Giannino Parravicini
Fondo
Metadati
- Tipologia
- Fondo
- Data
- Data:
- 1917 -1997
- Consistenza
- Tipologia:
- fascicolo/i
- Quantità:
- 336
- Consistenza (testo libero):
- fascc. 336 in bb. 49
- Tipologia:
- volume/i
- Quantità:
- 30
- Consistenza (testo libero):
- voll. 30
- Tipologia:
- fototipo/i
- Quantità:
- 20
- Storia istituzionale/Biografia
- Giannino Parravicini nasce a Castellanza, in provincia di Varese il 3 luglio 1910. Studia presso il Collegio Ghislieri di Pavia per poi laurearsi in scienze politiche, nel 1932, nell’ateneo pavese, con una tesi sui cicli economici, discussa con Benvenuto Griziotti. Nello stesso anno vince una borsa di studio erogata dalla Banca d’Italia che gli permette di perfezionare la propria formazione all’estero. Si specializza quindi presso le università di Vienna, Parigi, Berlino e Londra. Rientrato in Italia, è assunto nel Servizio studi della Banca d’Italia. La sua ricerca negli studi economici si concentra sulla finanza pubblica e sulle tematiche del credito e della moneta. Dopo la guerra collabora con Luigi Einaudi e Donato Menichella; fa parte della Commissione economica presso il Ministero per la Costituente, di quella per l’applicazione delle clausole economiche del trattato di pace e del Comitato misto italo francese per l’unione doganale. Nella monografia edita nel 1947 dedicata a L’ordinamento bancario e l’attività creditizia, Parravicini delinea delle proposte sulla ripartizione delle competenze tra il Ministero del tesoro e la Banca d’Italia, anticipando decisione prese successivamente dal Governo. Nel 1954 sostiene gli esami di libera docenza in politica economica e finanziaria e viene incaricato dell’insegnamento di scienza delle finanze e diritto finanziario a Pavia; due anni dopo diviene direttore dell’Istituto di finanza dell’Università pavese. Nel 1961 vince il concorso e viene nominato professore straordinario a Firenze. Nel frattempo, è nominato relatore del gruppo di lavoro per i problemi economici del territorio di Trieste, incaricato di delineare il sistema monetario e valutario della Somalia e nominato capo dell’ufficio finanziario dell’Onu a Léopoldville. Sempre nel 1961 si dimette dalla Banca d’Italia e decide di dedicarsi ai propri studi, continuando a svolgere vari incarichi pubblici: presidente del Mediocredito Centrale dal 1962 al 1978, membro del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro dal 1968 al 1982, presidente del Comitato tecnico scientifico della programmazione presso il Ministero del bilancio, tra il 1974 e il 1981. Durante l’insegnamento universitario a Firenze, Parravicini si dedica alla stesura di un manuale per la scuola media superiore sulla storia del sistema tributario italiano. L’esperienza fiorentina si conclude nel 1968, quando gli viene assegnata la cattedra di scienza delle finanze alla Facoltà di giurisprudenza presso l’Università statale di Milano, cattedra che manterrà fino al 1972 per passare a quella di economia monetaria e creditizia nella Facoltà di economia e commercio presso l’Università La Sapienza di Roma. Nel 1973 è nominato cavaliere del lavoro e nel 1979 è nominato presidente del Banco di Sicilia, carica che mantiene sino al 1991. Alla carriera di Parravicini si aggiunge l’elezione a presidente dell’Associazione bancaria italiana per gli anni 1984 - 1987. Nel 1986 è nominato professore emerito e contribuisce al dibattito economico finanziario attraverso l'Istituto per gli studi monetari, bancari e finanziari “Luigi Einaudi” e l’Istituto della Enciclopedia italiana, del quale è stato socio e vicepresidente. Inoltre, è membro dell’Istituto nazionale per lo studio della congiuntura e socio dell’Accademia nazionale dei Lincei. Muore a Bolzano il 9 agosto 2001.
tratto da Dizionario biografico degli italiani, Treccani, Volume 81 (2014)
Principali pubblicazioni
L'ordinamento bancario e l'attività creditizia, Milano, Rizzoli, 1947;
La politica fiscale e le entrate effettive del Regno d'Italia. 18601890, Torino, ILTE, 1958;
Introduzione alla finanza pubblica, Firenze, Giunti Universitaria, 1968;
Scienza delle finanze. Principi, Milano, A. Giuffrè, 1970, 2a ed. 1975;
Lineamenti dell'ordinamento tributario, Milano, A. Giuffrè, 1971;
Economia monetaria e creditizia, Torino, UTET, 1983;
Scritti scelti, Padova, CEDAM, 1986.
