Bompiani, Enrico

Nel 1910 consegue la laurea in matematica presso l'Università romana della Sapienza, discutendo una tesi di geometria proiettiva differenziale svolta sotto la guida di Guido Castelnuovo. I suoi precoci contatti con Corrado Segre e con la scuola geometrica torinese consolidano i suoi interessi per la visione geometrica dei problemi matematici, che si concretizzano nello studio della geometria proiettiva differenziale in vista di una sua applicazione allo studio dei classici problemi della teoria delle equazioni alle derivate parziali e della teoria dei gruppi di trasformazioni.
Dopo quattro anni di assistentato universitario (dal 1911 al 1913 con Castelnuovo, dal 1913 al 1914 a Pavia), nel 1914 B. consegue la libera docenza in geometria analitica e torna a Roma come assistente a professore incaricato. Nel 1922 vince il concorso per la cattedra della sua materia presso l'Università di Milano; dal 1923 al 1926 insegna invece a Bologna, per fare poi ritorno a Roma, dove insegnerà geometria analitica e descrittiva e poi anche geometria differenziale e analisi superiore. Dirige l'istituto matematico dell'Università di Roma dal 1939 al 1959, anno in cui è collocato fuori ruolo. Fino alla sua andata a riposo, nel 1964, è insignito del titolo di professore emerito della facoltà romana di scienze. Ospite di numerose università ed istituzioni scientifiche in tutto il mondo, è Visiting Professor all'Università di Chicago (1930-34), presso la Missouri University di Kansas City (1946) e presso l'Università di Pittsburgh (più volte dal 1947 al 1961).
È membro del comitato per la fisica e la matematica del CNR (dal 1926 al 1959); membro del comitato scientifico dell'Istituto nazionale di alta matematica (1941-1964); segretario della International Mathematical Union (1951-54). È tra i fondatori dell'Unione matematica italiana (vicepresidente dal 1938 al 1940; presidente dal 1949 al 1952, presidente onorario dal 1952 al 1975) e del Centro italiano matematico estivo (CIME: direttore dal 1954 al 1975).
Socio corrispondente dal 1935 dell'Accademia nazionale dei Lincei (diverrà socio nazionale nel 1947), è membro dell'Accademia dei XL (dal 1951) e di molte altre accademie italiane ed europee.