Vera Funaro Modigliani fu compagna inseparabile, di vita e di lotta, del marito Giuseppe Emanuele: con lui intraprese la via dell'esilio durante il fascismo, continuandone, dopo la sua morte, la fervida attività di propaganda antifascista.
Nella Funaro, nata ad Alessandria d’Egitto nel 1888, socialista, giovanissima decise di cambiare il suo nome in quello di Vera in omaggio alla rivoluzionaria russa Vera Zasulich. Nel 1908 sposò il socialista Giuseppe Emanuele Modigliani (Livorno, 1872-Roma, 1947), detto “Menè”, del quale fu compagna inseparabile, di vita e di lotta. Vera studiò giurisprudenza all’Università di Pisa e fu ammessa nel registro dei praticanti procuratori a Livorno nel 1912, ma non poté mai esercitare la professione per via della legislazione dell’epoca. Essendo anche lei, come Menè, di origine ebraica, durante il fascismo, con il prezioso aiuto di Joyce Lussu, intraprese insieme al marito, la via dell'esilio, Passaggio quasi insensibile, trapasso quasi inavvertito dal di qua al di là, una lieve scossa di treno, qualche giro di ruote. Di qua, la casa, la famiglia, gli amici, la propria lingua. Di là, un paese nuovo, una lingua diversa se non ignota, volti sconosciuti (Vera Funaro Modigliani, Esilio. Ed. Garzanti, Roma, 1946), entrando a far parte della fitta rete di solidarietà e di attività politica clandestina insieme a molti compagni, quali Turati, Treves, Morgari, Lussu, Nenni, Saragat, Buozzi, Baldini, Labriola e Antonini sia in Francia, che in Svizzera e negli Stati Uniti.
In esilio Vera, fra l’altro, fu autrice di due opere in lingua francese: Les proces celebres de l'Italie, Paris, Payot, 1936 in cui presentò cinque processi famosi, tra cui quello a Beatrice Cenci e quello al doge di Venezia Marin Faliero, e insieme a E. DE BALASY, L'italien d'aujourd'hui, par les textes; préface de M. P. RONZY, Paris, Librairie A. Hatier, 1937. Di quel periodo ella diede conto nelle sue memorie pubblicate nel 1946 e ristampate dall’ESSMOI nel 1984.
Dopo la morte del marito avvenuta nel 1947, Vera, sottolineò sempre che preferiva rimanere la "compagna di Menè", piuttosto che la vedova Modigliani. Nel 1947 si candidò nelle liste del Partito Socialista dei Lavoratori Italiani (PSLI) per il Senato e dopo, non essendo stata eletta, si adoperò per onorare la memoria di Giuseppe Emanuele Modigliani, promuovendo nel 1949 a Roma la costituzione dell'ESSMOI - Ente per la Storia del Socialismo e del Movimento Operaio Italiano (oggi Fondazione G. Emanuele e Vera Modigliani, ESSMOI), con iniziative di ricerca, di documentazione, e di valorizzazione della storia del movimento operaio e del socialismo italiano, attraverso studi bibliografici e storici pubblicati nelle diverse collane a stampa e on line. Scrive Vera Modigliani, in un appunto, che fu Benedetto Croce a illuminarla sul come poter "far qualcosa" per rendere omaggio ad una persona cara scomparsa, il cui percorso intellettuale e politico la morte non avrebbe potuto bruscamente interrompere, se si fosse riusciti a salvare la memoria scritta dei fatti, dei luoghi e dei nomi di chi quella storia aveva intensamente vissuto per scelta di coraggio e tenace coerenza morale.

