Istituto per lo studio della società contemporanea
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Ente
Storia istituzionale
L'Issoco fu costituito per iniziativa di Lelio Basso il 7 novembre 1969, sotto forma di associazione privata, con sede in Roma, in via della Dogana vecchia, 5. Settori di ricerca privilegiati dell'Issoco furono i rapporti internazionali, l'integrazione europea, lo sviluppo delle multinazionali, la burocrazia e l'emigrazione nei paesi europei. Nello svolgimento delle proprie ricerche, l'Issoco si articolò progressivamente in sezioni di lavoro, all'interno delle quali confluiva l'attività di ricerca e di studio. Tre erano le sezioni di attività: Sezione storica; Sezione socio-economica; Sezione America Latina. Nel 1975 l'Issoco ottenne - con la legge 23/04/1975, n. 143 - la concessione di un contributo annuo, di 50 milioni di lire, destinati alla biblioteca, che lo sottoposero alla vigilanza del Ministero per i beni culturali. Nel 1974, 1975, 1977 ottenne, in riconoscimento della qualità scientifica dei lavori di ricerca eseguiti, un premio della cultura del Servizio informazioni e proprietà letteraria artistica e scientifica della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nel 1973, quando fu costituita la Fondazione Lelio e Lisli Basso, l'Assemblea generale dell'Issoco stabilì la ripartizione delle attività con il nuovo organismo: la biblioteca passò sotto la gestione della Fondazione, mentre l'Issoco conservò l'attività di ricerca, affidandosi, per il proprio sostentamento, al reperimento di commesse. All'inizio del 1975 l'Issoco si staccò dalla Fondazione, gestendosi autonomamente. L'Issoco cessò le sue attività il 31 dicembre 1977 (oltre questa data alcuni ricercatori portarono a termine ricerche ancora non concluse).
Promozione e attuazione di studi, ricerche, convegni, seminari e ogni altra iniziativa tendente all'approfondimento e allo studio scientifico e tecnico di aspetti significativi della società contemporanea.