«Fiume». Alla vigilia del crollo della Monarchia austro-ungarica, costituì un comitato segreto che si fuse con il Consiglio nazionale italiano di Fiume. Nell'opuscolo "Il Plebiscito dei morti" raccolse le epigrafi del cimitero di Fiume per dimostrare che l'italianità di Fiume non era recente. Nel 1919 assieme ad Annibale Blau fondò la sezione fiumana del Partito popolare italiano. 
Nel 1945 fu fermato dall'Ozna (la polizia segreta jugoslava) e processato con l'accusa di aver allontanato il parroco croato Kukanic. Il processo si concluse senza una condanna, ma Torcoletti dovette lasciare per sempre la sua città. Andò a Palermo e poi a Zoagli in Liguria, ove morì nel 1956.