotljarenko che abbiamo ricevuto i 300 r[ubli]. Se vedete Nik[olaj] Nik[olaevič], ditegli che mi scriva al più presto che fare con il pacco di A[natolij] V[asil'evič] indirizzato a lui. Ditegli che Evg[en'evič] ha scritto: a Froken, a Ki<...>av, a Marija Serg[eevna] Bot[kina], a Berlino, insomma dappertutto. Marija Serg[eevna] Vi saluta molto.
Non posso trattenermi dallo spettegolare un po': Rogačevskij, approfittando dell'afflusso estivo di russi a Capri, ha combinato delle "riunioni" da lui. Il terzo giorno ci siamo andati anche noi. Mi ha dato l'impressione che An[atolij] Vas[il'evič] si esercitasse per non perdere l'abitudine a parlare in assemblea. Il menscevico Al'gin, un signore disgustoso con gambe grosse e pantaloni bianchi, cerca di affilare la sua spada di Demostene per il "Golos social-demokrata" Golub' si sforza di farla in barba a entrambi e conciona sul tema del sangue blu e del sangue plebeo, per di più secondo lui Caterina II vive in epoca preistorica, e tutte le altre informazioni sono ricavate da vari articoli e libretti già letti da tutti quanti. E tutto il cosiddetto pubblico avrebbe trascorso il suo tempo assai più utilmente andando a spasso o in barca, piuttosto che stare seduti per sei ore buone senza muoversi. Lunačarskij parla sempre bene, ma è difficile dire qualcosa di interessante, quando si controbatte a Golub' o al signore con le gambe grosse, e quello attacca, insozzando i bolscevichi con le frasi dal "G[olos] s[ocial]-d[emokrata]": «una delle frazioni del nostro partito, che spinge i lavoratori alle espropriazioni, è responsabile della disorganizzazione dei lavoratori, che si esprime in rapine e violenze». E così ci siamo annoiati inutilmente tutta la sera! Con quale piacere ricordiamo il tempo in cui si facevano discorsi interessanti, di cui tutti avevamo bisogno, quando con il medesimo A[natolij] V[asil'evič] parlavate Voi e Bazarov! Lì invece c'è polemica (!) in una cerchia di cinque persone e mezza!!
Beh, stringo forte la mano a Voi e Vi abbraccio dolcemente tutti e due.
Vostra Marija
Rispondete, per favore, a me personalmente.
- Descrizione estrinseca
- Manoscritto.
- Segnature
- Segnatura:
- I_011
- Tipologia:
- precedente inventario
- Numerazione
- Numero:
- 15
- Note
- La lettera è stata pubblicata e tradotta nel volume Gor'kij-Bogdanov e la scuola di Capri. Una corrispondenza inedita (1908-1911), a cura di J. Scherrer e D. Steila (Carocci, Roma 2017). Corrisponde alla n. 34 del volume.
Relazioni
Soggetto produttoreBogdanov, Aleksandr Aleksandrovič
Fondo di appartenenzaAleksandr Aleksandrovič Bogdanov
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