Progetto per la realizzazione di un'inchiesta sul mondo impiegatizio, dal titolo "I travet". L'inchiesta, condotta unitamente a Mario Benedetti, prende lo spunto dal "Convegno del travet", svoltosi nell'ago. del 1956 a Peveragno, paese natale di Vittorio Bersezio, che al mondo dei modesti impiegati, ligi al dovere, ha dedicato la commedia "Le miserie di Monsù Travet" (1862). Sono presenti ritagli stampa sull'evento.
Il progetto, in cinque parti, risulta lacunoso (sono presenti solo la seconda e la quarta parte). Nella seconda parte lo scritto spiega comunque compiutamente le finalità del lavoro, che non è quello di commuovere il pubblico per la condizione degli impiegati («storia vecchia», la definisce Ruggero Zangrandi), ma quello di prospettare la realtà impiegatizia partendo da una «posizione anticonformista» e polemica, intesa a fare giustizia dei luoghi comuni, «senza escludere il fine che i sindacati chiedono da anni aumenti retributivi». Nel giudizio di Ruggero Zangrandi, l'inchiesta deve in primo luogo ribaltare il punto di vista generale sulla vicenda, quello, cioè, che le famiglie degli impiegati vivano solo del loro lavoro, mentre in realtà, scrive Zangrandi, «con gli stipendi non si vive. Al più si vegeta indebitati». Sottolinea inoltre la grande difficoltà incontrata nella realizzazione delle interviste, per le reticenze degli intervistati nel descrivere la propria realtà.
La quarta parte del dattiloscritto, è dedicata ad illustrare il ruolo svolto nell'inchiesta da Mario Benedetti che Ruggero Zangrandu elogia per la capacità evidenziata nel raccogliere testimonianze particolarmente significative, alcune delle quali descritte.
L'inchiesta è certamente finalizzata alla pubblicazione su un periodico, che non è stato possibile individuare.