La consistenza complessiva del fondo è attualmente di 6 faldoni contenenti corrispondenza e appunti relativi alla fondazione dell’ESSMOI e ai rapporti intercorsi tra la fondatrice e importanti personalità della vita culturale italiana e internazionale. Degna di particolare menzione è la corrispondenza con Giuseppe Saragat, Pietro Nenni, Norberto Bobbio, Sandro Pertini, Gino Luzzatto, Luigi Firpo, Aldo Garosci, Giuliano Vassalli, Leo Valiani, Gaetano Arfè, Fernanda Ascarelli e molti altri ancora, che nel tempo sostennero e consigliarono Vera Modigliani durante il cammino dell'ESSMOI. Questo carteggio, costituito da minute e lettere ricevute e cartoline, si colloca a pieno titolo nell’ambito delle cosiddette “scritture femminili” e permette di ricostruire il percorso di lavoro di Vera e l’ambiente in cui furono progettati e redatti la Bibliografia del socialismo e i volumi sull’Attività parlamentare dei socialisti italiani che sono stati importanti strumenti di lavoro per più di una generazione di studiosi italiani. 
Il fondo Vera Funaro Modigliani copre un arco cronologico dal 1948 al 1981 ed ha una consistenza di 153 fascicoli conservati in 6 buste. La prima fase del lavoro, oggetto del presente progetto, ha individuato le diverse 
tipologie di documentazione, inizialmente custodita in 9 buste: una parte più consistente è la corrispondenza, l’altra la ricerca di contributi a sostegno dell’ente. È stato così possibile riconoscere un nucleo intatto non rimaneggiato e quindi un ordinamento originario.
La documentazione di cui il fondo si compone risulta molto varia dal punto di vista tipologico: corrispondenza, appunti, ritagli di giornale, estratti in fotocopia, ritagli di giornale, riviste, opuscoli, solo per indicare le tipologie più frequenti. Proprio per questa varietà, nel corso della schedatura si è cercato di raggruppare i documenti per tipologia in modo tale da facilitare la lettura e la ricerca; all’interno del fascicolo i documenti seguono un ordine cronologico. 
Per quanto concerne la corrispondenza, piuttosto consistente specie nelle prime due serie, essa è stata  inventariata per corrispondente e in ordine alfabetico. Nomi e date mancanti, ma individuabili da altri elementi del documento sono stati indicati tra [ ].
La CORRISPONDENZA, in entrata e in uscita, è prodotta prevalentemente da Vera Funaro Modigliani e racconta sino al 1974, anno della sua morte, i rapporti intercorsi sia con personalità della vita culturale italiana e 
internazionale, che con enti pubblici e società al fine di sollecitarne contributi. La corrispondenza di Fernanda Ascarelli, fondatrice insieme a Vera Modigliani dell’ESSMOI e di cui è stata la direttrice scientifica, è costituita soprattutto dalla ricerca puntuale e laboriosa di documentazione per la collana bibliografica sul socialismo. I fascicoli sono ordinati per Regione e all’interno in ordine alfabetico. Poche altre lettere di Vera si trovano sparse nel Fondo, assieme ad appunti. La quasi totalità della corrispondenza dei due autori, in entrata e in uscita, è in lingua italiana, qualche lettera è in francese, inglese e tedesco.
Gli APPUNTI sono scritti da Vera Modigliani stessa: riguardano la ricerca di notizie e fonti per onorare la memoria del marito, gli studi sul socialismo italiano, ma anche liste di personalità da contattare.
Il MATERIALE A STAMPA è stato organizzato per testata giornalistica e all’interno cronologicamente e per ogni documento sono indicati i dati bibliografici.

La schedatura è stata effettuata a livello di fascicolo e, quando presenti, di sottofascicolo, con  criteri di descrizione non uniformi per le diverse tipologie documentarie, utilizzando in un primo momento il programma di descrizione archivistica Gea4, successivamente il programma di scrittura Word. La corrispondenza di Vera Modigliani, presente con 126 sottofasicoli, è stata schedata in modo analitico, con l'identificazione di ogni singolo corrispondente, della data e del contenuto. 
Il materiale a stampa è stato schedato a livello di fascicolo per testata giornalistica, fornendo l’arco cronologico. I fascicoli al loro interno sono numerati progressivamente. Per ogni fascicolo sono stati rilevati il titolo, gli estremi cronologici, il contenuto ed è stata segnalata la presenza di sottofascicoli, ai quali è stato attribuito un numero progressivo. Le carte al loro interno sono state ordinate cronologicamente e conteggiate per fogli. 
A conclusione del lavoro, le buste risultano così ordinate:
1. Corrispondenza aa. 1948-1977
1.1 - Lettere e minute di Vera Funaro Modigliani
1.2 - Corrispondenza di VFM e Fernanda Ascarelli
2. Recensioni aa. 1914-1971
2.1 – Corrispondenza
2.2 – Appunti
2.3 - Ritagli di giornali
3. ESSMOI: Fondazione e gestione aa. 1948-1981
3.1. – Velinario ESSMOI
3.2 - Gestione ESSMOI
3.3 - Richieste contributi aa. 1953-1981
3.4 - Affitto casa in via di Villa Ricotti (Roma) aa. 1968-1970
4. Commemorazioni aa. 1967-1975
4.1 - Commemorazione di GEM [1967]
4.2 - Ricordo di VFM [5 dicembre 1974]

- Vera Funaro Modigliani, Esilio, Cernusco sul Naviglio, Garzanti, 1946, rist. 1984.
- Fondazione G.E. e V. Modigliani, L'album dei volti e dei ricordi, Pensieri, immagini, ricordi di Vera Modigliani   attraverso le fotografie dell'esilio, a cura di L. Montevecchi e V. Simonelli. Jesi, 1999.
- Giuseppe Emanuele, l’altro Modigliani. Catalogo della mostra storico documentaria. A cura di D. Cherubini, M.    Martelli, L. Montevecchi, V. Simonelli. Roma, 1997.
- Rosa Carpia, Avvocatura al femminile: passato, presente e futuro. Pisa, 2008.
- Patrizia Gabrielli, Tempio di virilità. L’antifascismo, il genere, la storia. Franco Angeli, 2008.
- Tiziana Noce, Nella città degli uomini. Donne e pratica della politica a Livorno fra guerra e ricostruzione.     Rubbettino Editore, 2004
- Giuseppe Sircana, MODIGLIANI, Giuseppe Emanuele, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 75, Roma,   2011.
- Fondazione G.E. e V. Modigliani E.S.S.M.O.I., 50º Anniversario dell’E.S.S.M.O.I., a cura di L. Montevecchi e V. Simonelli. Roma,2006.
- Il Socialismo al bivio. L’archivio di Giuseppe Faravelli, 1945-1950, a cura di P.C. Masini e S. Merli. Feltrinelli,   1990.
- http://www.fondazionemodigliani.it/