Lazio'900
Romeo Ferrucci
Fondo

Metadati

Tipologia
Fondo
Data
Data:
1980 - 2001
Consistenza
Tipologia:
fascicolo/i
Consistenza (testo libero):
in bb. 17
Quantità:
29
Storia istituzionale/Biografia
Romeo Ferrucci è nato a Foligno il 19 settembre 1922; magistrato della Corte dei Conti, può considerarsi il capostipite degli avvocati che si occupano del caso Ustica.
Ferrucci è stato tra i fondatori, nel secondo dopoguerra, dell'Associazione italiana dei giuristi democratici, insieme a Umberto Terracini (allora presidente dell'Assemblea costituente) e Ugo Natoli. Ha collaborato dagli anni Settanta con Lelio Basso, partecipando ai lavori del 1° Congresso della Lega internazionale per i diritti e la liberazione dei popoli (Barcellona, 1977), poi con la Fondazione internazionale Lelio Basso per il diritto e la liberazione dei popoli e con la Lega internazionale per i diritti e la liberazione dei popoli; è stato nel Consiglio di amministrazione e revisore dei conti (insieme a Sergio Poeta e Carlo Fiocchi) dell'Associazione Fondazione internazionale Lelio Basso.
Una volta in pensione dalla Corte dei Conti, studiò le carte raccolte dal giornalista de «Il Corriere della sera» Andrea Purgatori, convincendosi, dopo lettura attenta, che non si stava facendo giustizia sul caso Ustica. Si mise in perciò in contatto con molti dei familiari delle vittime, convincendoli a costituirsi in comitato e riuscendo a farli ricevere dall'allora Presidente della Repubblica Francesco Cossiga che, a sua volta, si impegnò a promuovere il rilancio dell'indagine, ferma soprattutto per mancanza di fondi.
Con l'intervento di Cossiga, che scrisse al Presidente del Consiglio Craxi, cominciarono lentamente a essere stanziate le somme necessarie per il recupero del relitto del Dc9 I-Tigi precipitato. Ferrucci, insieme a Mario Cinti - ex colonnello dell'esercito, avvocato, ex dipendente della compagnia Itavia (proprietaria del Dc9) - intraprese il rilancio dell'inchiesta su Ustica. Infatti anche l'Itavia era diventata parte civile, quando, dopo una vera campagna diffamatoria del primo periodo, emerse chiaramente che l'aereo precipitato era in ordine e che le cause della strage erano da ricercarsi altrove.
Nel 1990 a Roma, gli avvocati di parte civile nell'inchiesta sulla strage di Ustica, Franco Di Maria, Alfredo Galasso e Ferrucci chiesero, in un incontro con i pm Coiro e Salvi, di "promuovere la doverosa azione penale nei confronti di coloro che, all'epoca dei fatti, erano ai vertici delle forze armate ed in particolare nei confronti del capo di Stato maggiore dell'aeronautica militare, generale Lamberto Bartolucci".
Ferrucci - con il senatore Raniero La Valle e Alfredo Galasso - redasse l'appello “per la Verità e la Giustizia” organizzato e promosso dalla Lega italiana per i diritti e la liberazione dei popoli - Sezione di Milano, da Lavori in Corso - e Dare voce al Silenzio degli innocenti; fino agli ultimi giorni della sua vita portò avanti la denuncia sul caso di Ustica.
È scomparso a Roma il 1 settembre 2001.
Storia archivistica
l fondo è stato dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio con provvedimento 1 marzo 2016, ai sensi degli artt. 13 e 14 del decreto legislativo 22 gen. 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio) e succ. mod.
Modalità di acquisizione
Il fondo è stato depositato dai familiari di Ferrucci alla Fondazione Basso dopo la scomparsa dell'avvocato; la donazione è stata formalizzata nel 2015.
Contenuto
Il fondo è composto dalla documentazione prodotta e raccolta da Ferrucci come avvocato di parte civile sulla strage di Ustica.
L'attività documentata inizia intorno al 1985 quando Ferrucci comincia a rappresentare i parenti delle vittime come parte civile e dalla diffida presentata nei confronti del Presidente del Consiglio dei Ministri (allora Bettino Craxi) affinché venga fatta chiarezza sulle responsabilità per la tragedia del DC9 Itavia.
