Lettere di Domenico Pastorello da Marsiglia il 30 aprile 1938, con la quale ringrazia Nenni per il suo intervento per la carta di identità. Amedeo lo ha avvicinato ad un compagno per possibile sua residenza agricola. Vede possibilità di stabilirsi facendo l'agricoltore. Chiede sui rapporti di N. con l'Upi. Spesso c'è la tendenza ad entrare nel gruppo più comprensivo per poi correggere la propria fisionomia col dettaglio di una visione più salda. L'Upi, secondo lui, va incontro a una visione tollerante; da Fos-sur-Mer, 19 gennaio 1939 con la quale si lamenta della sua situazione attuale di ortolano che ha preferito la libertà rispetto al benessere di ingegnere in Italia. Si lamenta erchè con 800.000 itlaiani in Francia non è riuscito a trovare un nucleo che abbia potuto inquadrare i nuovi venuti col maggior rendimento. Accusa di aggressività la Voce che è di ostacolo ad lamalgamare gli italiani di Francia in un fronte unico; 18 maggio 1939, risponde alla richiesta di Nenni di notizie dall'Italia. Alcune di queste ptovengono da un fratello residente in America. Comunica che è stato assolto dall'accusa di mancato omicidio con scambio di persona ed ha diffidato i calunniatori. La Voce ha cestinato la notizia. Commenta il discorso di N. alla Conferenza. Ha fatto bene a smentire le voci che gli antifascisti contino sulla guerra e che cioè grande guerra possa implicare grandi mutamenti; 26 agosto 1939, Se la voce passerà i n mani non legate alla Russia si tiene a disposizione per una nuova redazione del quotidiano. Ricorda di avere 10 anni di esperienza come direttore di tre periodici e gregario disciplinato fra gli unitari di Matteotti, Turati, Ferrari, Schiavi.