Lazio'900
Archivio degli organi interni di controllo del Partito socialista italiano: Collegio nazionale dei probiviri, Commissione centrale di controllo, Commissione nazionale di garanzia
Fondo

Metadati

Tipologia
Fondo
Data
Data:
1966 - 1994
Consistenza
Consistenza (testo libero):
fascc. 2697
Storia istituzionale/Biografia
Il Collegio nazionale dei probiviri, organo di controllo del Partito fino al 1976, ha carattere di organo esclusivamente disciplinare.
Si compone di nove membri, eletti dal Congresso nazionale con voto diretto e segreto, che non possono ricoprire nessuna altra carica, né direttiva né amministrativa, all'interno del Partito. Presso ogni federazione sono altresì eletti collegi provinciali.
Il Collegio nazionale ha competenza sui procedimenti disciplinari che interessano i membri della Direzione nazionale, i parlamentari e i membri del Collegio stesso, oltre ad essere chiamato a decidere sui ricorsi presentati nei confronti delle decisioni adottate dai collegi provinciali, che hanno competenza in tutti i procedimenti disciplinari nei confronti degli iscritti alle sezioni e alle federazioni.
Il Collegio nazionale, come quelli provinciali, adotta le sue decisioni sempre a maggioranza dei componenti. Sulla sospensione provvisoria dall'attività del Partito riguardante i membri della Direzione, i parlamentari e i membri del Collegio nazionale stesso sottoposti a procedimento disciplinare, ha competenza a decidere la Direzione nazionale.
Nel 1976, il 40° Congresso del Partito modifica lo Statuto, istituendo, in sostituzione del Collegio nazionale dei probiviri, la Commissione centrale di controllo (art. 32). Presso i comitati regionali sono istituite le relative commissioni regionali di controllo.
La Commissione centrale è composta di ventuno membri, eletti dal Congresso nazionale. E' sede di appello per i ricorsi presentati nei confronti delle decisioni adottate dalle commissioni regionali e ha facoltà di decidere, in unico grado, su tutti i casi che non rientrano nelle competenze delle commissioni regionali stesse. "Nei casi di inerzia degli organi politici per gli adempimenti in ordine alla disciplina delle organizzazioni e dei compagni all'interno del Partito e nelle funzioni di rappresentanza all'estero", le commissioni diventano, inoltre, organi con poteri di iniziativa autonoma nelle materie di propria competenza. Alle commissioni centrale e locali è affidata la custodia dell'Anagrafe patrimoniale (v. serie 15), costituita attraverso la presentazione, da parte degli iscritti che ricoprono cariche pubbliche, delle dichiarazioni relative alla propria consistenza reddituale e patrimoniale. Lo Statuto prevede infine che le commissioni si dotino di un Regolamento per il funzionamento interno e la determinazione delle proprie competenze (v. serie 4).
Le modifiche introdotte non risultano puramente formali. Da organo con carattere esclusivamente sanzionatorio e repressivo, chiamato a valutare l'osservanza dei doveri politici e morali degli iscritti, la Commissione, come si legge all'art. 1 della "Bozza di progetto" per l'emanazione del Regolamento interno previsto dallo Statuto (v. un. n. 136), è organo consultivo in materia di applicazione dello Statuto ed esprime pareri su richiesta di altri organi del Partito o di propria iniziativa. Nella prassi suoi rappresentanti parteciperanno, inoltre, alle riunioni della Commissione Statuto (v. serie 3, sott. 2), che provvede all'adeguamento delle norme oltre che in relazione a problematiche inerenti lo svolgimento interno della vita del Partito, anche sulla base delle sollecitazioni provenienti dai grandi temi di natura politica posti all'attenzione del Paese. La Commissione centrale di controllo esercita inoltre azione di orientamento generale, attraverso la partecipazione del suo presidente, con voto consultivo, alle riunioni della Direzione e del Comitato centrale. Attraverso l'Anagrafe patrimoniale, esercita di fatto la vigilanza sul rispetto delle norme e dei doveri morali da parte degli amministratori pubblici.
Nel 1979 vengono poi introdotte, presso le federazioni, le commissioni provinciali di controllo.
La definizione del ruolo dei nuovi organi, è oggetto di discussione, all'interno del Partito, nei mesi successivi al Congresso.
