Fondo
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- Tipologia
- Fondo
- Data
- Data:
- 1898 - 1980
- Consistenza
- Consistenza (testo libero):
- 202 buste
- Storia istituzionale/Biografia
- Ugo Spirito nasce ad Arezzo, il 9 settembre 1896, da Prospero, ingegnere e da Rosa Leone. Trascorre l'adolescenza nell'ambiente provinciale di Caserta e di Chieti, dove frequenta il Ginnasio-Liceo G.B. Vico. Il 20 dicembre 1918 si laurea in giurisprudenza con una tesi su "I doveri inerenti al diritto di patria potestà". I suoi primi studi di Diritto penale e di Economia politica si svolgono alla scuola di Enrico Ferri e Maffeo Pantaleoni e sono, quindi, chiaramente improntati ad un positivismo di derivazione ardigoiana. Continua gli studi e il 10 luglio 1920 consegue la laurea in Filosofia con una tesi su Il pragmatismo nella filosofia contemporanea. Gentile lo chiama a collaborare, sin dagli inizi, come redattore al "Giornale critico della filosofia italiana". A novembre (nel periodo in cui Gentile insegnava Pedagogia in sostituzione di Credaro) viene nominato assistente alla cattedra di Pedagogia fino all'ottobre del 1928, prima alla Scuola di Pedagogia e poi alla Facoltà di Lettere e Filosofia. Nel 1922 conosce Benedetto Croce che, su suo invito, accetta di far parte della redazione de "La Nuova politica liberale". Con il filosofo, in seguito, Spirito entrerà in polemica e dopo il 1923 la rottura sarà definitiva. Dal gennaio 1923 al luglio 1924 dirige la rivista "Educazione nazionale", in sostituzione di G. Lombardo-Radice nominato direttore generale dell'Istruzione elementare. Nel 1923, inoltre, collabora, insieme a Carmelo Licitra e Arnaldo Volpicelli, alla fondazione e alla direzione della "Nuova politica liberale" (successivamente chiamata "Educazione politica e, poi, "Educazione fascista"). Nel giugno del 1924, su proposta di Gentile, viene nominato Ispettore onorario per le opere integrative della scuola nel Comune di Roma. Nello stesso anno consegue la libera docenza in Filosofia. Nel 1926 diventa segretario di redazione del "Giornale critico della filosofia italiana" e redattore della Enciclopedia italiana per le discipline filosofiche, giuridiche ed economiche; all'Istituto della Enciclopedia Italiana è anche segretario di Gentile. Nel 1927, insieme ad Arnaldo Volpicelli, è fondatore e direttore del periodico bimestrale "Nuovi studi di diritto, economia e politica". Nel 1929 partecipa al VII Congresso Nazionale di Filosofia. Nel 1932 Spirito abbandona l'insegnamento della Filosofia per quello dell'Economia politica e corporativa. Successivamente, dal 5 all'8 maggio 1932, prende parte al II Convegno di studi sindacali e corporativi di Ferrara, con una relazione dal titolo Individuo e Stato nell'economia corporativa. In tale occasione egli sostiene la famosa tesi della 'corporazione proprietaria', che suscita violente polemiche sia all'estero che in Italia. In realtà, in un'udienza privata del 25 marzo 1932, Spirito aveva già esposto tale idea allo stesso Mussolini, che aveva espresso al riguardo la sua piena approvazione. Divenute troppo aspre le polemiche per la posizione assunta da Spirito, Bottai ne chiede le dimissioni dalla cattedra di Politica ed economia corporativa, ma poi le respinge. Mussolini, su richiesta di Spirito, lo riceve nuovamente il 13 maggio 1933 e gli esprime ancora una volta il proprio consenso, reso pubblico con un intervento su "Il Popolo d'Italia" del 3 ottobre. In questi anni Spirito dirige, insieme a Giuseppe Bottai e Arnaldo Volpicelli, la "Collezione di Classici del Liberalismo e del Socialismo". Il 16 dicembre 1933 Spirito viene nominato professore straordinario di Filosofia e Storia della filosofia nel R. Istituto Superiore di Magistero di Messina. Mantiene il comando per un posto di professore incaricato di Politica ed economia corporativa presso la Scuola di perfezionamento in Scienze Corporative dell'Università di Pisa per gli anni 1932-1935. Nel 1935 è chiamato a far parte della commissione giudicatrice del Convegno di studi corporativi dei Littoriali (tema: caratteri generali dell'economia corporativa). Partecipa, su invito di Gentile, allora presidente dell'Istituto Nazionale Fascista di Cultura, al Convegno italo-francese di studi corporativi. Nel 1936 viene disposto il suo trasferimento alla cattedra di Filosofia teoretica nella Facoltà di Lettere della R. Università di Genova. Nel 1937 pubblica La vita come ricerca. Nel 1938 da Genova Spirito passa all'Università di Roma, dove insegna Filosofia alla Facoltà di Magistero.Nel 1941 pubblica La Vita come arte e stende il saggio su La guerra rivoluzionaria, edito postumo nel 1989 dalla Fondazione Ugo Spirito. Nello