Pansa, Angelo
missionario saveriano | Mozzo (Bergamo) 01/01/1931 - 01/01/1931
Metadati
- Tipologia
- Persona
- Intestazione di autorità
- Intestazione:
- Pansa, Angelo
- Data:
- 1931-
- Tipo:
- anagrafica
- Date di esistenza
- Luogo di nascita:
- Mozzo (Bergamo)
- Data di nascita:
- 01/01/1931
- Data di morte:
- 01/01/1931
- Attività/mestiere/professione
- Qualifica:
- missionario saveriano
- Nazionalità
- italiana
- Biografia / Storia
- Padre Angelo Pansa è nato a Mozzo (Bergamo) nel 1931; è missionario dell'ordine dei saveriani dal 1956. Viene destinato, insieme ad altri missionari, al Congo belga (attuale Repubblica democratica del Congo), dove, dopo l'indipendenza sancita nel 1960, iniziano le lotte per il controllo del paese, le insurrezioni, le repressioni militari. Nel 1964 inizia la rivoluzione dei Simba (ovvero dei seguaci di Mulele); racconta padre Angelo "all'epoca i ribelli non distinguevano tra missionari, civili e mercenari...l'odio verso gli ex colonialisti era molto forte ... i Simba presero in ostaggio tutti i religiosi presenti sul territorio". Padre Pansa, riuscito a fuggire dalla prigionia, si fa autorizzare dal vescovo di Bukayu per tornare fra i ribelli e liberare gli altri religiosi; alla fine riesce a liberare "una buona parte di quei 3 mila religiosi, ma ben 217 furono trucidati".
Dal 1967 viene destinato ad Altamira nel Pará (Brasile); padre Angelo si trova a lavorare accanto agli indios, e si mette a difenderne i diritti violati contro la distruzione progressiva della foresta da parte dei latifondisti, delle compagnie minerarie. Nel 1985 denuncia alla Polizia federale brasiliana che la compagnia mineraria americana Gold Amazon deportava a forza gli indios Curuaya - Xipaia e occupava le loro terre, e che il colosso Brasinor, una compagnia mineraria che fa capo alla stessa Gold Amazon, aveva disboscato 60mila chilometri quadrati di foresta. Una denuncia che gli valse la nomina di testimone del Tribunale Permanente dei Diritti dei Popoli in difesa della vita degli Indios.
Padre Pansa è convinto che i latifondisti polverizzino sulla foresta un composto "del 2,4-D, un diserbante conosciuto come Nufarm, e del 2,5-T che combinati formano le diossine dell'Agente Arancio"; diserbanti in grado di far morire rapidamente gli alberi, per aggirare l'ostacolo legale del divieto di disboscamento. "Ho trovate le prove rintracciando in una radura l'hangar con gli aerei adoperati per spargere la sostanza arancione e decine di contenitori della stessa. Ne ho consegnato un campione alla Polizia federale, insieme a una denuncia che ho depositato alla Corte Internazionale dell'Ambiente. La Polizia federale ha avviato un'indagine e ordinato l'esame del campione ...Il responso attesta che la sostanza contiene diossine. è stata richiesta l'analisi immediata sia dell'acqua dei fiumi sia del terreno contaminato. Sono passati tre anni e la Polizia Federale non è ancora riuscita a smuovere il Ministero della Sanità, né quello dell'Ambiente e della Giustizia perché proseguissero le indagini" [le citazioni di interviste a padre Pansa sono tratte da «Jesus», n. 11, nov. 2003 e da «Il Fatto Quotidiano», 2 lug. 2009].
Dal 1998 viene invitato da alcuni imprenditori italiani ad essere il referente di un progetto di riforestazione dell'Amazzonia; è missionario nella prelatura di Paranatinga, in Brasile, dove, appunto, pianta alberi lavorando gomito a gomito con gruppi di coloni "sem terra", con qualche fazendero, e soprattutto con gli indios Xavante, Tapirapé e Bakairì. In soli 5 anni il progetto "Amazzonia-Foresta viva" ha quasi completato la fascia di territorio che circonda il parco dello Xingù, riforestandola.
- Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- ITA FLLB