Ampia parte del fondo è rappresentata da corrispondenza a partire dall'interesse di Ferrucci per la ripresa dell'indagine nei primi anni Ottanta; da carte che testimoniano i rapporti con le associazioni delle vittime (Comitato per la verità su Ustica, Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica) e le attività intraprese sia per la  costituzione di parte civile, sia per la sensibilizzazione in tal senso su organi istituzionali e opinione pubblica.
Particolarmente ampia la parte del fondo relativa alle attività peritali; gli appunti, la corrispondenza, i rapporti raccolti o prodotti dai consulenti tecnici di parte civile testimoniano l'attività di Ferrucci dedicata a seguire i lavori dei Collegi peritali nel tempo costituiti. Rilevante la presenza di carte relative all'attivà di Mario Cinti e Luigi Di Stefano come consulenti tecnici.
È presente molta documentazione acquisita per le indagini (rapporti, perizie), comunicazioni dei Tribunali interessati (notifiche, comunicazioni, depositi, ecc.), carte su tematiche quali le morti sospette, la questione del MIG libico, i rapporti con Francia e USA, il recupero del relitto.
Una parte del fondo riguarda i rapporti con le istituzioni: Parlamento, governo, Presidenza della Repubblica e naturalmente le Commissioni parlamentari di inchiesta; numerosa corrispondenza con parlamentari, richieste di interrogazioni e chiarimenti, organizzazione di iniziative a favore del Comitato per la verità su Ustica, ecc.
Ampio rilievo nell'ambito delle carte sulle attività processuali è rappresentato dalla questione dei depistaggi, del Segreto di Stato, dell'"inchiesta inquinata", su cui Ferrucci concentrava molto il suo interesse.
Il nucleo principale delle attività si interrompe per lo più nel 1995-1996 nel periodo di tensione tra Ferrucci e l'Associazione dei parenti delle vittime e i relativi avvocati di parte civile a seguito della consegna da parte di Ferrucci della nota tecnica preparata da Cinti-Di Stefano al magistrato. Per gli anni successivi si tratta di carte per lo più raccolte da Ferrucci sull'argomento Ustica.
Un'ampia raccolta di articoli completa il fondo.
Strumenti di ricerca
Inventario analitico a livello di unità archivistica realizzato da Simona Luciani tra il 2019 e il 2020.
Criteri di ordinamento
Il fondo è stato ordinato tra il 2019 e il 2020 da Simona Luciani, grazie a un contributo della Direzione generale degli Archivi, tramite la Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio (sul cap. 3121, anno 2019), rup. Sonja Moceri.
Il fondo, che è stato depositato in scatoloni, si presentava apparentemente organizzato perché composto da pochi documenti sciolti e per lo più in fascicoli (camicie). In realtà tali fascicoli non corrispondevano ad alcuna pratica e i documenti all'interno non erano legati da alcun nesso; la maggior parte dei fascicoli non aveva titolo; alcuni presentavano un titolo generico "Ustica". Probabilmente servivano solo a individuare la documentazione dell'attività professionale di Ferrucci sull'argomento, rispetto ad altre pratiche svolte come avvocato.
Si può desumere che le carte siano state molto rimaneggiate dallo stesso Ferrucci (pur non avendo mai avuto probabilmente una vera classificazione) negli ultimi anni della sua attività (1998-2000) al fine di fare il punto sul già fatto e organizzare possibili nuove iniziative.
Pertanto è stata svolta un'accurata mappatura della documentazione così come si presentava, cercando di individuare gli elementi identificativi dei singoli documenti. In questa fase sono state rinvenute delle segnature originarie ricorrenti apposte da Ferrucci su piccoli gruppi di carte: "Comitato" (per indicare l'attività collegata al Comitato per la verità su Ustica e i parenti delle vittime), "Perizia" (attività peritali), "Processo" (questioni più strettamente giudiziarie) e "Parlamento" (rapporti e attività delle istituzioni parlamentari). Sulla base di queste segnature sono state costituite le Serie, che poi corrispondono sostanzialmente ai vari rami delle iniziative intraprese nell'ambito delle indagini sulla tragedia del DC9 Itavia.
