Lazio'900
M. F. Andreeva a A. A. Bogdanov e N. B. Malinovskaja
Corrispondenza

Metadati

Tipologia
Lettera
Data
Data:
tra il 14/06/1908 e il 25/06/1908
Data topica
Data topica:
Capri
Deduzione:
Consistenza
Tipologia:
carta/e
Quantità:
4
Tipologia:
pagina/e
Quantità:
7
Contenuto
Cari i miei Bogdanyči,
quanto voglio bene ad entrambi! Cioè vi voglia­mo bene, perché avete ragione, noi abbiamo tutto in comune, soltanto non posso aprire le lettere che non sono indirizzate a me, anche se lui non avrebbe nulla in contrario e io so che non ci sono segreti, comunque non posso! È il mio tremendo carattere.
Aleša è arrivato, molto soddisfatto di ogni cosa, gli è piaciuto molto Maksim, stava tutto il giorno al mare, faceva il bagno, prendeva il sole... tutto ciò fa molto piacere. Abbiamo un solo dolore: avremmo dovuto avere un bambinello, ma è finita in modo così assurdo e triste: mi sono venuti tre attacchi di asma di seguito, sono caduta svenuta ed ecco la disgrazia. Ora mi sto rimettendo, ma mi sono terribilmente indebolita, sono dimagrita e divenuta anemica. Ed è molto doloroso; in effetti era la prima volta, e io avevo paura di parlarne anche con Voi, per scaramanzia... Il dott. T. dice che tutto è passato senza brutte conseguenze, ma io non gli credo molto.
Ho appena ricevuto una lettera molto confusa dallo zio Miša; se ne rica­va che N[ikiti]č a Ginevra si accinge a soffocare la disputa. Ma non sarebbe meglio, per il nostro grande finanziere, venire immediatamente a Capri? Io lo desidererei molto, poiché poi arriverà Pjat[nickij], terrà una lunga serie di discorsi sull'andamento degli affari di "Znanie" e nessuno potrà più par­lare con Alesa degli affari propri, sì, alla fine si potrà soltanto stare insieme, pescare, riposarsi un po'. Ditelo a N[ikiti]c, mio caro.
Ieri abbiamo letto la Storia della scuola ed è piaciuta molto a tutti. Ma io ho una gran voglia di essere impertinente e di dirvi: oh caro, caro Aleksandr Aleksandrovič, ma che voglia avete di sparare ai passerotti! Loro sono tutti così piccoli, meschini, deboli, e Voi così grande e "nuovo"... come potrebbero comprendere queste novità, riconciliarsi con il forte che li sta distruggendo? Chi cercate di convincere? Loro stessi? È impossibile, perché essi non hanno ciò che permetterebbe loro di comprendere; hanno bisogno di tranquillità, di un angolino comodo, e non della comprensione del nuovo, che turba e trasforma, e crea qualcosa di "nuovo". I loro adepti, allievi e seguaci? Ma sono dei Golub', un compagno Dmitrij, e tutti quelli che sono con loro, sono tutti malati, isterici, rovinati, la maggior parte non ha letto altro che articoli e conferenze polemiche, non sanno nulla, hanno lo scompiglio nella testa. È fatica sprecata.
Ma per una persona sana, forte, che avanza, è importante la Vostra pa­rola che apre le porte verso un grandioso mondo nuovo; a questa persona dispiace, ne sono certa, che Voi vi abbassiate a polemizzare con tutti questi morti viventi: Plechanov, Aksel'rod, con le loro nullità, i Rach[metov], i Debor[in] e Co. Alla medesima categoria appartiene anche Bel'tov, D.e P. Juškevič, ma che ce ne importa, davvero! Ecco sono stata insolente! Ho persino paura. Quando arriverete, me le suonerete?
Ho letto Religione e socialismo.
È un libro interessante, anche se buttato giù troppo in fretta; è evidente persino a una persona incompetente come me. Ma è anche pericoloso, que­sto libro! E A[natolij] V[asil'evič] riceverà una bella sgridata, proprio per le feste. Si potrebbe fare un processo quasi a ogni capitolo. Mi è capitato di leggerlo proprio dopo una serie di libri sull'antica concezione religiosa del mondo, il Rinascimento in Italia, la Riforma in Germania, e questo mi ha aiutato molto a capire... Anna Aleksandrovna è entusiasta, dice che il libro è scritto con grande passione giovanile, ma a me, lo confesso, pare che sia anche troppo giovanile e che sia un peccato, poiché Anat[olij] Vas[il'evič] ha un talento straordinario ed è molto dotato.
Più di tutto, mi ha urtato che egli maltratti i profeti e accordi moltissimo spazio alla simpatia, senza la quale il proletariato non si farà avanti. Mi pare che, tra l'altro, proprio con ciò se la sia presa il signor Izgoev.
Sarebbe tremendamente interessante sapere come avete accolto il libro Al[eksandr] Al[eksandrovič] e Voi. Ma Voi non ne avrete il tempo...
Che notizie ci sono di Il'ič? Si sta rimettendo? Come va Aleksin[skij]? Aleša Vi abbraccia e Vi bacia entrambi, e anch'io. Che bravi figlioli abbia­mo, amici miei! Sono cresciuti, sono diventati più saggi, sono tanto cari, in­telligenti e gentili fino alla commozione! Come Jurij, così Katja. Se soltan­to poteste davvero venire qui! Vik[tor] Vi manda i suoi ossequi, M[arija] S[ergeevna] si trova in Finlandia, soffre di nostalgia, brama di tornare a "casa" a Capri. Scrive che ha visto Vl[adimir] Al[eksandrovič] Baz[arov], e ne è stata contenta come se fosse qualcuno di famiglia. Le scrivo e la convinco a tornare presto.
Vostra M[arija]
Mi è piaciuto, come quelle parti in cui dite che cos'è l'empiriomonismo: è straordinario!
Descrizione estrinseca
Manoscritto.
Segnature
Segnatura:
I_015
Tipologia:
precedente inventario
Numerazione
Numero:
11
Note
La lettera è stata pubblicata e tradotta nel volume Gor'kij-Bogdanov e la scuola di Capri. Una corrispondenza inedita (1908-1911), a cura di J. Scherrer e D. Steila (Carocci, Roma 2017). Corrisponde alla n. 27 del volume.

Relazioni

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