Lazio'900

Spataro, Giuseppe

avvocato, uomo politico | Vasto 12/06/1897 - Roma 30/01/1979

Metadati

Tipologia
Persona
Date di esistenza
Luogo di nascita:
Vasto
Data di nascita:
12/06/1897
Luogo di morte:
Roma
Data di morte:
30/01/1979
Attività/mestiere/professione
Qualifica:
avvocato
Qualifica:
uomo politico
Nazionalità
italiana
Biografia / Storia
Giuseppe Spataro nasce a Vasto il 12 giugno 1897. Nel 1908 viene mandato al Convitto dell'abbazia benedettina di Montecassino per continuare la sua educazione.
Il 1914 è un anno importante: si iscrive a Roma alla facoltà di giurisprudenza, si associa alla Federazione cattolica universitaria italiana e alla Gioventù cattolica italiana.
Partecipa dal 1917, nel corpo aerostieri, alla prima guerra mondiale. Ritorna a Roma nel 1919 con il grado di capitano.
Nel 1919 si avvia a Roma alla professione forense. Nello stesso anno diventa presidente del Circolo romano della Fuci e successivamente vicepresidente nazionale. Dei suoi primissimi incarichi nei movimenti cattolici giovanili ricordiamo la presidenza della Federazione cattolica universitaria italiana dal settembre 1920 (eletto al Congresso di Trento) al 1922 e, sempre nel 1920, la presidenza regionale per l'Abruzzo di Gioventù cattolica.
Gli anni dal 1920 al 1924 sono gli anni in cui cresce anche l'impegno propriamente politico di Spataro. Dal novembre 1921 al luglio 1923 è vicesegretario del Partito popolare italiano con Sturzo segretario; con Rodinò e Gronchi compone il triumvirato che guida il partito dal luglio 1923 al maggio 1924, quando diviene nuovamente vicesegretario (con la segreteria De Gasperi). Nel 1922 Sturzo affida a Spataro anche la riorganizzazione del Partito popolare in Abruzzo.
Già a partire dal 1924 come consigliere delegato dell'APE, poi dal 1925 con ancora più impegno in qualità di amministratore delegato, Spataro si dedica all'organizzazione e al coordinamento della stampa del «Popolo» (che dal 1943 uscirà in forma clandestina). Alle vicende di questa sua "creatura" Spataro si dedica completamente, e nell'omonima serie resta traccia delle traversie, anche finanziarie e personali, subite e affrontate in favore dell'organo di stampa del Partito popolare.
Nel periodo clandestino, a partire da 1943, è tra i più attivi organizzatori nella lotta antifascista della resistenza romana, quale membro democristiano del Comitato esecutivo e della Giunta militare del Comitato di liberazione nazionale.
Con la liberazione di Roma e la fine della guerra giungono per Spataro i primi mandati istituzionali. Nel giugno 1944 viene nominato sottosegretario alla Presidenza nel I Governo Bonomi, a dicembre viene confermato con la stessa carica nel II Governo Bonomi; nel giugno del 1945 è sottosegretario all'interno nel Governo Parri e nel dicembre dello stesso anno riceve la conferma all'incarico nel I Governo De Gasperi.
Deputato alla Costituente in rappresentanza dell'Abruzzo nel 1946 e alla Camera dal 1946 al 1963.
Nel 1946 viene nominato presidente della Rai. Presidente del Gruppo democristiano alla Camera dal 1949 al 1950.
Nel 1953 De Gasperi, segretario della Democrazia cristiana, lo nomina vicesegretario del partito.
Ministro delle poste e telecomunicazioni due volte (incaricato nel 1950 e poi nel 1959), poi dell'interno (ad interim nell'estate del 1952 e poi nel 1960), della marina mercantile (nomina nel 1958), dei lavori pubblici (incarico nel 1953) e dei trasporti (mandato del 1960).
Nel 1957 gli viene affidata la riorganizzazione e il coordinamento della stampa di area cattolica.
Nel 1962 il segretario politico Aldo Moro gli affida l'Ufficio legislativo del partito. Nello stesso anno le sue attività includono anche la Commissione trasporti poste e telecomunicazioni della Camera:.
Eletto e riconfermato al Senato (di cui è vicepresidente) dal 1963 al 1976. Da segnalare l'impegno nella Commissione per la celebrazione del ventennale della Resistenza .
Presidente dell'Istituto Luigi Sturzo dal 1964 fino alla sua morte (che avvenne a Roma il 30 gennaio 1979).

Relazioni