- Storia archivistica
- Il Fondo è stato donato dagli eredi di Giannino Parravicini alla Fondazione Pietro Nenni. Con decreto della Soprintendenza archivistica e bibliografica per il Lazio è stato dichiarato di interesse storico particolarmente importante il 17 settembre 2008. Nel 2019 la Fondazione Pietro Nenni ha ricevuto un contributo statale per realizzare il progetto di riordinamento e inventariazione delle carte. Il lavoro è stato affidato a un’archivista libero professionista, sotto la direzione scientifica della stessa Soprintendenza e la collaborazione della responsabile del Settore Archivi e Biblioteca della Fondazione Pietro Nenni. Il primo intervento sulle carte è consistito nella schedatura analitica del contenuto di ciascuna busta, tenendo in considerazione anche le indicazioni originali riportate su queste. Al termine della schedatura è stata fatta una valutazione delle tipologie documentarie presenti, della modalità di sedimentazione e delle diverse attività di cui si rivelavano testimonianza. Il primo elemento messo in evidenza era la massiccia presenza di documentazione a stampa costituita da giornali, rassegna stampa, ritagli, tratti principalmente da quotidiani e relativi alla vita politica italiana a partire dal 1943, in particolar modo sulla storia del Partito socialista, del Partito socialdemocratico e principalmente sul difficile e controverso processo di unificazione socialista. È molto probabile che le carte donate alla Fondazione siano frutto di una selezione di un complesso documentario più consistente; mancano infatti testimonianze degli anni di studio, dei primi impegni di lavoro, dell’attività come docente universitario e dell’esperienza fatta all’Onu. La corrispondenza, inoltre, è molto scarsa, ed esclusione dei carteggi con le Federazioni territoriali del Psdi. Di contro sono emerse molte notizie biografiche non presenti nei profili consultati all’inizio del lavoro, che fanno luce sui rapporti tra Parravicini, il movimento socialista e i suoi esponenti, soprattutto all’interno del Governo. Nel 1947 viene cooptato quale membro del Comitato centrale del Movimento Europa socialista e inizia l’attività pubblicista sulla rivista omonima diretta da Ignazio Silone; nel 1949 sottopone una sua proposta al Congresso provinciale di unificazione socialista svoltosi a Firenze; nel 1950 l’esecutivo del Partito socialista unitario lo contatta per valutare l’opportunità di costituire una Commissione finanze e tesoro all’interno del partito; viene candidato nel Psdi per le elezioni amministrative di Roma del 1952, alle quali rinuncia ma per poi riproporsi alle elezioni politiche del 1963, alle amministrative del 1964, alle provinciali di Roma del 1966 e alle politiche del 1968; dal 1952 fa parte della Commissione economica del Psdi ed è in rapporti di stima reciproca con Giuseppe Saragat; entra a far parte del neocostituito Istituto per il progresso economico nel 1953; dal 1958 è componente del Comitato direttivo della Federazione provinciale romana del Psdi; a partire dal 1962 collabora alla stesura dei discorsi e degli interventi di Roberto Tremelloni, ministro del Tesoro; è segretario del Gruppo di lavoro per l’accertamento degli impegni dello Stato verso l’estero nel 1963; tra il 1965 e il 1969 segue da vicino il processo di unificazione socialista che porterà al l’esperienza del Partito socialista unificato, Psu; è membro del Consiglio direttivo del Circolo culturale Riccardo Musatti, costituito nel 1967; negli stessi anni è presente anche nel dibattito sulle politiche europee portato avanti dalle forze socialiste presenti nei Paesi della Cee; dai primi anni Settanta del XX secolo scrive testi e bozze di documenti per esponenti del Governo quali Mariano Rumor, Giuseppe Romita, Flavio Orlandi, Mario Tanassi, Walter Garavelli, Luigi Buzio, Pio Alessandrini, in archivio sono stati rinvenuti anche appunti per Aldo Moro, Ugo La Malfa e Giulio Andreotti. Parravicini ha rilasciato numerose Interviste alle principali testate nazionali e ha pubblicato diversi articoli relativi a temi economici e finanziari apparsi sia in quotidiani e riviste specializzate che in testate organo di partito. In archivio si conservano i testi dattiloscritti con le correzioni e le revisioni. Le carte conservate nel Fondo sono state oggetto di un primo tentativo di ordinamento alla morte di Parravicini, si ritrovano, infatti, alcune classificazioni per argomento ma non è stato possibile ricostruire lo schema originale in quanto questo è stato applicato in maniera sporadica e non omogenea. Laddove presente si è mantenuto in inventario il titolo originale dei fascicoli comprensivo di classifica ma per l’ordinamento complessivo del Fondo sono state individuate serie archivistiche “ex novo”, ad esclusione dei volumi relativi allo “Spoglio stampa”. I titoli attribuiti alle serie sono stati scelti in base alle tipologie documentarie presenti e alle sfere di attività del soggetto produttore e l’ordine