stesso anno prende parte al I Convegno Nazionale di Studi Filosofici (Roma, 13-14 dicembre) dove si discute la riforma della Facoltà di Filosofia. Nel 1942 partecipa ai convegni organizzati dall'Istituto Nazionale Fascista di Cultura sui temi "Idea d'Europa" e "Il piano economico". Pubblica su "Scuola fascista" (I, 1942, 6, p. 2) l'articolo "La tecnica della rivoluzione" nel quale sviluppa ulteriormente le sue tesi sul corporativismo. Dopo la morte di Gentile assume compiti di direzione e di consulenza presso la casa editrice Sansoni. Nella seconda metà del giugno 1944 inizia a Roma il processo di epurazione contro Spirito, sospeso dalle funzioni di docente con D.M. 31 luglio 1944 e sottoposto a giudizio. Il 15 dicembre 1944 egli viene dichiarato non colpevole dell'addebito di apologia del fascismo e, nonostante il ricorso dell'Alto Commissario Aggiunto per l'epurazione, con decisione del 9 maggio 1945 della Commissione centrale per l'epurazione, il filosofo viene riassunto in servizio attivo a decorrere dalla data di sospensione iniziale. Nel 1947 assume la direzione della terza serie del "Giornale critico". Nel 1948 pubblica Il problematicismo (Firenze 1948). Nello stesso anno dà alle stampe La filosofia del comunismo. Nel 1949 prende parte, insieme ad alcuni dei più significativi rappresentanti del pensiero filosofico europeo (R. Aron, E. Fink, H.G. Gadamer, K. Löwith, R. Mondolfo, C. Fabro), al I Congresso Nazionale di Filosofia che si tiene in Argentina, a Mendoza, dal 30 marzo al 9 aprile. Nello stesso anno viene nominato presidente a vita della Fondazione G. Gentile per gli Studi filosofici. Nel 1950 dà alle stampe in seconda edizione, ampliata e riveduta, il volume Scienza e filosofia, dove traccia un primo bilancio complessivo del problema del rapporto tra le discipline. A seguito di un singolare concorso Spirito, ordinario di Filosofia presso la Facoltà di Magistero, viene trasferito dal 1° febbraio 1951 alla cattedra di Filosofia teoretica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia. Nel 1953 pubblica La vita come amore. Il tramonto della civiltà cristiana. Nel 1956 Spirito si reca in Unione Sovietica, proprio nel delicato momento del passaggio dal regime di Stalin a quello di Kruscev, con il quale ha un lungo colloquio di circa tre ore. Uno dei frutti di questo viaggio è costituito dal saggio Comunismo orientale e comunismo occidentale (in "Studi politici", II S., IV (1957), 2, pp. 208-235). Nel 1959 riceve il premio nazionale del Presidente della Repubblica per le scienze. Nel 1960 è nominato socio corrispondente dell'Accademia Nazionale dei Lincei. Nel 1961 compie un viaggio in Cina, molto più lungo di quello in Unione Sovietica. Le impressioni di questi viaggi sono raccolte nel volume Comunismo cinese e comunismo russo, Firenze 1962. Nel 1966 pubblica Dal mito alla scienza (Firenze 1966). Nel 1968 pubblica il volume Giovanni Gentile (Firenze 1968) che raccoglie i suoi scritti più significativi sul filosofo; in appendice sono riprodotte le pagine dedicate da Gentile al pensiero e agli atteggiamenti di Spirito. Nel 1969 è nominato socio nazionale dell'Accademia dei Lincei. Nel 1970 ripubblica i tre volumi sul corporativismo, stampati dopo il 1930. Nel 1971, insieme ad Augusto Del Noce, pubblica Tramonto o eclissi dei valori tradizionali? (Milano 1971), e dà alle stampe Storia della mia ricerca, che riprende la problematica già trattata in Dal mito alla scienza e rappresenta la sua autobiografia, filosofica. Nel 1974 Ripresenta, in terza edizione, a cinquant'anni dalla prima, la Storia del diritto penale italiano. Da Cesare Beccaria ai nostri giorni (Firenze 1974). Ripubblica, in seconda edizione, L'idealismo italiano e i suoi critici (Roma 1974). Nel 1975, come presidente della Fondazione G. Gentile, organizza insieme con l'Istituto dell'Enciclopedia Italiana e la Scuola Normale Superiore di Pisa l'importante convegno internazionale su "Il pensiero di Giovanni Gentile", tenendovi una relazione intitolata Gentile romano. Nello stesso anno pubblica Cattolicesimo e comunismo (Roma 1975). Nel 1976 pubblica Dall'attualismo al problematicismo (Firenze 1976) in occasione del centenario della nascita di Gentile. Nel 1977 dà alle stampe Memorie di un incosciente (Milano 1977). Nel 1978 attende alla stesura di un interessante testo, Ho trovato Dio, probabilmente destinato ad una ulteriore revisione. Il saggio, rinvenuto dopo la sua morte, è stato pubblicato a cura della Fondazione Ugo Spirito nel 1989. Muore improvvisamente a Roma il 28 aprile 1979.,
- Storia archivistica
- Il fondo è stato dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza Archivistica per il Lazio il 2/9/80.