In un documento preparatorio alla riunione della Commissione centrale e dei rappresentanti delle commissioni regionali con membri della Direzione del Partito, del giu. 1977 (v. un. n. 466), finalizzata proprio alla definizione della sfera di attività degli organi di controllo, i rappresentanti delle commissioni chiedono, al primo punto all'odg, un chiarimento sui rispettivi ambiti di competenza delle commissioni e dei normali organi di Partito, che gli artt. 30 e 31 dello Statuto, istituendo un doppio regime di azione, individuano quali competenti a promuovere azioni disciplinari e a comminare eventuali sanzioni, sia per le organizzazioni del Partito che per gli iscritti.
Le commissioni richiedono che venga specificata la loro natura non esclusiva di organi giudiziari, sottolineando come la moralizzazione della vita del Partito possa trovare una risposta efficace solo nel controllo preventivo dei comportamenti e nell'azione di sollecitazione e richiamo che può e deve essere attuata dalle commissioni. Rivendicano inoltre autonomia di movimento e deplorano le reazioni negative degli organi di Partito nei confronti dei ricorrenti richiami, provenienti dalle commissioni stesse, alla necessità di porre grande attenzione ai problemi riguardanti la moralità dei comportamenti degli iscritti che ricoprono incarichi pubblici.
Analogamente, il documento presentato dalla Commissione centrale di controllo al 42° congresso del Partito (vd. un. n. 10), ribadisce come "i compiti di controllo della C.C.C. dovranno sempre più indirizzarsi verso finalità di orientamento dei compagni e delle organizzazioni di Partito al rispetto della lettera e dello spirito dello statuto", individuando nella Commissione l'organo di garanzia politica del Partito, che vigila non solo sui doveri ma anche sul rispetto dei diritti degli iscritti.
Il 43° Congresso del Partito, nel 1984, modifica nuovamente l'art. 32 dello Statuto, istituendo la Commissione nazionale di garanzia e le relative commissioni regionali e provinciali.
Le competenze dell'organo ripetono quelle della Commissione centrale di controllo, ma è espressamente citata, nel primo paragrafo, la vigilanza sull'osservanza dello Statuto. Il "Regolamento" approvato nell'ott. del 1984 (v. un. n. 83), stabilisce poi espressamente, all'art. 1, che "le Commissioni operano anzitutto con un'azione preventiva, anche in collaborazione con gli altri organi del Partito, per assicurare il rafforzamento della morale e del costume socialista e delle regole democratiche, trasparenza e circolazione delle idee e delle energie nella vita del Partito".
E' introdotta una novità funzionale. La Commissione, stabilisce lo Statuto, organizza i propri lavori in una sezione istruttoria e una giudicante e i componenti delle commissioni non possono fare parte delle due sezioni contemporaneamente. La Commissione chiederà poi la revoca della norma, che introduce elementi di difficoltà nel funzionamento, in particolare delle commissioni locali, senza assicurare maggiori garanzie agli iscritti sottoposti al giudizio delle commissioni.
La Commissione nazionale è composta di un numero di membri stabilita dal Congresso. Deve dotarsi di un regolamento per la definizione delle norme di funzionamento e delle proprie competenze.
Nel documento presentato al 44° Congresso (v. un. n. 36), del 1987, la Commissione nazionale ribadisce la funzione "di rigore, di segnalazione e di intervento" svolta in relazione ai problemi che hanno interessato la vita del Partito, sottolineando la funzione di controllo preventivo realizzata soprattutto nei confronti degli iscritti che ricoprono cariche pubbliche. Chiede che venga potenziata la collaborazione tra organi di garanzia e organi politici ai diversi livelli, prevedendo incontri periodici fissi, volti ad un reciproco confronto ed all'elaborazione di proposte e strategie comuni di azione.
Analogamente, nel documento presentato al 45° Congresso (v. un. n. 52), nel 1989, sottolinea la funzione preventiva e conciliativa, finalizzata, per quanto possibile, al recupero politico dell'iscritto.