delle stesse segue il criterio gerarchico. Le serie 1. ATTIVITÀ POLITICA e 2. CONTRIBUTI DI POLITICA ECONOMICA E FINANZIARIA sono state suddivise in sottoserie. L’unità archivistica è il fascicolo ma sono presenti anche sottofascicoli e sottosottofascicoli. Il contenuto dei fascicoli è descritto in maniera analitica. L’ordine delle unità archivistiche segue sempre il criterio cronologico, ad esclusione della serie 3. CORRISPONDENZA dove l’ordine di successione è alfabetico per mittente. Per ciascuna serie/sottoserie individuate sono presenti in inventario le relative introduzioni esplicative sui contenuti e i criteri di ordinamento. Per agevolare la ricerca l’inventario è preceduto da uno schema riassuntivo della struttura del fondo. In appendice all’inventario sono state descritte alcune sporadiche carte non riconducibili alle serie archivistiche individuate. Nel primo gruppo sono presenti alcune dichiarazioni di Benigno Airoldi, vicepresidente del Mediocredito Centrale, negli anni precedenti l’insediamento presso l’Istituto di Parravicini. Qui si conserva anche il testo del saluto rivolto da Airoldi a Parravicini, nuovo presidente, il 23 gennaio 1979. Nel secondo gruppo sono descritte alcune carte relative all’Associazione bancaria italiana tra le quali figura copia del resoconto dell’audizione di Parravicini in qualità di presidente dell’Abi presso la Commissione industria del Senato in merito all’indagine conoscitiva sulla politica industriale del febbraio 1986. Conclude l’inventario la descrizione bibliografica di quattro opere a stampa rinvenute fuori dai fascicoli d’archivio. Il Fondo ha una consistenza complessiva di 314 fascicoli contenuti nelle buste numerate 1 – 46 e di 30 volumi, con estremi cronologici 1943 – 1991. Si segnala che l’estremo remoto e l’estremo recente sono da attribuirsi a documentazione a stampa. La numerazione dei fascicoli riparte da 1 per serie e sottoserie, poiché non è da escludere che in futuro possano affluire nel Fondo ulteriori carte. I titoli originali dei fascicoli sono riportati tra virgolette.
INTEGRAZIONE AL FONDO
Nell’ottobre 2020 il Fondo è stato implementato da un nuovo versamento effettuato dal figlio di Giannino Parravicini. Al fine di non sconvolgere l’inventario già redatto si è scelto di descrivere questa documentazione in una nuova sezione.
Il materiale si presentava già ordinato in cartelline originali con l’indicazione del contenuto.
Una parte delle carte afferisce alla sottoserie, già individuata, 2.4 Dichiarazioni e interventi; l’altra, invece, individua una nuova serie, in quanto è costituita da un considerevole numero di documenti che testimoniano gli studi e la carriera universitaria di Parravicini, non presenti nel primo versamento del Fondo. Inoltre, si conservano documenti che ricostruiscono gli incarichi che Parravicini svolse all’estero per conto della Banca d’Italia, tra il 1942 e il 1959, in Paesi quali Brasile e Congo. La serie è stata numerata seguendo la progressione delle serie precedentemente descritte in inventario. L’ordine dei fascicoli è cronologico. In coda la descrizione delle fotografie rinvenute.
Complessivamente l’integrazione consta di 22 fascicoli e 20 fotografie con un arco cronologico dal 1917 al 1997. Le carte sono contenute nelle buste 47 - 49.
Complessivamente quindi abbiamo un fondo costituito da 336 fascicoli contenuti in 49 buste con estremi cronologici 1917-1997.
- Modalità di acquisizione
- Donazione.
- Contenuto
Si conservano documenti di programmazione politica, testi di discorsi e interventi, relazioni congressuali, corrispondenza personale e con le Federazioni territoriali del Psdi, dattiloscritti dei testi degli articoli di Parravicini, raccolta articoli e rassegna stampa, documenti di propaganda, statuti e relazioni a stampa, e materiale che testimonia gli studi e la carriera universitaria.
- Strumenti di ricerca
- Inventario analitico.
- Criteri di ordinamento
Individuazione di sei serie e otto sottoserie.
- Struttura
- 1. ATTIVITÀ POLITICA
1.1. Consulenza a organi di Governo e raccolta documentazione politica
1.2. Rapporti con le Federazioni territoriali del Psdi
1.3. Candidature ad elezioni politiche e amministrative
2. CONTRIBUTI DI POLITICA ECONOMICA E FINANZIARIA
2.1. Articoli
2.2. Pubblicazioni
2.3. Interviste
2.4. Dichiarazioni e interventi
2.4. Dichiarazioni e interventi
3. CORRISPONDENZA
4. RACCOLTA ARTICOLI
5. “SPOGLIO STAMPA”
6. STUDI, CARRIERA UNIVERSITARIA, ATTIVITA' PROFESSIONALE
Altre carte e periodici
Fotografie
- Numerazione
- Numero:
- 9
- Stato di conservazione
- Stato di conservazione:
- buono
- Consultabilità
- Il Fondo è consultabile dietro richiesta presso la Fondazione Pietro Nenni.
- Unità di conservazione
- Unità di conservazione:
- buste
- Numero / i:
- 1 - 49
- Epoca:
- coeva
Relazioni
Soggetto produttoreParravicini, Giannino
Soggetto conservatoreFondazione Pietro Nenni
Fondo di appartenenza Giannino Parravicini
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