- Modalità di acquisizione
- Il fondo è stato donato dalla vedova del filosofo, signora Giovanna Saba.
- Contenuto
- L'archivio di Ugo Spirito consta di circa 50.000 documenti: in esso si conserva la corrispondenza di Spirito con Gentile, Bottai, Calogero, Piovani, Sciacca, Cantoni, Carlini e altri importanti esponenti della cultura italiana del nostro secolo. Il fondo conserva anche molti inediti del filosofo, appunti sui suoi colloqui con esponenti politici italiani e stranieri, gli originali delle lezioni universitarie e delle relazioni a convegni, nonché l'archivio dell'Eco della Stampa, che raccoglie tutti i ritagli stampa riguardanti il filosofo e la sua attività dagli anni '20 alla sua morte. La collezione fotografica, infine, conserva foto raccolte in un arco temporale molto ampio, dal 1898 al 1976, e relative ad ogni aspetto della vita del filosofo, da quella più prettamente professionale a quella familiare. Le foto illustrano, oltre alla vita di Spirito, anche un ampio scorcio della vita culturale e universitaria italiana, poichè in esse compaiono numerosi studiosi e intellettuali contemporanei del filosofo, che animarono l'ambiente culturale in cui egli operò.
- Strumenti di ricerca
- Inventario informatizzato della serie Carteggio e elenco cronologico dei corrispondenti a cura della Società Memoria Srl; inventario informatizzato della serie Manoscritti a cura di Lucia R. Petese; elenco cronologico dell'Eco della Stampa a cura di Emanuela Tallo; inventario informatizzato della serie Collezione fotografica a cura di Francesca Garello e Lucia R. Petese.
- Criteri di ordinamento
- Il fondo si articola in 4 serie:
Serie 1: "Carteggio" (CUS), 1906-80;
Serie 2: "Manoscritti", 1919-79;
Serie 3: "Eco della Stampa", 1921-79;
Serie 4: "Collezione fotografica", 1898-1976.
- Descrittori
- filosofia contemporanea,corporativismo
- Numerazione
- Numero:
- 30
- Consultabilità
- Libera consultazione ai sensi della normativa archivistica nazionale. La corrispondenza di carattere personale o riservato è fuori consultazione.
- Bibliografia
- Per la produzione intellettuale di Spirito si veda L'opera di Ugo Spirito, a cura di Franco Tamassia, Roma, Fondazione Ugo Spirito, 1986.
Bibliografia su Ugo Spirito:
- Antimo Negri, Dal corporativismo comunista all'umanesimo scientifico. Itinerario teoretico di Ugo Spirito, Manduria, Lacaita, 1964.
- Franco Tamassia (a cura di), L'opera di Ugo Spirito, Roma, 1986.
- Atti del Convegno Internazionale Il pensiero di Ugo Spirito, Roma 6-9 ottobre 1987; Roma, 1988.
- Giovanni Dessì, Ugo Spirito. Filosofia e rivoluzione, Milano, Luni, 1999.
- Hervé Cavallera, Ugo Spirito: la ricerca dell'incontrovertibile, Formello, SEAM, 2000.
Relazioni
Soggetto produttoreSpirito, Ugo
Soggetto conservatoreFondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice
Fondo di appartenenzaSpirito Ugo
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