Nel 1994 le proposte di modifica statutaria avanzate dalla Commissione (v. un. n. 108, bozza di uno schema di statuto del 29 gen. 1994), prevedono l'istituzione del Comitato nazionale dei garanti, chiamato a vigilare sulla "legittimità degli atti e dei comportamenti dei socialisti investiti di responsabilità politiche nazionali, o di responsabilità in istituzioni politiche nazionali, sotto il profilo del rispetto delle norme statutarie, e per quanto possa recare danno grave al prestigio ed all'onore del Partito ed alla sua immagine interna ed internazionale".
Nel successivo Congresso, il 47°, svoltosi a Roma nel novembre del 1994, Il Partito socialista italiano sarà definitivamente sciolto e cesserà la sua attività.
Si succedono alla presidenza degli organi di controllo: Alessandro Menchinelli, Mario Marino Guadalupi, Antonio Natali, Giuliano Vassalli, Giorgio Cabibbe, Francesco Guizzi.
Per una sintesi dell'attività politica del Partito socialista negli anni 1971-1994, v. il file allegato, redatto da Fabio Simonelli, "Attività politica del Partito socialista italiano 1971-1994".
Storia archivistica
L'archivio è stato versato alla Fondazione, il 14 dic. 2000, da Alessandro Menchinelli, Ugo Bellanca, Giorgio Cabibbe, Giulio Cappitelli e Giorgio Luzi, membri del disciolto Partito socialista e presidenti, con l'eccezione di Giorgio Luzi, delle commissioni di controllo a partire dal 1976.
Il primo intervento di riordinamento e schedatura dell'archivio, è stato effettuato da Fabio Simonelli ed è descritto nel file allegato "Introduzione archivistica". Il relativo data base è disponibile presso l'Essmoi.
Il riordinamento effettuato nella presente fase di lavoro, è consistito nell'individuare la definitiva struttura inventariale e in una revisione degli indici, ai fini della pubblicazione dell'inventario nella base dati di Archivi del Novecento.
La struttura inventariale, che, nonostante i documenti siano il risultato dell'attività di tre soggetti produttori diversi, tratta i tre archivi come un unico complesso documentario, nasce dalla constatazione della sostanziale continuità intervenuta nell'organizzazione e nella gestione delle carte da parte dei tre organi succedutisi nelle funzioni di controllo e garanzia all'interno del Partito socialista. Per quanto riguarda i documenti prodotti dalla Commissione centrale di controllo e dalla Commissione nazionale di garanzia, tale continuità è evidenziata dall'esame del protocollo, che al momento del passaggio tra i due uffici prosegue senza interruzioni il numero di corda del registro (un. n. 179), dalla gestione delle pratiche che, ove gli affari cronologicamente siano trattati dai due organi, sono individuate da un unico fascicolo, e dalla numerazione delle pratiche particolari, che, egualmente, prosegue senza interruzioni nel momento del passaggio tra un ufficio e l'altro. Analoga considerazione è riferibile anche alla numerazione delle pratiche disciplinari nel passaggio tra il Collegio nazionale dei probiviri e la Commissione centrale di controllo. Le prime terminano infatti con la segnatura n. 329, mentre le seconde iniziano la numerazione con il fascicolo n. 400. E' possibile dunque ipotizzare che, per quanto gli uffici fossero distinti sul piano formale e siano stati istituiti con modifiche statutarie stabilite dai congressi del Partito, il personale addetto, tenuto conto delle competenze riferibili allo stesso ambito di attività, seppure modificate nei passaggi tra i diversi organismi, abbia ignorato le distinzioni formali, dando vita, nella gestione pratica, ad un unico complesso documentario.
In relazione alle singole pratiche, l'inventario distingue i soggetti produttori dei documenti.
Modalità di acquisizione
Donazione
Contenuto
L'archivio del Collegio nazionale dei probiviri risulta per la maggior parte disperso. Presso l'Essmoi sono conservati un registro dei verbali delle riunioni 1969-1975 e le pratiche disciplinari aperte a partire dal 1966, che vengono ereditate, e in parte chiuse, dalla Commissione centrale di controllo (v. serie 21). Altri documenti degli anni 1966-1968 sono conservati presso la Fondazione Turati di Firenze (v. il campo "Fonti collegate" della presente scheda descrittiva).
