Raccolta di carte manoscritte, sciolte o assemblate, contenenti prediche, sermoni (orazioni di argomento sacro), panegirici (discorsi in lode di figure sacre), fervorini (brevi discorsi di esortazione per accendere il fervore dei fedeli), colloqui (conversazioni a scopo divulgativo).
L'esperienza di Sturzo oratore sacro è ampiamente documentata dal materiale conservato, esperienza che ebbe inizio nel 1887 quando, ancora chierico, recitò nella cappella del seminario di Noto un panegirico in onore di San Giuseppe e che finì nel 1905 quando a Milano, nella parrocchia di San Tommaso, fu chiamato a predicare per il mese mariano.
Fonti della sua predicazione furono il Vecchio e il Nuovo Testamento, i Padri della Chiesa; temi ricorrenti in primis l'amore nei confronti di Dio padre e di Cristo, crocifisso per affrancare l'umanità dal peccato, come pure della Vergine, madre e mediatrice tra l'uomo e il divino. Altri temi cari l'esaltazione della figura e della missione del sacerdote e della preghiera, unico mezzo che permette di congiungere l'anima con Dio. Nella concezione di Sturzo la vera predica è quella pronunciata con convinzione ma soprattutto con semplicità, comprensibile insomma a tutti, giovani o privi di cultura che siano.

Nella fase finale dell'ordinamento la documentazione risulta articolata in 20 fascicoli in successione cronologica e in una sotto-sottoserie denominata Scritti altrui, trattandosi di carte non prodotte da L. Sturzo. Quest'ultima suddivisa a sua volta in 4 fascicoli, il fascicolo 3 ripartito ancora in quattro sottofascicoli nominativi (chierici del seminario di Caltagirone). La consistenza totale è di 24 fascicoli, 119 documenti, 725 carte.
Gli scritti, una volta descritti, sono stati muniti di un numero progressivo identificativo (è stato segnalato se apportato originariamente dall'autore) e per ciascuno è stato indicato il numero delle carte.