Corrispondenza con Salvatore Lauretta, Antonio Pozzi, Mario Pini Accurti, Ernesto Balducci, ed. La Locusta (Rienzo Colla), Vittorio Citterich, Alvaro Muzzi, vescovo Ambrogio Lazik, Livia Cagnani, Aldo Consani, Nazario Nazzari, Umberto Vivarelli, Luigi Mascagni. Corrispondenza con Socialismo cristiano, [Galeazzi?], Nando Fabro, Spinelli (Psi di Lucca), Luciano Merlini. Corrispondenza con Piero Magagnin, Wladimiro Dorigo, Alfredo Fanzini, Noris Raffaeli, Luigi Imbasciati, Giuseppe Loi, Ilio Cecchini, Anna Maria Zanoni, Anna Niklewicz, Hildegard Mayr.
Corrispondenza di Pozzi con Giorgio E. Ferrari. Dichiarazioni del Mcs in occasione dei fatti di Ungheria, con articoli relativi; bozza delle premesse generali e progetto di programma del Mcs. Documenti del dibattito precongressuale della Corrente cristiana unitaria; corrispondenza con Centro collegamento gruppi cristiano sociali (Livorno), con Centro politico italiano, con Carlo Francesco D'Agostino; articolo e documenti per il congresso tra Gruppi cristiano sociali e Centro politico italiano (Firenze, 22 gen. 1956); corrispondenza con la Corrente cristiana unitaria di Genova (Antioco Piras); circolari del Comitato di collegamento toscano umbro per i gruppi cristiano sociali.
Corrispondenza con Federico Rossi (Cgil); documenti pubblicati del 4. Congresso nazionale Cgil (Roma, 27/2-4/3/1956).
Volantino e risultati per le elezioni amministrative di Viareggio (27 mag. 1956).
Documento della Sessione di studio del Movimento internazionale per la riconciliazione. Dichiarazioni alla Session du bureau du Conseil mondial de la paix (Parigi, 23-26 giu. 1956). Corrispondenza di Nazzari con Mouvement de liberation du peuple.
Articoli su disarmo, Gramsci, Pci, Dc, La Pira, comunisti, cattolici, Acli, pace, unità sindacale.

Alcuni docc. sono donati da Antonio Pozzi, da Nazario Nazzari.
Segnatura originale della corrispondenza da 848 a 1052.
Nota di Palmerini al s.fasc. 2: "Fondato nell'immediato dopoguerra da Boleslaw Piasecki, che ne era il capo indiscusso, questo movimento era praticamente, in quel tempo, l'unico organismo di cattolici di fatto riconosciuto dal governo comunista polacco. Svolgeva una sua specifica ed intensa attività, particolarmente in ambito editoriale, sforzandosi di fare opera di penetrazione - politica, sociale e culturale - nel mondo cattolico. Aveva due suoi organi di stampa: il quotidiano «Slovo powszechne» e il settimanale «Dzis i Jutro», relativamente diffusi tra i cattolici polacchi. La chiesa cattolica ufficiale, e in particolare il cardinale Wyszynski, avversarono sempre il movimento dei cattolici progressisti polacchi, diffidando i fedeli e i sacerdoti cattolici dall'aderirvi, poiché lo consideravano, soprattutto, docile strumento del regime comunista".
Alcuni numeri di «Dzis i Jutro» sono in Fondazione Lelio e Lisli Basso - Issoco, Fondo Ada Alessandrini, S. 15, fasc. 3.