L'archivio prodotto dalla Commissione centrale di controllo e dalla Commissione nazionale di garanzia contiene:
- i registri del protocollo;
- i velinari della corrispondenza;
- una raccolta di circolari prodotte dagli uffici e provenienti dalla Direzione del Partito;
- pratiche generali, costituite di una serie di corrispondenza, denominata "Affari generali", intercorsa per lo più con gli altri organi del Partito, e di fascicoli organizzati sulla base delle materie di competenza degli organi stessi, tra le quali quelle riferibili all'attività svolta in relazione ai congressi del Partito, alle modifiche dello statuto e all'elaborazione dei regolamenti interni, che definiscono l'ambito istituzionale che caratterizza la vita degli uffici stessi;
- pratiche particolari, aperte in relazione ai singoli casi disciplinari e non, sottoposti all'attenzione dei due organi di controllo e garanzia.
Strumenti di ricerca
Inventario di Fabio Simonelli (2010).
Revisione parziale di Roberta Sibbio (2012).
Criteri di ordinamento
L'archivio è organizzato nelle seguenti serie descrittive:
- 1. Verbali delle riunioni del Collegio nazionale dei probiviri, 1969 - 1975;
- 2. Congressi del Partito socialista italiano, 1976 - 1991;
- 3. Statuti ed interpretazioni statutarie, 1976 - 1994;
- 4. Regolamenti della Commissione centrale di controllo e della Commissione nazionale di garanzia, 1976 - 1987;
- 5. Circolari degli organi di controllo e della Direzione del Partito socialista italiano, 1976 - 1994;
- 6. Protocolli generali della corrispondenza, 1976 - 1994;
- 7. Velinari della corrispondenza, 1976 - 1994;
- 8. Convocazioni della Commissione centrale di controllo, 1976 - 1984;
- 9. Affari generali, 1971 - 1994;
- 10. Iscritti al Partito socialista affiliati alla Loggia massonica Propaganda Due (P2), 1971 - 1985;
- 11. Finanziamento ai partiti, 1974 - 1982;
- 12. Norme di comportamento emanate dagli organi di controllo, 1975 - 1993;
- 13. Elezioni politiche ed amministrative, 1976 - 1994;
- 14. Incompatibilità delle cariche, 1977 - 1992;
- 15. Anagrafe patrimoniale, 1977 - 1987;
- 16. Componenti delle commissioni regionali di controllo, 1981 - 1983;
- 17. Interventi della Magistratura nei confronti di iscritti al Partito socialista italiano, 1983 - 1994;
- 18. Amministratori socialisti dei comuni sciolti per mafia, 1991 - 1993;
- 19. Richieste di autorizzazioni a procedere nei confronti di parlamentari del Partito socialista, 1992 - 1994;
- 20. Richieste di rimborsi spese, 1977 - 1993;
- 21. Ritagli stampa, 1976 - 1994;
- 22. Pratiche aperte in relazione a casi particolari sottoposti all'attenzione degli organi di controllo, 1966 - 1994;
- 23. Pratiche aperte in relazione a casi particolari sottoposti all'attenzione degli organi di controllo, organizzate su base regionale, 1976 - 1994;
- 24. Pratiche aperte in relazione a casi particolari sottoposti all'attenzione degli organi di controllo, organizzate su base provinciale, 1973 - 1993.
Numerazione
Numero:
1
Consultabilità
L'archivio è consultabile nel rispetto della normativa sulla privacy. Limiti sono presenti sia in relazione alla sua natura di archivio di partito, sia in relazione alla natura particolare degli organi soggetti produttori dei documenti.
Fonti collegate
Documenti del Collegio nazionale dei probiviri 1966-1968, sono conservai presso la Fondazione di studi storici Filippo Turati di Firenze. Sono costituiti di protocolli di corrispondenza, corrispondenza e pratiche disciplinari (bb. 10, fascc. 200, regg. 3).
L'archivio del Partito socialista italiano è conservato presso la Fondazione stessa. Le carte di Bettino Craxi sono conservate presso la Fondazione Bettino Craxi di Roma.

Relazioni

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Serie | 1971 - 1994Affari generaliFondazione Giuseppe Emanuele e Vera Modigliani - ESSMOI
Serie | 1977 - 1987Anagrafe patrimonialeFondazione Giuseppe Emanuele e Vera Modigliani - ESSMOI
Serie | 1976 - 1994Ritagli stampaFondazione Giuseppe Emanuele e Vera Modigliani - ESSMOI
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