Lazio'900

Del Giudice, Riccardo

Sindacalista, uomo politico, professore | Lucera (Foggia) 16/07/1900 - Roma 16/02/1985

Metadati

Tipologia
Persona
Intestazione di autorità
Intestazione:
Del Giudice Riccardo, 16/07/1900 - 16/02/1985
Date di esistenza
Luogo di nascita:
Lucera (Foggia)
Data di nascita:
16/07/1900
Luogo di morte:
Roma
Data di morte:
16/02/1985
Attività/mestiere/professione
Qualifica:
Sindacalista
Qualifica:
uomo politico
Qualifica:
professore
Nazionalità
italiana
Biografia / Storia
Riccardo Del Giudice nacque a Lucera (FG) il 16 luglio 1900 e morì a Roma il 16 febbraio 1985. Iscrittosi al movimento nazionalista nel 1918, mentre frequenta nell'ateneo romano i corsi di Giovanni Gentile, si iscrive nel 1921 al Partito fascista, del quale apprezza l'interesse per le questioni sindacali. E' appunto nell'organizzazione fascista dei lavoratori, diretta da Rossoni, che Del Giudice muove i primi passi nella politica militante. Nel 1923 è nominato responsabile dei sindacati in provincia di Foggia, distinguendosi per la dura opposizione nei confronti dell'apparato del Pnf guidato dal conservatore Giuseppe Caradonna. Espulso dal partito nel 1926, l'anno successivo viene nominato da Rossoni Segretario della Federazione sindacale di Torino. Passato nella Federazione di Bari nel 1928, si oppone allo "sbloccamento" dei sindacati. Per alcuni anni si ocupa di studi sulla legislazione del lavoro e sul corporativismo, partecipando attivamente alle riunioni del Consiglio nazionale delle corporazioni e nel 1934 viene nominato Presidente della Confederazione fascista dei lavoratori del commercio. Dopo cinque anni di intensa attività nel settore sindacale - celebri le sue polemiche on Ugo Spirito sul rapporto tra sindacato e corporazione - nell'ottobre 1939 è nominato Sottosegretario al Ministero dell'educazione nazionale, allora retto da Giuseppe Bottai. In questo periodo si occupa soprattutto di sviluppare i rapporti tra la scuola e il mondo del lavoro, seguendo le indicazioni contenute nella Carta della scuola di Bottai. Nel febbraio 1943, lasciato il ministero in seguito alla sostituzione del ministro Bottai con Biggini, è nominato Presidente dell'Ente nazionale per l'organizzazione scientifica del lavoro (Enios). Non aderisce alla Rsi e nel 1944 viene arrestato dagli Alleati e inviato nel campo di concentramento di Padula dove scrive le "Memorie". Epurato dall'insegnamento universitario, vi ritorna negli anni Cinquanta come docente prima di Diritto della navigazione, poi di Diritto del lavoro, presso l'ateneo romano.
Luoghi di attività
Luogo:
Bari; Foggia; Torino; Roma.
Cariche e funzioni
Qualifica:
Responsabile dei sindacati in provincia di Foggia (1923)
Qualifica:
segretario della Federazione sindacale di Torino (1927) e della Federazione sindacale di Bari (1928)
Qualifica:
presidente della Confederazione fascista dei lavoratori del commercio (1934-1939)
Qualifica:
sottosegretario al Ministero dell'educazione nazionale (10/1939)
Qualifica:
presidente dell'Ente nazionale per l'organizzazione scientifica del lavoro (02/1943)
Qualifica:
professore prima di Diritto della navigazione, poi di Diritto del lavoro, presso l'ateneo romano (anni '50).
Bibliografia
- G. Parlato, Il sindacalismo fascista. II - Dalla "grande crisi" alla caduta del regime (1930-1943), Roma, Bonacci Editore, 1989;
- G. Parlato, Riccardo Del Giudice: dal sindacato al governo, Roma, Fondazione Ugo Spirito, 1992;
- G. Parlato, La sinistra fascista. Storia di un progetto mancato. Bologna, Il Mulino, 2000.

Relazioni