Infine è stata creato un livello per quelle unità archivistiche relative a temi rilevanti sulla vicenda della tragedia di Ustica, messe in evidenza da Ferrucci (ad es. "MIG libico", "USA e Nato", ecc.).
Le sei Serie componenti il fondo sono state ordinate tenendo conto sia della rilevanza assegnata loro dal soggetto produttore (comprensibile attraverso le segnature originarie), sia per riflettere la scansione temporale dell'attività di Ferrucci nella vicenda di Ustica.
Molto impegnativo è risultato il lavoro di individuazione e assegnazione di ogni singolo documento o piccoli raggruppamenti di carte alla struttura impostata.
Pur non essendo presenti (tranne rare eccezioni) fascicoli originari, sono state costituite Unità archivistiche (fascicoli) sulla base di ulteriori segnature ricorrenti riportate da Ferrucci (es. "6° anniversario", "depistaggi", "recupero relitto", "suicidi", ecc.); sono poi state costituite ulteriori unità archivistiche che rispondessero ai medesimi principi organizzativi.
Molto frequente nel fondo la presenza di piccoli raggruppamenti di documenti con l'indicazione del tema trattato; raggruppamenti che sono stati mantenuti all'interno dei relativi fascicoli e segnalati definendoli "Inserti" (ad es. inserto "Proposta Giolitti-Lipari–Franco Pisano indagato ottobre ‘89”, "Formica - Espresso I maggio 1988 [...]" oppure “Bologna. Adesioni al CVU dei sindaci Imbeni e Zani”).
Per quanto riguarda i numerosi documenti prodotti dal Tribunale di Roma (avvisi, notifiche, comunicazioni, ecc.), piuttosto che riunirli base alla tipologie documentarie prodotte nel corso dell'istruttoria e del dibattimento, si è scelto di seguire l'impostazione talvolta rinvenuta che legava i documenti ufficiali prodotti dal Giudice Istruttore ad articoli, appunti, rapporti sullo stesso argomento.
Il fondo è ricchissimo di appunti manoscritti di Ferrucci; tali appunti sono sostanzialmente inseriti nelle unità archivistiche relative ai temi trattati. Si segnala però che molto spesso su uno stesso foglio di appunti sono inseriti più argomenti attribuibili a Serie diverse; quando possibile è stato individuato l'argomento principale; nei casi in cui non è stato possibile individuarne uno, tali appunti sono stati inseriti nel fascicolo relativo all'attività più generica di Ferrucci.
Un cenno finale sul trattamento dei tanti articoli (per lo più ritagli stampa) presenti nel fondo; sono stati ordinati e inseriti nelle unità archivistiche relative agli argomenti trattati sulla stampa (per la maggior parte dei casi evidenziati e annotati da Ferrucci); soltanto un folto gruppo di articoli, rinvenuto separatamente è stato lasciato suddiviso per la tipologia e ordinato cronologicamente.
Criteri di descrizione
È stato realizzato un inventario analitico a livello di unità archivistica; trattandosi di documentazione eterogenea all'interno dei singoli fascicoli si è preferito darne una descrizione particolarmente analitica.
Descrittori
stragi,inchieste giudiziarie,aerei,segreto di Stato
Consultabilità
Al momento in fondo è solo parzialmente consultabile; è in corso l'accertamento degli atti non liberamente consultabili da parte del Ministero dell'Interno.
Bibliografia
Particolarmente utili per la ricostruzione delle attività svolte da Ferrucci e per l'identificazione di molti documenti presenti nel fondo sono stati i volumi  Ustica. La Via dell'Ombra, Sapere 2000, 1990 (soprattutto per la ricostruzione delle attività di parte civile) e Luigi Di Stefano, Il buco. Scenari di guerra nel cielo di Ustica, Vallecchi, 2005 (relativamente alle attività peritali); a ciò si aggiunge la documentazione raccolta su Stragi80 (http://www.stragi80.it) e nel Fondo Archivio dell'Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica, pubblicato sulla base dati www.cittadegliarchivi.it (link verificati gennaio 2020).

Relazioni

Soggetto produttoreFerrucci, Romeo
Fondo di appartenenzaRomeo Ferrucci

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Serie | 1980-1998Stampa raccoltaFondazione Lelio e Lisli Basso - Issoco
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